Dal robot contadino all’avvocato agricoltore che aiuta i detenuti, dalle posate di cardo al fagiolo in via di estinzione fino all’Ape Pack per conservare i salumi. Questi i progetti dei giovani agricoltori vincitori degli Oscar green 2022 della Coldiretti. I premi sono stati consegnati nel corso delle finali di Roma. Complessivamente sono state 18 le aziende innovative e sostenibili guidate da imprenditori under 35 selezionate dall'organizzazione.
Oscar green, i sei giovani vincitori
Anna Madeo in Calabria ha inventato la prima “Ape pack”, una “carta d’api” fatta con lino e cera d’api per avvolgere i salumi del pregiato Suino Nero, premiata con l’Oscar Campagna Amica. Un packaging totalmente green che sostituisce la plastica e il sottovuoto garantendo un’ottima conservazione dei salumi anche fuori dal frigo e per lunghi periodi di tempo, oltre ad essere lavabile, riutilizzabile ed ecologico.
In Campania nelle terre confiscate alla camorra è nata con Nicola Margarita e la cooperativa Terra Felix una filiera per la produzione di bioplastiche sfruttando la pianta del cardo, che viene trasformata in posate green biodegradabili, in teli per proteggere le piante e in altri oggetti, mentre con gli scarti della lavorazione si fanno dei pannelli per far nascere i pregiati funghi cardoncelli. Un’idea che è valsa l’Oscar nella categoria Fare filiera.
In Molise premiato con l’Oscar Custodi d’Italia Carmine Valentino Mosesso che ha recuperato un’antica varietà di fagioli, detti della levatrice, o fagiolo della fertilità, che si donava anticamente alle donne che desideravano diventare madri ma che negli ultimi anni si era quasi estinto. Carmine ne recupera una manciata e inizia a coltivarlo di nuovo. La sua scelta risponde anche a una esigenza di rotazione delle colture destinate a cereali, per cui si rende necessario il ricorso a un legume. Oggi l'antico seme della levatrice è catalogato nella banca del germoplasma.
In Val d’Aosta vince l’Oscar Impresa Digitale Didier Chappoz con Hortobot, il robot contadino che analizza l’orto prima ancora di essere coltivato, si occupa della semina, poi del trapianto, dell’irrigazione, della frollatura del terreno e del raccolto, aiuta a risparmiare energie e acqua ed è in grado di leggere e decifrare anche improvvise avversità meteo.
L’Oscar alla solidarietà va a Stefano Piatti, l’avvocato esperto in gestione penitenziaria, che è tornato alla terra avviando in Lombardia l’azienda agricola San Giuda divenuta un’occasione del recupero per detenuti ma anche soggetti con disagi psichici, ex tossicodipendenti e ragazze madri.
Serena Vanzetti, della Cooperativa agricola Speranza in Piemonte, si aggiudica l’Oscar green Energie per il futuro e la sostenibilità grazie a un progetto che ha permesso di utilizzare i reflui dell’allevamento per ricavare elettricità e biogas per assicurare il riscaldamento del Centro di ricerca sui tumori di Caldiolo (Torino), ma anche biocarburante per i camion.
Oscar green, alcuni scatti della giornata
L'indagine Coldiretti
Nate 17 nuove imprese agricole al giorno
Nel 2022, ha evidenziato Coldiretti, sono nate in media 17 nuove imprese agricole giovani al giorno. Le aziende guidate da under 35 hanno una superficie (Sau) superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Si tratta di imprese con almeno un’attività connessa, indirizzate verso la pratica biologica e verso la commercializzazione dei prodotti aziendali, estremamente digitalizzate. Più di una su tre (34%) è informatizzata e una su quattro (24%) ha realizzato innovazioni in azienda nell’ultimo triennio, secondo l’analisi Coldiretti su dati del Censimento Istat.
Sul piano produttivo, ha specificato Coldiretti, emerge come la maggioranza dei giovani imprenditori è impegnato nella coltivazione di ortaggi (13% del totale). Una quota importante è ricoperta dal settore delle produzioni agricole associate all’allevamento di animali (11%) e del vino (10%).
Ma restano le difficoltà di accesso alla terra e al credito
A ostacolare la crescita delle giovani imprese agricole restano però, ha rilevato Coldiretti, le difficoltà legate all’accesso alla terra e al credito. Il prezzo medio di un ettaro di terreno agricolo in Italia è di 20.900 euro, ma può arrivare a cifre di 1,5 milioni di euro se si considerano i vigneti dei grandi vini del Nord.
Differenze sensibili si trovano anche a livello territoriale. Nel Nord Ovest il prezzo medio, ha spiegato Coldiretti, è di 29.100 euro ad ettaro, sale a 42.300 al Nord Est, spinto soprattutto dal mercato vitivinicolo, scende a 15.200 euro al Centro Italia, fino ai 13.400 del Meridione e agli 8.800 delle Isole.
Se si considera che la dimensione media di un’impresa agricola italiana è di circa undici ettari il “prezzo d’ingresso” per un agricoltore rischia di diventare proibitivo, ha sottolineato Coldiretti, e ciò rappresenta un grave problema, anche per le difficoltà di accesso al credito.
«In tale ottica - ha puntualizzato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - sono importanti le misure attivate a favore delle giovani imprese, come ad esempio quelle di Ismea, per finanziare il prezzo di acquisto dei terreni».
«Garantire maggiore redditività ai nuovi insediati»
Come sottolineato da Prandini: «È determinante dare maggiore redditività ai giovani che scelgono di lavorare in agricoltura, altrimenti chi si avvicina al settore e non è supportato poi abbandona».
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Gioventù beffata
Un piano integrato di formazione che coinvolga le scuole
Nelle campagne servono, ha sottolineato la Coldiretti, figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori e tecnici dell’agricoltura 4.0 per guidare droni, leggere i dati metereologici ed utilizzare gli strumenti informatici ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia. Non vanno dimenticati poi, ha continuato Coldiretti, i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità.
Per questo, ha proposto Coldiretti, è necessario un piano integrato di formazione che coinvolga le scuole anche per vincere le sfida della rivoluzione digitale nelle campagne con gli investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose (IoT) che hanno raggiunto 1,6 miliardi di euro con la crescita del 1500% nel giro di cinque anni.