Non è stata proprio una buona annata per ciliegie in Puglia. Prima, a fine marzo, alla fioritura, sono state danneggiate dalle gelate. Dopo, a metà maggio, sbattute e rovinate dal forte vento di scirocco. Infine, a fine maggio, spaccate dalla grandine e dalla pioggia battente.
Le primizie distrutte dall’improvvisa gelata di fine marzo
La Puglia, con circa 20.000 ha, concentrati per due terzi nel Sud-Est barese (Conversano, Turi, Castellana Grotte, Sammichele di Bari, Casamassima, Putignano, ecc.) e per un terzo nel Nord-Ovest barese (Bisceglie, Ruvo di Puglia, Corato, ecc.) e un’offerta di oltre 47.000 t, è la prima regione produttrice di ciliegie in Italia (40%), seguita da Campania, Veneto ed Emilia Romagna.
Ma quest’anno più del 70% delle varietà precoci di ciliegie delle due aree cerasicole, in particolare della Bigarreau, è stato distrutto dalle gelate di marzo. Una prima gelata, improvvisa e persistente, nella notte fra il 24 e il 25 marzo, aveva causato un brusco abbassamento delle temperature, fino ad alcuni gradi sotto 0 °C, e quindi ha bruciato i fiori e i frutticini emersi da una fioritura troppo precoce favorita dalle miti temperature invernali. Poi una seconda gelata, a fine marzo, aveva ulteriormente peggiorato la situazione.
All’inizio della raccolta i danni causati dal forte scirocco
Il 14 maggio venti impetuosi di scirocco, autentici vortici d’aria, in qualche caso anche trombe d’aria, hanno letteralmente strappato le ciliegie, già pronte per la raccolta o prossime all’invaiatura, dagli alberi, riducendo ancora di più, fino al 90%, la produzione delle varietà precoci e danneggiando notevolmente quella di varietà medie e tardive come Giorgia e Ferrovia.
L’ultimo colpo da grandine e pioggia
Come se non bastassero i colpi già inferti dal maltempo alla produzione cerasicola, negli ultimi giorni di maggio nubifragi e grandinate dato il colpo di grazia alla cerasicoltura pugliese, danneggiando anche la varietà regina, la Ferrovia. Le ciliegie spaccate dalla grandine e dall’acqua sono perdute irrimediabilmente.
La beffa delle importazioni di ciliegie da Turchia, Grecia e Spagna
«Ai gravi danni causati dal maltempo si aggiunge la beffa delle importazioni di ciliegie da Turchia, Grecia e Spagna – dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia –. Tutto ciò mentre è caduta miseramente nel dimenticatoio la legge che obbliga gli esercenti a indicare chiaramente in etichetta l’origine dei prodotti ortofrutticoli.
Le importazioni di ciliegie inquinano il mercato immettendo prodotto estero senza indicazione chiara dell’origine e della provenienza. È urgente mettere in campo controlli serrati per assicurare la possibilità ai consumatori di acquistare prodotto locale che, non essendo soggetto a lunghi tempi di trasporto, garantisce freschezza e genuinità uniche, soprattutto alla luce degli sforzi che gli imprenditori locali hanno compiuto per garantire, nonostante le avversità meteorologiche, un prodotto di alta qualità».