La stemfiliosi della cipolla sta diventando un’importante e dannosa malattia in tutto il mondo e recentemente anche nel nord Italia. L’agente patogeno è Stemphylium vesicarium e la sua forma anamorfa Pleospora allii.
Sintomi visibili sulle foglie
Le infezioni si manifestano inizialmente sulle foglie e sulle guaine come piccole macchie di colore ocra o marrone chiaro e tendenzialmente idropiche. Man mano che le lesioni si espandono assumono una conformazione allungata e confluiscono causando una rapida degradazione e necrosi dell’apparato fogliare.
In genere, si trovano lesioni in numero maggiore sul lato delle foglie esposte al vento prevalente. Al centro, le lesioni tengono successivamente ad imbrunire, arrosarsi, per assumere una colorazione bruno-olivastra e infine nera, quando il fungo inizia a sporulare copiosamente. Sebbene sia possibile osservare la malattia già dalla fase di 3a- 4a foglia, il periodo nel quale è più frequente riscontrarne i sintomi si verifica più comunemente alla maturità delle piante e quando le foglie iniziano a diventare senescenti.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Lo sviluppo della malattia
Lo sviluppo della malattia è favorito da temperature tra 15 °C e 25 °C, con un optimum di 18 °C, condizioni umide e lunghi periodi di bagnatura delle foglie della durata superiore a 8 ore.
La sporulazione avviene sulle lesioni fogliari e viene di solito osservato dopo 6-14 giorni dopo l’infezione. Le ascospore organi di riproduzione sessuata vengono rilasciate da pseudoteci che si producono su tessuti vegetali morti dalla stagione precedente e conidi (spore asessuate) vengono rilasciati da infezioni fogliari di appezzamenti contigui. Su cipolla i conidi germinano penetrando all’interno dei tessuti vegetali direttamente tramite le aperture stomatiche oppure indirettamente in seguito a lesioni causate da altre malattie (es. peronospora), attività trofica di insetti nocivi (es. tripidi) o danni fisici causati da vento, grandine o da stress termico.
Prevenire l’infezione primaria
Stemphylium vesicarium viene generalmente considerato un agente patogeno secondario che contamina l’apparato vegetativo danneggiato in precedenza e non arriva mai a interessare il bulbo. Pertanto, la prevenzione dell’infezione primaria è la strategia più efficace per contenere la malattia. L’incidenza e la gravità della malattia dipendono da diversi fattori fra i quali la presenza dell’agente patogeno e il potenziale di inoculo, condizioni climatiche (in particolare pioggia, umidità relativa e temperatura), la sensibilità varietale e le condizioni fisiologiche della coltura.
Attualmente non ci sono disponibili in commercio cultivar di cipolla resistenti. La tolleranza a Stemphylium è stata identificata, ma la completa resistenza non è stata ancora trovata sia nella cipolla che in altre specie di Allium. È altamente consigliabile pertanto interrare i residui colturali alla fine della stagione di crescita con una aratura profonda per favorire la decomposizione dei residui e aumentare l’azione di antagonisti del patogeno per prevenire rilascio delle ascospore dagli pseudoteci maturi.
Adottare una rotazione colturale di 3-4 anni per ridurre la quantità di inoculo di S. vesicarium nel terreno. Si raccomanda di evitare eccessive concimazioni azotate, diminuire la densità d’impianto per facilitare movimento dell’aria e rapida asciugatura della vegetazione, allineare le file di piante seguendo la direzione del vento prevalente e irrigare durante la tarda mattinata o nel primo pomeriggio per consentire alle superfici fogliari di asciugarsi rapidamente. Prediligere l’irrigazione a manichetta piuttosto che per aspersione.
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Solo sali di rame
Al momento solo i sali di rame sono autorizzati su cipolla per contenere la malattia. Tuttavia, in altri Paesi, principi attivi come azoxystrobin o pyraclostrobin+boscalid, difenoconazolo, pyrimetanil, fludioxonil, fluxapyroxad e fluopyram sono riportati come efficaci nel contenimento della malattia.
Dato che S. vesicarium invade prontamente le piante fisicamente danneggiate o colpite da altre malattie, è molto più importante mantenere in buona salute le piante controllando altre comuni malattie fogliari come alternariosi, peronospora e botrite così come anche l’attività trofica dei tripidi.