Un nuovo piano per il rilancio dell’area Trasimeno-Orvietano

L'agricoltura del lago Trasimeno
L’approccio bottom-up e il fertile impegno del Gruppo d’azione locale. Le scelte in corso per la definizione delle nuove linee quinquennali per valorizzare i punti di forza di un territorio unico

Attivo in una terra di confine, tra Umbria, Lazio e Toscana, il Gal Trasimeno-Orvietano ha saputo fare di questa ibridazione uno dei suoi punti di forza.

Distinguendosi nel panorama dei Gruppi di azione locale (Gal) come uno dei più dinamici nella gestione ormai trentennale del Leader, lo strumento più importante delle politiche comunitarie per lo sviluppo locale integrato e sostenibile dei territori rurali.

Tratto da Terra e Vita 7/2023

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in collaborazione con il Gal Trasimeno-Orvietano

Il Leader, acronimo di Liaison Entrée Actions de Development de là Economie Rural (collegamento tra le azioni di sviluppo dell’economia rurale), si basa sul cosiddetto approccio bottom-up e pone al centro dell’attenzione appunto i Gal, costituiti da un partenariato pubblico-privato.

Il loro compito è quello di elaborare e realizzare a livello locale una strategia di sviluppo pilota, innovativa, multisettoriale e integrata.

Via alla nuova programmazione

Il Gal Trasimeno-Orvietano è impegnato in questo avvio di 2023 nell’animazione territoriale per la definizione dei temi e delle linee strategiche che dovranno accompagnare la nuova programmazione per il prossimo quinquennio, da qui al 2027, in risposta al bando della Regione Umbria in scadenza il 28 febbraio. Sette gli incontri realizzati nel comprensorio di riferimento: Città della Pieve, Orvieto, Castiglione del Lago, San Venanzo, Magione, Allerona e Passignano sul Trasimeno.

Francesca Caproni

Alta la partecipazione degli attori locali, sia pubblici che privati, con in prima fila i Comuni e le associazioni di categoria, agricole e pure del settore industriale e turistico, associazioni culturali, ambientaliste, ma anche tante imprese che hanno voluto contribuire con una visione operativa e con esperienze dirette di investimenti già realizzati in passato con il sostegno del Gal.

«Sono state occasioni utili - sottolinea Francesca Caproni, che del Gal Trasimeno-Orvietano è il direttore e la memoria storica - vista anche l’ottima presenza di cittadini che ogni giorno si impegnano a mantenere vivi e attrattivi i territori, anche i più marginali».


Il bacino del Gal

  • Regione: Umbria
  • Popolazione: 98.451 abitanti
  • Superficie: 1.606,4 km2
  • Densità: 61 ab./km2
  • Province interessate: Perugia, Terni
  • Comuni: Allerona, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Castiglione Del Lago, Città della Pieve, Fabro, Ficulle, Magione, Montegabbione, Monteleone D’orvieto, Orvieto, Paciano, Panicale, Parrano, Passignano sul Trasimeno, Piegaro, Porano, San Venanzo, Tuoro sul Trasimeno
  • L’area di intervento del Gal è a spiccata specializzazione agricola, con aziende di medie dimensioni e a elevato reddito per la produzione vinicola, in parte associate, di cui molte concentrate nel Comune di Orvieto.

 

Le proposte progettuali

«Confronti efficaci - precisa Caproni - anche per una valutazione dell’impatto complessivo che lo strumento Leader ha avuto in quest’area in quasi tre decenni». Sotto questo aspetto i responsabili del Gal hanno apprezzato la soddisfazione sia da parte della componente pubblica che di quella privata, registrando le positive ricadute delle proprie azioni in termini di sostegno all’economia locale.

Con questo incoraggiamento, che verrà comunque approfondito proprio nella parte finale dell’attuale lavoro di ricognizione, si è voluto affrontare il tema del nuovo periodo 2023/2027, le cui decisioni si baseranno da una parte sull’analisi economica del territorio e sull’evoluzione degli indici più importanti; dall’altra si farà tesoro del riscontro della fase partecipativa bottom up.

Ovvero la raccolta di proposte progettuali e delle necessità e fabbisogni del territorio, calibrati proprio sulla base del contributo di idee degli stakeholders pubblici e privati dell’intero territorio Trasimeno-Orvietano.

Il primo aspetto è anche propedeutico all’analisi swot che evidenzierà non solo l’evoluzione o meno dell’economia locale ma anche i suoi punti di forza e di debolezza, rilievo fondamentale per impostare le future politiche attive.

I problemi da risolvere

Ciò che si è rileva in questa prima fase del lavoro, tutt’ora in corso, è innanzitutto una tendenza allo spopolamento dell’area, che solo nell’ultimo anno avrebbe perso oltre il 4% della popolazione. Evidente l’impatto negativo di questa congiuntura sul numero delle imprese e sulla situazione di alcuni settori, quali per esempio il manifatturiero.

Inutile sottolineare come su questo quadro abbiamo inciso, qui come ovunque altrove, gli effetti della pandemia prima e la guerra alle porte dell’Europa, con una crisi energetica senza precedenti.

Le opportunità da cavalcare

Nell’anno che si è appena concluso, invece, si è assistito, sia nell’area Orvietana che del Trasimeno, ad una forte ripresa del comparto del turismo, sia in termini di arrivi e presenze che di permanenza media, soprattutto della componente straniera, con relative positive ricadute nei segmenti commerciali della ristorazione o dei servizi connessi.

Gionni Moscetti

«Per quel che concerne la cosiddetta programmazione dal basso - spiega Gionni Moscetti, presidente del Gal - il territorio esprime una buona vivacità e conferma la necessità del sostegno agli eventi, soprattutto quelli di alto livello, in continuità con la programmazione precedente, riconoscendo a questa azione un ruolo importante soprattutto in termini di supporto al turismo cosiddetto di nicchia o culturale, in un momento nel quale peraltro molti enti locali sono stati costretti a ridurre drasticamente le spese in questi settori».

Sinergie tra accoglienza e tipicità

Altri appunti frutto delle iniziative di animazione riguardano la crescita del numero degli agriturismi, che sottolinea un’alta propensione alla diversificazione delle aziende agricole in risposta alle aumentate richieste dei visitatori.

Il comprensorio d’altra parte è caratterizzato da significative produzioni certificate di qualità (dop, igp e bio), alcune delle quali ad alto valore aggiunto, vedi il caso della Fagiolina o della Sella di San Venanzo. Notevole il valore del patrimonio ambientale e paesaggistico, con 11 su 19 Comuni ricompresi in area parco regionale e una presenza di ben sedici siti Natura 2000. Completano la fotografia i paesaggi agrari storici e un sistema policentrico di borghi, castelli e rocche che punteggiano l’ambiente dal carattere fortemente rurale.

Di contro lo spopolamento e l’invecchiamento della popolazione, superiore alla media regionale, soprattutto nei piccoli centri, sta portando ad un indebolimento del tessuto sociale. Il tasso di disoccupazione è maggiore della media regionale e nazionale. Il sistema delle imprese fa fatica a consolidarsi sui mercati internazionali, complice anche un’imprenditoria caratterizzata da una bassa propensione all’innovazione tecnologica.

Da qui la richiesta registrata durante gli incontri, da parte delle aziende e delle associazioni di categoria, di un sostegno agli investimenti da parte del Gal.

Il prezioso contributo dei cittadini

Per la costruzione della strategia 2023-2027 è stato anche attivato un concorso di idee: durante ogni incontro sono state distribuite le schede di raccolta delle proposte progettuali. Le schede, scaricabili dal sito del Gal (www.galto.info) nella sezione dedicata alla nuova programmazione, verranno analizzate per la definizione del nuovo Piano di azione locale. L’invito a tutti i cittadini, le imprese e gli enti locali è di sottoporre ancora suggerimenti (attraverso il sito www.galto.info o contattando la sede allo 0578/297011) e anche di partecipare agli appuntamenti delle assemblee pubbliche programmate.

Il 24 febbraio l’assemblea dei soci del Gal Trasimeno-Orvietano sarà chiamata alle prime decisioni nel quadrante dell’obiettivo della programmazione CSR 2023/2027 e della predisposizione del nuovo Piano di azione locale per il quinquennio che verrà.


Quando l’enogastronomia sposa l’arte

Per l’Umbria il 2023 sarà l’anno di Piero Vannucci, detto il Perugino, e di Luca Signorelli, artisti di grandezza assoluta dei quali ricorrono i 500 anni dalla morte. Che c’entra con il Gal Trasimeno-Orvietano?

https://www.peruginoesignorelli.it/

È che proprio in questa zona di confine fra Umbria e Toscana i due pittori sono nati e sono morti e nella quale hanno lasciato una generosa traccia della loro espressione artistica. Un territorio che conserva intatto e inequivocabile quel paesaggio che fu fonte d’ispirazione ed elemento essenziale delle loro opere e che ancora oggi si trovano diffuse a comporre un “Museo del territorio” unico nel suo genere.

Il Gruppo di Azione Locale guidato da Gionni Moscetti e Francesca Caproni ha visto in questo anniversario un’occasione unica per strutturare, anche per gli anni futuri, l’economia turistica di una vasta area interregionale attraverso una politica di marketing territoriale che vuole intercettare un turismo attratto dalla “bellezza” che trova nell’arte ma anche nell’ambiente e nell’enogastronomia la sua massima sintesi.

Il Gal Trasimeno-Orvietano ha coordinato un protocollo d’intesa tra i Comuni di Città della Pieve, Cortona, Orvieto e Todi e promosso, attraverso Assogal Umbria, un progetto di cooperazione che ha portato a un cartellone di iniziative, tra mostre, convegni, pubblicazioni, itinerari e pacchetti turistici, che si caratterizza per un’identità e una promozione unitaria (www.peruginoesignorelli.it).

Gli itinerari attraverso i luoghi, piccoli e grandi, dove ammirare i capolavori dei due Maestri del Rinascimento italiano, rappresentano una buona pratica nazionale di valorizzazione dei territori.

 


Un Gal, due Distretti del cibo

Il Gal Trasimeno-Orvietano può vantare la promozione e costituzione dei primi due Distretti del Cibo dell’Umbria, riconosciuti dalla Regione nel 2022. Si tratta dei Distretti “Agro-alimentare delle produzioni certificate e tutelate” dell’Area Sud Ovest Orvietano e di quella del Trasimeno-Corcianese, entrambi con un territorio più ampio rispetto a quello del Gruppo di Azione Locale.

Il Distretto dell’area orvietana comprende oltre i comuni soci del Galanche quelli di Todi, Montecchio, Baschi e Castiglione in Teverina, arrivando a coinvolgere quindi pure un comune del Lazio, mentre il secondo è comprensivo degli otto Comuni del Trasimeno soci più Corciano. Due macro aree che presentano una forte identità a livello di produzioni tipiche di qualità e biologiche, con la presenza di molte aziende di statura nazionale e di eccellenti centri di ricerca, tra cui l’Università di Perugia e il CNR.

L’obiettivo ora è quello di mettere a valore le due nuove realtà, iniziando dalla partecipazione al bando del Ministero dell’Agricoltura che avrà una disponibilità di 120 milioni di euro e la cui uscita viene data per imminente. “A riguardo siamo molto fiduciosi - sottolineano al Gal T.O. - per le progettualità che stiamo sviluppando insieme a primarie realtà imprenditoriali”.

Tra i punti di forza dei due Distretti, incastonati nel triangolo Orvieto-Trasimeno-Todi, la forte vocazione turistica, grazie ad un patrimonio storico, artistico e ambientale che, connesso a quello delle produzioni agroalimentari di qualità, potrà risultare una carta vincente per emergere nell’affollato panorama dei Distretti del Cibo.

Un nuovo piano per il rilancio dell’area Trasimeno-Orvietano - Ultima modifica: 2023-02-23T10:19:46+01:00 da Gilberto Santucci

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