Avanza a tappe forzate la conversione in legge del “decreto dignità” e uno degli aspetti più dibattuti è quello della reintroduzione dei voucher. Alla Camera è infatti in corso l’esame del testo e degli emendamenti al disegno di legge di conversione del decreto legge 87/2018. Durante la discussione nelle Commissioni riunite Finanze e Lavoro, è stato approvato un emendamento all’articolo 2, con cui è stata inserita una norma che prevede che le imprese agricole e le strutture ricettive fino a 8 dipendenti possano utilizzare i buoni lavoro "con riferimento ad un arco temporale non superiore a 10 giorni" dalla loro emissione.
Sindacati contrari
Una discussione che prosegue anche fuori Montecitorio dove, dopo i tre giorni di mobilitazione nel corso della scorsa settimana, i sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil E Uila-Uil hanno attivato un nuovo presidio per «comunicare tutta la loro contrarietà all'ampliamento dell'uso dei voucher in agricoltura». Onofrio Rota, segretario generale di Fai Cisl), Ivana Galli, pari grado di Flai-Cgil e Stefano Mantegazza di Uila-Uil annunciano una grande campagna di informazione che partirà a settembre con presidi su tutti i territori.
Fai-Flai-Uila: «ci sono lacune che possono coprire il lavoro nero»
«La mancata tracciabilità dell'utilizzo dei buoni lavoro rimane uno degli elementi più gravi, inaccettabile anche l'aver portato da tre a dieci giorni il tempo di utilizzo del voucher dopo la comunicazione all'Inps, con la possibilità di spalmare in questo arco di tempo le 4 ore di lavoro, e il venir meno del compenso minimo giornaliero oggi previsto. Pericolosa, infine, l'idea di demandare tutto all'autocertificazione, un fatto che deresponsabilizza le imprese e rende ricattabili i lavoratori». Lacune che secondo i tre segretari «rischiano di consentire, di fatto, una copertura al lavoro nero».
Coldiretti: «recupero trasparente di 50mila disoccupati»
Di altro avviso Coldiretti, secondo cui, con i voucher, è possibile il recupero di 50.000 posti di lavoro occasionali. «La discussione in corso alla Camera sul Dl Dignità riapre infatti le porte all’utilizzo dei buoni lavoro dopo il flop della riforma del 2017».
«Nelle attività stagionali in campagna diventerà così possibile impiegare con trasparenza solo disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti che non siano stati operai agricoli l'anno precedente».
«Con il loro ritorno in agricoltura – continua l’organizzazione - si riaffermano i principi originari senza gli abusi che si sono verificati in altri settori e si assicura al settore uno strumento che semplifichi, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestività adeguato ad un’attività condizionata dai capricci della natura».
Vendemmia alle porte
Ora però occorre fare presto «L'estate – conclude Coldiretti - coincide con il periodo di maggior impiego di lavoro nelle campagne, a partire dalle attività di raccolta di verdura e frutta fino ad arrivare alla vendemmia che è già alle porte».
Il paradosso di una vendemmia pagata solo 2,80 euro al giorno
«Il governo del cambiamento riporta indietro i lavoratori agricoli». È quanto sostiene Stefano Mantegazza, segretario generale di Uila-Uil. «Con le modifiche apportate
alla legge 96/2017 – dice Mantegazza, ipotizzando il caso limite di massimo sfruttamento della validità temporale dei voucher - I lavoratori potranno essere assunti per 24 minuti al giorno, dieci giorni per volta, con un compenso giornaliero pari a 2,80 euro senza diritto a disoccupazione, indennità di maternità e pensione. La scusa di trovare braccia fresche per la vendemmia, ormai alle porte non deve poter consentire alle aziende più spregiudicate di utilizzare i voucher come salvacondotto per coprire il lavoro nero».