Permettere agli operatori del settore dei biostimolanti di approfondire gli aspetti fisiologici, applicativi e regolatori di tale nuova categoria di prodotti dal mercato in grande espansione.
Questo è l’obiettivo della 2ª edizione della “Biostimolanti Conference”, l’evento organizzato dall’Associazione regionale pugliese tecnici e ricercatori in agricoltura (Arptra) e Fruit Communication, con la partecipazione di 27 partner aziendali, e dedicato a questi innovativi prodotti (si svolge in quattro webinar pomeridiani, il primo il 23 febbraio e i successivi il 25 febbraio e il 2 e il 4 marzo 2021).
Terra e Vita modererà la sessione del 2 marzo.
Biostimolanti funzionali
«Dopo il grande successo della prima edizione, – ha introdotto il presidente dell’Arptra, Vittorio Filì – il focus della seconda edizione è costituito dai biostimolanti funzionali, capaci di incrementare la resistenza delle colture verso i vari stress e aumentare la qualità delle produzioni, attraverso le relazioni accademiche e delle società produttrici. Perciò abbiamo voluto dar voce alle personalità più influenti del settore e mettere in relazione le aziende che producono biostimolanti con chi ogni giorno li utilizza in campo. Protagonisti delle quattro giornate sono quindi la ricerca sui principali biostimolanti attualmente disponibili in agricoltura, cioè le sostanze umiche, gli estratti d’alga, gli idrolizzati proteici, il silicio e i prodotti microbici come i funghi micorrizici e i batteri azotofissatori, e gli effetti del loro impiego su cereali, colture oleaginose e proteaginose, in orticoltura, frutticoltura e viticoltura».
Dal campo ai laboratori di ricerca
In genere a livello industriale le innovazioni tecnologiche nascono da studi approfonditi. Invece i biostimolanti hanno seguito il processo inverso, ha evidenziato Antonio Ferrante, docente dell’Università di Milano. «I biostimolanti sono mezzi tecnici un po’ particolari, prima si sono conquistati una fetta di mercato attraverso prove direttamente in campo e dopo hanno suscitato interesse scientifico. All’inizio i vari centri di ricerca, Università comprese, erano un po’ scettici perché non poteva essere utilizzato in pieno il metodo scientifico. Poi nel tempo, siccome c’è stata una notevole richiesta di questi nuovi mezzi tecnici, con l’esplosione della domanda si è passati da una valutazione della loro applicazione in campo a uno studio vero e proprio».
Il nostro testo di riferimento
Nel corso della seconda edizione della Biostimolanti conference Arptra ha presentato il testo di Antonio Ferrante "Biostimolanti in agricoltura", un prezioso volume che punta a chiarire vantaggi ed effetti di una promettente categoria di mezzi tecnici per l'agricoltura smart.
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Attività dei biostimolanti contro gli stress abiotici
Ciò si è reso necessario per coordinare l’intera produzione industriale, dalle materie prime al processo di estrazione fino alla lavorazione dei prodotti finali, e dare agli agricoltori informazioni precise sulle potenzialità d’uso dei biostimolanti, per poterli utilizzare in modo concreto ed efficace sulle diverse colture.
«In passato - ha aggiunto Ferrante - i biostimolanti venivano considerati con azione di elicitori, cioè di tolleranza agli stress biotici. Poi, con l’evoluzione anche a livello normativo, questi aspetti sono stati esclusi e fatti rientrare nel biocontrollo, assegnando ai biostimolanti attività contro gli stress abiotici. Tuttavia le materie prime e i composti bioattivi possono essere considerati in comune a queste due classi di composti. Oggi i biostimolanti possono essere ritenuti dei mezzi tecnici utili per aumentare la sostenibilità dei sistemi colturali. In tale prospettiva è importante identificare l’azione sinergica dei biostimolanti e di altri mezzi tecnici al fine di migliorare/preservare la resa e la qualità delle produzioni».
Attività di ricerca in forte ascesa
Di pari passo con l’aumento della loro domanda, l’attività di ricerca nel settore dei biostimolanti è in forte ascesa soprattutto in Italia grazie ai crescenti investimenti privati e pubblici, ha ricordato Giuseppe Colla, docente dell’Università della Tuscia.
«La ricerca nel settore dei biostimolanti è sempre più diversificata e a carattere multidisciplinare. La comprensione dei fenomeni biologici alla base dell’attività biostimolante e l’implementazione dei processi produttivi favorisce lo sviluppo di biostimolanti funzionali a specifici obiettivi vegeto-produttivi, qualitativi o di resistenza a stress abiotici. L’uso di intelligenza artificiale, machine learning e big data science consentirà di velocizzare lo sviluppo di biostimolanti più efficaci ed efficienti e di ottimizzarne gli effetti in campo».
La conferenza parte col botto
Più di mille persone collegate attraverso pc, tablet e smartphone. Parte col botto la 2° conferenza sui biostimolanti organizzata da Arptra, segno che l'associazione presieduta da Vittorio Filì ha colto nel segno con un messaggio di alto livello su una delle tecnologie che apre le maggiori speranze per la svolta green & smart della nostra agricoltura.