Calcio, la giusta dose in campo influenza anche il post raccolta

finocchi
Somministrare una corretta quantità di calcio alle piante da frutto in questo periodo avrà effetti positivi non solo sul raccolto finale, ma anche sulla conservabilità dei frutti durante la frigoconservazione.

Oggi i consumatori scelgono solo frutti di grosso calibro, forma regolare e colorazione intensa. Di conseguenza i buyer della distribuzione moderna esigono dagli imprenditori agricoli prodotti con standard molto elevati. Ecco perché nell’agricoltura moderna il miglioramento della consistenza, delle caratteristiche organolettiche, della colorazione, ma soprattutto l’attitudine alla frigoconservazione sono requisiti indispensabili per migliorare la redditività degli imprenditori agricoli.
Oltre che in campo, anche durante il periodo di conservazione nelle celle frigorifere possono verificarsi diversi fattori atti a deteriorare le produzioni agricole. La genetica ha un suo peso, ma la nutrizione influisce in modo determinante sia sulla produttività che sulla conservabilità dei frutti. In particolar modo il calcio ha un ruolo fondamentale per l’inspessimento e la robustezza delle pareti cellulari e quindi per la consistenza della polpa dei frutti e degli ortaggi. Somministrare una quantità insufficiente di questo elemento alle piante da frutto potrebbe avere quindi conseguenze molto negative sul raccolto, sia in volume sia in valore.

Calcio: un elemento chiave

Seccume fogliare o “tip burn” degli ortaggi, marciume apicale del pomodoro, disseccamento del rachide della vite, butteratura amara del melo, spaccatura della buccia del pero. Sono solo alcune delle fisiopatie a cui possono andare incontro le principali piante da frutto se, nel periodo cruciale dell’accrescimento dei frutti sui rami, sono sottoposte a una carenza di calcio.
Ma il calcio è un elemento nutritivo che presenta delle problematiche peculiari sia nell’assorbimento che nella traslocazione verso i frutti. Infatti, è caratterizzato da una scarsa mobilità all’interno della pianta e il periodo d’assorbimento radicale è abbastanza limitato dopo l’avvenuta allegagione dei frutti.
La richiesta di calcio da parte delle colture può essere rilevante, ma in media si va dai 20 ai 45 kg per ettaro. La varietà più “affamata” di calcio è l’actinidia, con quantità che possono essere superiori ai 200 kg/ha, per l’80% contenuti nelle parti legnose. Il tenore in calcio della lamina fogliare oscilla in genere fra l’1% e il 3%: molto più elevato nel pomodoro, dove raggiunge facilmente anche il 6-7%. Il calcio viene attirato soprattutto dagli organi in attiva traspirazione, che sono essenzialmente i germogli e le foglie giovani o comunque non senescenti: il frutto esercita un certo richiamo verso il calcio solo nelle prime fasi di crescita, quando presenta ancora delle aperture stomatiche attive. Nei terreni agricoli il calcio si trova prevalentemente sotto forma di carbonati e la sua quantità è molto variabile a seconda della tipologia di suolo e delle zone: a fronte di un valore medio di 0,1-0,5%, possono esserci valori più alti nei suoli calcarei o gessosi, oppure molto inferiori nei terreni soggetti a dilavamento. Inoltre, il movimento del calcio lungo le superfici coltivate è molto connesso con la circolazione idrica.

calcio

 

Nutrire in modo corretto le piante si può

Oltre a quanto detto finora, il calcio esercita la funzione di attivatore di alcuni enzimi, regola la traslocazione dei carboidrati e svolge un’attività̀ di compensazione ed equilibrio rispetto agli altri cationi assorbiti e cioè̀ sodio, potassio, ammonio e magnesio. In commercio esistono prodotti di origine naturale in grado di fornire la giusta dose di calcio alle colture, migliorare l’aspetto esteriore dei frutti e aumentarne la shelf life.
Calcisan Green è la novità di Cifo nel campo della nutrizione fogliare, nato proprio per massimizzare l’efficacia e l’efficienza di “calcio e magnesio complessati” sui frutti.
Calcisan green agisce su due livelli ben distinti, apporto di nutrienti, assorbimento e traslocazione degli stessi ed all’azione protettiva e veicolante dell’estratto puro dell’alga Macrocystis. Grazie al calcio e al magnesio veicolati e traslocati dalla Macrocystis, le membrane cellulari vengono rese estremamente elastiche, così da ridurre danni da cracking della polpa e dalla buccia.
Le componenti della Macrocystis stimolano, fortificano e osmoregolano la pianta durante la delicata fase di crescita del frutticino, fino alla sua maturazione.
Per le sue caratteristiche, Calcisan Green è miscelabile con i più comuni formulati fitoiatrici da difesa ed ha le caratteristiche fisico chimiche per l’assorbimento fogliare. Infatti, Calcisan Green si compone di diverse specificità che lo rendono unico sul mercato ma soprattutto unico nei risultati, il giusto rapporto calcio/magnesio, la presenza di polisaccaridi e componenti alginiche derivanti dalla Macrocystis contribuiscono ad un risultato di notevole livello sulla nutrizione e conservazione delle produzioni agricole.

L’esperienza di chi lo usa: «Mai viste cipolle così»

«Ho somministrato Calcisan Green alle cipolle per la prima volta lo scorso anno e devo dire che non ho mai visto un raccolto del genere: grandi, sode e con una shelf life lunghissima». Parole di Davide Ravera, imprenditore agricolo di Sale, provincia di Alessandria, dove gestisce un’azienda di 110 ettari coltivati a grano, mais, ceci e 15-18 ettari di cipolle.
Il terreno è a medio impasto, con zone sabbiose e limose, le varietà di cipolle coltivate sono la nostrana locale, poi la bionda, la bianca e la rossa con ibridi Cora Seeds. «Ho distribuito il prodotto verso la fine del ciclo colturale – spiega Ravera – già dal giorno successivo al trattamento ho notato un evidente effetto rinverdente: le foglie erano belle, sane, le piante sembravano contente». Anche il raccolto ha beneficiato dell’apporto di calcio fornito da Calcisan Green: «Le cipolle erano perfettamente formate – racconta l’agricoltore piemontese – con una polpa molto consistente e una colorazione perfetta. Ma quello che mi ha stupito di più è stata la conservabilità: ho alcune cipolle dello scorso anno che utilizzo per uso personale in un cassone e sono ancora perfette».

Calcisan Green - scheda tecnica

Metodo di applicazione: fogliare

Colture Dose Indicazioni
Piante da frutto, Vite e Olivo 3 – 4 l/ha Da post - allegagione, ripetere ogni 10 - 12 giorni
Orticoltura in serra 300 - 400 ml/hl Fasi centrali e finali del ciclo, ripetere ogni 7 - 10 giorni
Orticoltura in pieno campo 3 – 4 l/ha Fasi centrali e finali del ciclo, ripetere ogni 7 - 10 giorni
Fragola e piccoli frutti 300 - 400 ml/hl Da post - allegagione, ripetere ogni 10 - 12 giorni
Colture floricole e ornamentali, vivaio 150 - 200 ml/hl Durante il ciclo, ripetere ogni 10 - 12 giorni

Si consiglia di utilizzare volumi di acqua, per singola applicazione, non inferiori ai 500 - 600 l/ha su colture arboree, di 150 - 300 l/ha su colture in pieno campo, e di 80 - 100 l/1000 m2 su colture in serra. Calcisan Green può essere utilizzato anche in fertirrigazione alla dose media di 15 - 20 l/ha per colture arboree e in pieno campo, e di 2 - 3 l/1000 m2 per colture in serra.

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Calcio, la giusta dose in campo influenza anche il post raccolta - Ultima modifica: 2018-05-07T14:19:03+02:00 da Simone Martarello

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