Consumi di frutta e verdura ai minimi degli ultimi vent'anni, concorrenza agguerrita di prodotto straniero, effetti negativi dei cambiamenti climatici e aumento delle fitopatie.
Un mix che negli ultimi anni ha fatto sparire un quinto dei frutteti italiani. E, quasi come una beffa, l'alluvione che il giorno precedente all'inaugurazione ha colpito i terrenni agricoli della Romagna compromettendo i raccolti di cereali ma mettendo in seria difficoltà anche gli alberi da frutto e le viti a rischio asfissia. Questo lo scenario apocalittico nel quale si è aperta a Rimini la quarantesima edizione di Macfrut, la fiera internazionale dell'ortofrutta quest'anno dedicata al mirtillo con tanto di simposio internazionale.
Per il taglio del nastro della kermesse organizzata da Cesena Fiera nel quartiere riminese di Italian exhibition group, sono arrivati da Roma il ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e da Bologna l'assessore regionale all'Agricoltura Alessio Mammi.
«Macfrut è un evento straordinarioche compie 40 anni – ha detto Lollobrigida – sono una bella data che fa scavallare nellavita e si passa a una seconda fase. Quarant'anni di successo. Unevento in costante crescita con questa edizione che si prospettariuscitissima, vede la partecipazione di tanti imprenditoriitaliani e di tanti imprenditori stranieri che vengono a venderee poi, mi dicono, comprano più di quello che vendono. Qui si genera un sistema virtuoso specie con i Paesi in via di sviluppo chevengono promuovere le loro produzioni e a comprare le nostretecnologie. E questo dimostra che la filiera italiana è, da una parte, una filiera competitiva e di qualità ma è anche una filiera capace di organizzare un sistema che permette ad altri di crescere».
«L'ortofrutta rappresenta un grande patrimonio economico e sociale – ha confermato Mammi – e oggi più che mai serve un piano strategico che garantisca il mantenimento di produzioni di qualità e il reddito degli agricoltori, senza il quale non ci può essere sostenibilità economica e sociale. Il sistema frutticolo attraversa una fase strutturale difficile – ha continuato l'assessore – dovuta soprattutto agli effetti dei cambiamenti climatici, le fitopatie e il problema idrico. Da qui la volontà di riportare l'attenzione del governo su cinque punti per il rilancio ortofrutticolo, condivisi nella Consulta agricola regionale: difesa attiva e contrasto alle fitopatie, innovazione nei criteri assicurativi, rinnovo varietale, abbassamento del costo del lavoro, promozione sui mercati internazionali».
Una kermesse sempre più grande
Protagonista della tre giorni riminese è la filiera dell’ortofrutta, settore strategico del made in Italy agroalimentare. Sono 60mila i metri quadrati di superficie della fiera (+35% rispetto allo scorso anno con due padiglioni in più), e addirittura +200% rispetto a otto anni fa. E ancora, in crescita gli espositori esteri (+50%) tanto da rappresentare il 38% del totale, a cui si aggiungono 1.500 top buyer internazionali. Un centinaio di appuntamenti nel corso dei tre giorni, i saloni tematici sulle principali tematiche del settore (Biosolutions, International Blueberry Days, Spezie ed Erbe Officinali, Pomodoro, Vivaismo), un doppio campo prova con le novità tecniche e tecnologiche del settore, la Calabria Regione partner.
Non mancano le presenze internazionali con il Sud America area partner protagonista in un intero padiglione, la prima volta del Messico e dell'Arabia Saudita, un maxi stand dell'Egitto con 22 aziende, un padiglione dedicato all’Africa con 19 Paesi e il ritorno della Cina con 32 aziende prima volta a una fiera agroalimentare dopo il Covid.
Al centro di tutto è il settore ortofrutticolo, eccellenza del made in Italy per la forza della sua filiera, tanto da rappresentare un quarto della produzione agricola nazionale (1,2 milioni di ettari coltivati) e coinvolgere 300 mila aziende. Nel 2022 l’Italia ha prodotto circa 25 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli per un valore della produzione ortofrutticola di circa 15 miliardi di euro. Le esportazioni nel 2022 hanno superato i 10 miliardi di euro (freschi e trasformati) con un saldo della bilancia commerciale di +2.762 milioni di euro, in un dato destinato a essere triplicato se si considerasse l’intera filiera.