Rifinanziare il Fondo di solidarietà nazionale per i danni da calamità con la manovra economica 2021. Attivare un fondo mutualistico nazionale obbligatorio per contrastare la perdita di reddito dovuta a eventi climatici avversi e crisi di mercato. Modificare il D.lgs. 102/2004 per renderlo più adeguato alle esigenze dei produttori e snellire la burocrazia. Consentire alle aziende agricole colpite da calamità naturali di accedere a finanziamenti a condizioni agevolate con il supporto di Ismea e Medio Credito Centrale. Ripensare le politiche sulla difesa fitosanitaria che negli ultimi anni ha visto una progressiva riduzione dei principi attivi disponibili, non sostituiti da nuovi altrettanto validi. E poi ricerca, innovazione varietale, istituzione del catasto frutticolo e più controlli sui prodotti ortofrutticoli d'importazione per tutelare la qualità delle coltivazioni italiane.
Scarica il documento con le richieste dei frutticoltori
Queste le principali richieste che i frutticoltori emiliano-romagnoli fanno al governo Draghi, contenute in un documento consegnato al prefetto di Bologna Francesca Ferrandino. Una delegazione di manifestanti provenienti da tutta la regione si è radunata in piazza Roosevelt a Bologna, davanti alla Prefettura, per partecipare al sit-in promosso da Confagricoltura, Cia-Agricoltori italiani, Copagri, Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci dell’Emilia-Romagna. Ha preso parte al presidio anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi.
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A parlare sono soprattutto i numeri della crisi frutticola in Emilia-Romagna, che non ha precedenti nella storia e che stringe nella morsa all’incirca 20.000 aziende agricole, 60.000 occupati e un patrimonio di oltre 50mila ettari complessivi di frutteto, senza contare il valore economico lungo la filiera nei settori della trasformazione, distribuzione e nell’indotto.
I danni provocati da eventi atmosferici eccezionali, malattie e nuovi patogeni mettono sotto scacco il 13% della Plv agricola regionale con ripercussioni per l’intero sistema frutticolo italiano «A fronte della valenza economica, sociale e ambientale che il settore frutticolo possiede, non solo per l’Emilia-Romagna, ma per l’intero Paese – si legge nel documento consegnato al Prefetto di Bologna, Francesca Ferrandino, dalle organizzazioni agricole e cooperative agroalimentari promotrici - si chiede al Governo di aprire un confronto con le Parti per individuare le strategie e i supporti necessari a salvaguardare e preservare questo importante settore produttivo. Le problematiche in essere richiedono iniziative da intraprendere sia nell’immediato, sia con una visione strategica di medio-lungo periodo».