Con un decreto interministeriale sottoscritto dal Masaf di concerto con il ministro dell'economia e delle finanze il Governo ha stanziato quasi 10 milioni di euro a favore dei produttori di agrumi danneggiati dal virus della tristeza (Citrus tristeza virus) e dal malsecco (Plenodomus tracheiphilus). Il provvedimento è in corso di registrazione alla Corte dei Conti.
Le risorse destinate al settore agrumicolo sono esattamente 9.437.914 euro (2 milioni di euro di fondi residui del 2022 e 7.437.914 euro stanziati per il 2023) a valere sul "Fondo per la qualità e la competitività delle produzioni delle imprese agrumicole e dell'intero comparto agrumicolo. Sono tre in particolare le attività finanziabili, come si legge nel testo: espianto e reimpianto di agrumeti danneggiati gravemente dalle fitopatie, impianti antigrandine finalizzati alla protezione delle colture che siano state colpite dal
malsecco e l'adozione di tecniche di potatura finalizzate a evitare la diffusione del patogeno del malsecco degli agrumi sulle piante sane. Il contributo per ciascuna domanda sarà al massimo dell’80% delle spese ritenute ammissibili.
L'obiettivo degli interventi, si legge nel decreto, consiste nel ripristinare il potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali, da circostanze eccezionali o eventi climatici avversi assimilabili a calamità naturali, da epizoozie e organismi nocivi ai vegetali o da animali protetti, nonché prevenire e mitigare il rischio di danni arrecati dai questi eventi.
Possono accedere agli aiuti le imprese agricole che svolgono quale attività primaria la produzione di agrumi e il cui patrimonio agrumicolo risulti, anche in parte, danneggiato dal virus della tristezza degli agrumi e/o del malsecco degli agrumi alla data di presentazione della domanda. Gli imprenditori agricoli devono essere "attivi" e in possesso di fascicolo aziendale
Le domande di sostegno devono essere inoltrate prima dell’inizio dei lavori, ed essere presentate in modalità telematica all’Agea entro 60 giorni dalla pubblicazione, sul sito istituzionale dell'agenzia per le erogazioni in agricoltura della circolare dedicata.
Confagricoltura chiede più controlli alle frontiere
Più controlli alle frontiere per salvare i nostri agrumi dalle malattie causate dalle
importazioni da Paesi Terzi. Nel solo periodo gennaio-agosto di quest'anno sono state 33 le intercettazioni di Cbs (macchia nera degli agrumi) su frutti provenienti dal Sudafrica.
Confagricoltura lancia l'allarme tornando sul pericolo che minaccia il settore agrumicolo italiano: «Se i nostri agrumi fossero attaccati da questa fitopatia - afferma Giosuè Arcoria, presidente della Federazione nazionale Agrumi di Confagricoltura - l'intero comparto nazionale sarebbe a rischio. Stiamo ancora facendo i conti con il virus della tristeza e i nostri sforzi rischiano di essere annullati dall'ingresso della Cbs o da altre fitopatie».