Sale la preoccupazione tra le Organizzazioni di produttori di IV gamma associate ad Unaproa di fronte all’ondata di caldo anomalo che nelle scorse settimane ha interessato l’Italia e che ha creato molti problemi alle produzioni baby leaf, le insalatine a foglia che vengono raccolte a uno stadio precoce, prevalentemente foglioline di rucola, lattughino, valerianella, bietole da foglia e spinacino.
Insalate, in serra anche 50 gradi
La grande ondata di caldo degli ultimi giorni ha creato all’interno delle strutture coperte per la coltivazione delle baby leaf un microclima sfavorevole: infatti le temperature esterne hanno toccato per giorni punte oltre i 30 gradi, all’interno si sono raggiunte temperature anche di 50 gradi che hanno causato un innalzamento delle temperature del suolo che non permettono quindi il normale sviluppo vegetativo degli appezzamenti seminati.
Valeriana, lattughino e spinacino dimezzate
Le due condizioni hanno causato grossi problemi di disponibilità per le baby leaf soprattutto per valeriana, spinacino e lattughino. Dalla prossima settimana si prevedono disponibilità di campo ridotte fino al 50% rispetto alle semine programmate dai produttori. Infatti questo microclima, ha causato scottature sulle foglie tali da rendere la materia prima non utilizzabile per lo standard qualitativo richiesto alla IV gamma.
L'appello: consumate orticole di pieno campo
«Le Organizzazioni di produttori della quarta gamma non si sono mai sottratte al dovere di mantenere la continuità del servizio e gli accordi commerciali con i clienti - dichiara il vicepresidente Unaproa Felice Poli - ma nonostante gli sforzi che si stanno compiendo, la capacità produttiva delle baby leaf è già notevolmente compromessa e si prevede che questa situazione critica di carenza di prodotto perdurerà per circa due settimane nell’attesa che tornino le normali temperature stagionali. Il settore della IV Gamma invita clienti e consumatori a dare più spazio ad altri prodotti orticoli che risentono meno del caldo come le lattughe, il pan di zucchero, la riccia, la scarola e il radicchio - conclude il vicepresidente - questi ultimi, infatti, essendo coltivati a campo aperto stanno risentendo meno dei danni da caldo».