La Commissione europea aumenta il proprio aiuto finanziario a sostegno delle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli (Op) in Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, in seguito ai danni causati alla produzione dalla cimice asiatica.
500 milioni di danni nell'Ue
«Sono stati persi – denuncia l’Esecutivo Ue - 500 milioni di euro soltanto nel 2019 sui raccolti di pere, pesche e nettarine, mele, kiwi, ciliege e albicocche, senza possibilità di recupero».
Per questo Bruxelles ha deciso tre tipi di interventi nell’ambito dell’organizzazione comune di mercato (Ocm) da attuare immediatamente. Entreranno in vigore oggi con applicazione retroattiva dal primo gennaio al 31 dicembre 2020.
Iniezioni di liquidità per i fondi di mutualità delle Op
In primo luogo le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli riceveranno un aiuto finanziario per i fondi di mutualizzazione che comprende anche il sostegno al capitale iniziale degli stessi fondi.
Massimali più alti
Inoltre il massimale del 4,6% sul valore della produzione commercializzata (Vpc) destinato a misure di prevenzione e gestione delle crisi, è aumentato dello 0,4%.
Aumenta la quota di cofinanziamento dei programmi operativi
Infine la novità più importante riguarda i programmi operativi delle Organizzazioni dei produttori (Op), per i quali il limite dell'aiuto europeo per misure di lotta alla cimice asiatica passa dal 50% al 60%.
Oltre al danno dell’insetto, il rischio della beffa della perdita dei requisiti per il riconoscimento Ue
Questi interventi sono necessari in quanto «le organizzazioni di produttori ortofrutticoli - scrive l'Esecutivo Ue - hanno dovuto sostenere simultaneamente spese ingenti per misure preventive e per le perdite dei raccolti, che hanno inciso sul valore della produzione commercializzata e quindi sull'assistenza finanziaria che in percentuale accorda loro l'Ue. Anche il loro riconoscimento ufficiale è a rischio se il valore della produzione assistita e commercializzata scende al di sotto della soglia minima legale».
Soddisfatto l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia Romagna Alessio Mammi. «L’Ue – dice - accoglie le richieste dell’Emilia Romagna sulla cimice asiatica».