Melinda è sempre più in prima linea nell’agricoltura di precisione. E anche in quella del risparmio energetico e di suolo, ma andiamo con ordine.
Sophia: un nome, una garanzia
Secondo Ernesto Seppi, presidente del Consorzio di Cooperative leader nella produzione di mele dop in Trentino, entro il 2025 i frutteti della Valle di Non che saranno coperti del sistema “S.O.PH.I.A.” aumenteranno di venti volte entro il 2025.
L’acronimo sta infatti per Spray Overconopy PHytosonitory innovative Application ed è l’innovativo sistema integrato per l'erogazione dei trattamenti a punto fisso sopra chioma e la protezione antibrina per le colture arboree messo a punto da Netafim.
La sua adozione in Trentino è partita nel 2022 con una sperimentazione su 15 ettari di frutteto, che diventeranno 95 entro il corrente anno per arrivare a 300 entro il 2025: venti volte tanto per l’appunto.
Meno CO2, più sostenibilità
Il sistema è gestito in esclusiva per l’Italia da Melinda e La Trentina. «I vantaggi offerti – commenta Seppi -sono numerosi e vanno dall’importante riduzione delle emissioni di CO2 e dei consumi idrici, la minore compattazione del suolo e la minore dispersione dei prodotti fitosanitari nell’ambiente».
«L’obiettivo – ribadisce il presidente - è quello di migliorare la qualità delle produzioni ma anche della sicurezza per i produttori e per i consumatori».
La notizia è stata data a Berlino nell’ambito dell’edizione 2023 di Fruit Logistica, il più grande evento della frutticoltura a livello mondiale.
Questa tecnologia di precisione applicata in forma permanente all’interno del frutteto, consente di indirizzare i prodotti antiparassitari in modo mirato sulle colture, riducendo l’impatto ambientale. Grazie ad una distribuzione pulsata e mirata esclusivamente agli organi vegetali delle piante. S.O.PH.I.A. garantisce l’erogazione dei trattamenti in poco più di 15 minuti ad ettaro, assicurando interventi brevi e tempestivi immediatamente a ridosso degli eventi piovosi. massimizzando l’efficacia del prodotto applicato sia esso convenzionale che biologico. La combinazione di questi fattori permette di ridurre notevolmente la dispersione dei prodotti fitosanitari nell’ambiente circostante.
La cella nella roccia
Procedono sempre nell’ottica di una produzione sempre più sostenibile anche quelle realizzate da Melinda sul fronte dell’abbattimento dei costi energetici. Dopo le positive esperienze maturate negli anni con le celle ipogee, per il prossimo anno la conservazione delle mele di Melinda nelle viscere della montagna aumenterà del 30%. Duplice l’obiettivo: da una parte un abbattimento dei costi energetici per la conservazione delle mele nell’ordine del 30% grazie alle temperature naturalmente più basse, e dall’altra una riduzione della sottrazione dei pregiati terreni coltivati a mele della Valle per costruzione di nuove celle per la conservazione delle mele.
Produttori di energia pulita
Ma sul fronte energetico Melinda è attualmente impegnata anche nel piano di espansione della sua autoproduzione. Il consorzio si basa infatti da parecchio tempo su una fornitura 100% rinnovabile grazie all’energia idroelettrica e quella fotovoltaica. Quest’ultima è prodotta con un sistema di pannelli installati sui tetti degli impianti di conservazione e lavorazione delle mele. Due le fasi di sviluppo: nel 2011 è stata fatta la scelta di utilizzare solo energia da fonti rinnovabili, con un investimento di oltre 10 milioni. Ora con il nuovo piano di sviluppo si prevede di garantire all’azienda una produzione aggiuntiva di 4, 84 milioni di Kwh contro i 4,82 attuali, in pratica raddoppiando la produzione di energia da fotovoltaico.
Carlo Bridi
da Cles Valle di Non
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