Tonda gentile, in Piemonte via a maxi progetto per rilanciarla

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    Già stanziati 1,5 milioni di euro per realizzare cultivar resistenti alle avversità climatiche e alle fitopatie

    Prospettive future e strategie per l'immediato: “Nocciola Tonda Gentile produttiva”, il progetto di ricerca varato dalla Regione Piemonte e coordinato della Fondazione Agrion, punta sul connubio fra miglioramenti genetici e pratiche agronomiche per rilanciare il comparto corilicolo, dopo tre annate segnate da consistenti cali delle produzioni. L'iniziativa, presentata a Torino nella Sala trasparenza del Palazzo della Regione, mobiliterà, nel triennio 2025-2027, il mondo della ricerca agronomica piemontese, coinvolgendo, assieme ad Agrion, anche il Disafa dell’Università di Torino. Un milione e mezzo di euro la spesa complessiva del progetto, la metà dei quali già stanziati dall’Assessorato regionale all’agricoltura e corrisposti con tranche annuali da 250mila euro.

    Tonda gentile, il tesoro del Piemonte

    «La nocciola Tonda gentile trilobata Igp è una delle punte di diamante della nostra agricoltura, sia in termini qualitativi, come gli apprezzamenti raccolti recentemente al Vinitaly dimostrano, sia in termini di volumi d’affari, con un fatturato di 80 milioni l’anno e 3 mila aziende specializzate», ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura Paolo Bongioanni, intervenuto alla presentazione del progetto assieme al presidente Alberto Cirio e al responsabile della Direzione agricoltura Paolo Balocco. «La ricerca applicata è l’unica strada per salvare una coltura strategica, colpita duramente dagli effetti dei mutamenti climatici che, negli ultimi anni, hanno dimezzato i raccolti. L’obiettivo del piano di ricerca è riportare l’equilibrio produttivo nei corileti mettendo insieme le migliori competenze scientifiche».

    Una via che il Piemonte si prepara a seguire anche per altre colture: «In previsione delle sfide future le risorse messe a bilancio per la ricerca, nel 2025, sono state aumentate di 700 mila euro», ha precisato Bongioanni.

    Da sinistra: Paolo Balocco, Paolo Bongioanni, Alberto Cirio e Giacomo Ballari

    A caccia di finanziamenti privati

    Giacomo Ballari, presidente della Fondazione Agrion, ha illustrato le linee generali di “Nocciola Tonda Gentile produttiva”. «Il progetto coniuga due filoni: il primo, destinato a produrre risultati e strumenti nell’arco del triennio, passa attraverso le pratiche agronomiche per migliorare la resilienza dei corileti e rispondere alle richieste dei produttori. Il secondo, a lungo termine, è un piano di miglioramento genetico per accrescere le prestazioni della varietà, riducendo la sensibilità ad alcuni fattori come il fabbisogno di freddo e gli stress idrici. Progetti di questo tipo richiedono fra i 7 e i 9 anni di studi, la strada è lunga ma era importante incominciare».

    Per i finanziamenti mancanti, la metà dell’ammontare complessivo, Ballari ha aggiunto: «Attendiamo che altri attori completino il budget arrivando così a un milione e mezzo di euro per il prossimo triennio. Confidiamo nelle realtà che avevano già sostenuto in passato iniziative analoghe, le indicazioni ricavate dagli studi saranno applicabili anche al di fuori dei confini della nostra regione».

    Otto gli ambiti, o work package - nel complesso 24 tasks - indagati da “Nocciola Tonda Gentile produttiva”, che raccoglie il testimone dal progetto “Nocciola di qualità”, concluso alla fine del 2024, e ne amplia il raggio d’azione, dando vita a un piano di ricerca sistematico che investe le pratiche agronomiche, l’analisi della fisiologia vegetale, gli studi entomologici, quelli delle patologie e fisiopatie. «Le attività di laboratorio si svolgeranno presso il Disafa, Agrion si occuperà della ricerca in campo», ha precisato Ballari.

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    Ramo di nocciolo infettato da Cytospora

    Dal miglioramento genetico all'agronomia

    Le criticità legate a clima sono il punto di partenza. «I mutamenti in atto pongono al centro fattori agronomici finora trascurati come la dotazione organica dei terreni e l’irrigazione. Servono linee tecniche per un comparto, passato da 12 a 28mila ettari coltivati negli ultimi 15 anni, nel quale le aziende mancano di esperienza», ha concluso Ballari. Il miglioramento della cultivar è la soluzione più a lungo termine del progetto, da raggiungere mediante l’impiego della tecnologia di editing genetico Crispr/Cas9, per ottenere linee migliorate della Tonda Gentile Trilobata, intervenendo sul Dna per indurre una resistenza ai patogeni fungini come l’oidio e ridurre, agendo sui geni Dmr6 e Dao, la sensibilità agli stress idrici. Ingente la dotazione finanziaria assegnata alla progettualità: 200mila euro.

    Simone Bardella, tecnico di Cascina Nasio, sede distaccata di Agrion a Cravanzana, nelle Langhe cuneesi, ha tracciato un quadro delle attività che verranno svolte in campo. «Contiamo di poter fornire le prime risposte alla filiera nel più breve tempo possibile, anche perché gli studi su alcune delle Wp del progetto sono già partiti. Altri ambiti di ricerca, invece, dovranno essere potenziati». Ampio il novero dei nodi critici da sciogliere: «Data la concentrazione delle precipitazioni in alcuni periodi dell’anno valuteremo tecniche le lavorazioni del terreno per evitare ristagni idrici e l’asfissia radicale delle piante».

    L’inerbimento dei corileti è un’altra pratica da indagare: «Le prove misureranno l’abbassamento termico e la riduzione dell’evaporazione. Infine seguiremo le operazioni di potatura per la gestione degli impianti e la sostituzione di quelli datati». Determinare i mutamenti indotti nei cicli di vita degli insetti infestanti dai cambiamenti climatici è una delle priorità: «I comportamenti dei fitofagi stanno cambiando, un esempio su tutti è la recrudescenza della presenza di Gonocerus acuteangulatus, una varietà di cimice autoctona termofila, a differenza di Halyomorpha halys. Nel caso dell’eriofide, invece, dovremo studiare il periodo di migrazione per garantire l’efficacia dei trattamenti effettuati, evitando di trascurare code».

    Risposte si attendono anche dalle ricerche sulla fisiologia delle piante: «È necessario approfondire il comportamento dei noccioli durante i periodi di stress e analizzare l’impatto delle nuove patologie, delle popolazioni microbiche e dei marciumi». L’impollinazione è un altro snodo cruciale: «Si dovrà chiarire se gli impollinatori della Tonda gentile continuino a rilasciare pollini in un periodo recettivo per la cultivar o se siano intervenuti dei mutamenti».

    Una parte delle attività si svolgerà nei sette ettari di corileto del centro sperimentale di Cravanzana, «altre negli appezzamenti di aziende in ragione della diffusione delle problematiche da analizzare. Selezioneremo realtà poste in areali diversi per conformazione morfologica, in modo da avere campioni rappresentativi». Cruciale, oltre al dialogo con il Disafa dell’Università di Torino sarà il confronto con il Coordinamento corilicolo istituito nel 2018 per il monitoraggio della cimice asiatica. «Il progetto “Nocciola Tonda gentile produttiva” non nasce dalla volontà di Agrion ma dalla condivisione di problematiche con i tecnici, la buona riuscita dell’iniziativa è nell’interesse di tutti».

    Tonda gentile, in Piemonte via a maxi progetto per rilanciarla - Ultima modifica: 2025-04-14T19:35:46+02:00 da Simone Martarello

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