Tutela delle foreste priorità per l’Accademia nazionale di agricoltura

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Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida premiato da Giorgio Cantelli Forti e insignito del titolo di accademico onorario
All'inaugurazione del 216esimo anno accademico il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha sottolineato l'importanza del sistema agricolo e agroalimentare italiano

Le linee guida nazionali per la lotta al degrado ambientale, la nuova Pac, la tutela delle produzioni agroalimentari italiane e del patrimonio forestale sono gli argomenti di cui si è discusso a Bologna durante l’inaugurazione del 216esimo anno accademico dell'Accademia nazionale di agricoltura. Insigniti del titolo di accademico onorario il ministro Francesco Lollobrigida e il generale dei carabinieri Antonio Pietro Marzo, che ha tenuto la prolusione inaugurale. Infine premiati i vincitori della quarta edizione del premio "Filippo Re – Economia, Società, Ambiente e Territorio” e della prima del "Giuseppe Loizzo”.

Lollobrigida: «Grande sintonia con le Regioni sulla nuova Pac»

«La nuova Pac rappresenta un'importante visione strategica, supportata da 37 miliardi di euro, che però modifica totalmente quello che era l'approccio in vigore fino a poco tempo fa, fino all'ultima esperienza – ha detto il titolare del Masaf entrando nell'aula dello Stabat Mater –. Ora la strategia è su un piano nazionale ma, per esempio in Italia, ancora condizionata a un rapporto con le Regioni che porta delle criticità nella tempistica e un po' di tempo per coordinarla. Però con gli assessori regionali ho un rapporto di collaborazione eccezionale – ha sottolineato Lollobrigida – quindi con loro lavoreremo per un primo anno di sperimentazione e per una rimodulazione che sia attenta alle esigenze reali per andare incontro, anche sulla vicenda degli ecoschemi, a interventi che siano puntuali e a fare bene le cose che vanno fatte».

Durante il suo intervento davanti alla platea degli accademici Lollobrigida ha esaltato il ruolo di ricerca scientifica e formazione universitaria e quindi quello dell'Ana per difendere e migliorare il sistema agroalimenatare nazionale in un contesto sempre più globale.

Cantelli Forti: «Ricerca al servizio dell'ambiente»

«La conservazione dell’ambiente parte dal rilancio della montagna e dei boschi. I territori possono trarne beneficio a livello turistico, economico e anche ambientale perché boschi curati assorbono meglio la Co2 – ha esordito il presidente dell'Ana Giorgio Cantelli Forti –. Un esempio concreto è quanto l’Accademia sta facendo, in sinergia con Fondazione Carisbo e Carabinieri forestali regionali, nello sviluppo del “Progetto Appennino”, che ha portato alla rinascita di uno storico castagneto a Granaglione sulla montagna bolognese. Oggi è inserito nel Paesaggio storico rurale de “La Corona di Matilde” – ha aggiunto – è divenuto il primo centro nazionale per lo studio e la Conservazione della Biodiversità Forestale in Emilia-Romagna. Un luogo dove si fa ricerca scientifica studiando il rapporto tra alberi e ambiente, dove si curano alberi monumentali, le scuole organizzano visite didattiche e si producono alimenti a base di castagna. Un esempio virtuoso ed estendibile in tutta Italia, ma niente demagogia, servono volontà e azioni concrete che intervengano realmente sui territori».

Marzo: «Sulle foreste agire localmente, pensare globalmente»

«Con la prolusione di oggi ho voluto sottolineare l’importanza delle foreste nel garantire gli equilibri ambientali planetari e il ruolo che esse possono avere nel contrastare le criticità ambientali, sanitarie ed economiche globali, tenendo conto dell’azione quotidiana di cura, prevenzione e tutela svolta dai Carabinieri forestali nel settore è caratterizzata dalla filosofia dell’agire localmente e pensare globalmente: dalla tutela del territorio a quella di fauna e flora, dal contrasto degli incendi boschivi a quello dei reati legati al ciclo dei rifiuti, dalla lotta agli inquinamenti di acqua, suolo e aria, alla salvaguardia delle aree protette – ha spiegato il generale dei carabinieri Comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Antonio Pietro Marzo – . Tutte le attività contribuiscono in modo incisivo a perseguire gli obiettivi che l’agenda mondiale ha posto come priorità assolute per salvare il pianeta: lottare contro il cambiamento climatico, proteggere la biodiversità, arrestare i processi di degrado del suolo e di desertificazione. È importante che l’agricoltura e le foreste, soprattutto in un Paese come l’Italia in cui esiste un’agricoltura che, oltre ad essere caratterizzata da elevatissima qualità e distintività, è anche tra le più virtuose a livello europeo per la sostenibilità ambientale, vengano viste come alleate nell’affrontare le sfide globali in atto».

Un algoritmo per decidere quando sfalciare i prati

La quarta edizione del “Premio Filippo Re – Economia, Società, Ambiente e Territorio”, ha visto vincitore lo studio di Davide Andreatta del Dipartimento di Agronomia, Alimenti, Risorse naturali, Animali e Ambiente dell’Università di Padova, dal titolo “Detection of grassland mowing frequency using time series of vegetation indices from Sentinel-2 imagery”. Attraverso lo studio è stato sviluppato un algoritmo per la stima della frequenza di sfalcio dei prati utilizzando le immagini satellitari fornite dal satellite Sentinel-2 (S2) e la capacità computazionale della piattaforma Google Earth Engine (GEE). L’algoritmo è stato sviluppato e testato su prati situati nella provincia di Trento. I risultati studiati aprono numerose possibilità di applicazione; per esempio, le agenzie per i pagamenti dei sussidi in agricoltura potranno avere a disposizione uno strumento intuitivo e di facile utilizzo per la verifica dell’avvenuto sfalcio su tutte le superfici oggetto di contributo, riducendo notevolmente i costi e l’impegno necessario per i controlli e aumentandone l’efficacia e l’accuratezza.

Un sostegno alla ricerca sui cereali

A Sara Francesconi del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali Università degli Studi della Tuscia è andata invece la prima edizione del premio "Giuseppe Loizzo” per la tesi di dottorato “Exploring novel green, high-tech and molecular mechanisms for the control and early detection of Fusarium head blight in durum wheat”. Il riconoscimento, dedicato alle tesi di dottorato di ricerca in ambito cerealicolo, nasce con l’obiettivo di promuovere una costante evoluzione delle conoscenze scientifiche in ambito cerealicolo, valorizzando il contributo dei giovani ricercatori universitari su tale tematica. Nello specifico, il premio del valore economico di 5.000 euro, quest’anno è stato assegnato alla pubblicazione scientifica che, con approccio multidisciplinare, originale e con sguardo d’insieme, ha meglio indagato il mondo della produzione cerealicola nazionale. Il premio, dedicato alla memoria dell’accademico Giuseppe Loizzo, ha cadenza annuale ed è organizzato in collaborazione tra l'Ana e la famiglia Loizzo.

Tutela delle foreste priorità per l’Accademia nazionale di agricoltura - Ultima modifica: 2023-04-19T12:56:05+02:00 da Redazione Terra e Vita

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