Mentre l’ondata di caldo sta arroventando il Paese, dal comparto biodinamico arriva un potenziale antidoto alla siccità all’intensificarsi di eventi climatici estremi. Recenti studi, infatti, rileverebbero che i terreni coltivati con l’agricoltura biodinamica sarebbero in grado di trattanere il 55% di acqua in più rispetto a quelli coltivati con i metodi tradizionali.
Questo dipende dalla straordinaria ricchezza di humus (fino a +70%) di un suolo biodinamico che è capace di bloccare un una quantità d’acqua pari a 20 volte il suo peso e che si comporta quindi come una vera e propria spugna naturale. I dati elaborati dall’Associazione italiana per l’Agricoltura biodinamica sono stati tratti da studi dell’Univesità di Sydney (in Australia) e dell’istituto elvetico Fibl.
«L’agricoltura biodinamica – spiega Carlo Triarico presidente dell’Associazione – non solo è in grado di produrre cibi più sani ma si propone come un metodo di coltivazione strategico per far fronte al clima che cambia. A conferma di ciò ricordo che un numero crescente di coltivatori di ortaggi californiani è passato a questo metodo di coltivazione per far fronte alle terribili siccità che hanno interessato lo stato della California in questi ultimi anni».