Pur in un periodo difficile per l’Ente Autonomo Fiere di Foggia, stretto fra commissariamento e privatizzazione, la Fiera internazionale dell’agricoltura e della zootecnia, giunta alla 67ª edizione (27 aprile-1° maggio), cercherà di dimostrarsi al passo con i tempi, attenta a fornire ad agricoltori e allevatori informazioni, idee, spunti per rinnovare, con spirito positivo, la fiducia nel proprio lavoro e individuare nuove prospettive in un mercato sempre più competitivo. È questo lo spirito che anima il commissario straordinario dell’Ente Giovanni Vitofrancesco, dirigente della Sezione Demanio e patrimonio dell’amministrazione regionale, nominato lo scorso dicembre dal presidente della Regione Puglia Emiliano per la durata di sei mesi, dopo le dimissioni dell’ex presidente Fedele Cannerozzi.
Commissario, a che punto è il processo di privatizzazione dell’Ente Fiere Foggia?
«Siamo vicini a una svolta per taluni aspetti epocale, non solo perché si tratta di dare attuazione a un preciso indirizzo del legislatore regionale, ma anche perché il mercato e la stessa evoluzione del comparto fieristico nazionale e internazionale impongono di perseguire il coinvolgimento del mondo imprenditoriale. In questa direzione a breve sarà pubblicato il bando per la privatizzazione dell’attività di organizzazione e gestione delle attività fieristiche. Nel contempo, e a supporto di questa importante fase per il futuro dell’Ente, saranno tempestivamente riavviati i lavori per l’infrastrutturazione e la riqualificazione del quartiere fieristico».
Il Psr sarà fra i protagonisti
Come intende impostare la 67ª Fiera dell’agricoltura e della zootecnia di Foggia? Darà a essa un particolare filo conduttore?
«Nei giorni scorsi sono stati pubblicati dalla Regione Puglia i primi bandi relativi alla programmazione per il settore agricolo e forestale pugliese, che può contare su una dotazione finanziaria di 1,64 miliardi di euro, in grado di generare investimenti di oltre 2,1 miliardi di euro per il periodo 2014-2020.
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