«Noi ci siamo, e saremo una categoria presente!» Parte da qui il mandato di Mario Braga, eletto alla presidenza del Collegio dei Periti agrari e Periti agrari laureati per i prossimi cinque anni. Un mandato denso di impegni e di mete ambiziose che porteranno la categoria a riaffermare la propria presenza sul territorio italiano. Con una priorità assoluta: la scuola «intesa come percorso professionalizzante che legittima e qualifica la categoria». «Non dobbiamo dimenticare – prosegue con forza Braga – che oggi il titolo di perito agrario è stato superato in quanto la riforma degli istituti tecnici agrari ha introdotto tre nuovi indirizzi per rispondere alle domande professionali di una moderna agricoltura e di un moderno settore agroalimentare. Noi riteniamo che la categoria dovrà coinvolgere le Regioni per quella competenza costituzionale in materia di formazione professionale lungo tutto l’arco della vita per riconoscerne il valore di miglioramento professionale e aggiornamento permanente».
Allora come pensa di risolvere il “problema scuola”?
«Il nostro obiettivo di mandato è promuovere modalità e forme di iscrizione al Collegio anche coinvolgendo direttamente i nostri Istituti; vogliamo poi predisporre convenzioni e protocolli con i ministeri dell’Istruzione e dell’Università che portino la categoria nelle aule scolastiche e universitarie a presentarsi ai giovani; con gli stessi ministeri poi avvieremo una riflessione sui programmi didattici ai quali dovremo portare il nostro contributo altamente professionale, anche per affermare competenze che non ci vengono appieno riconosciute. A breve promuoveremo la costituzione di un “tavolo permanente” insieme con la Rete nazionale istituti tecnici agrari, la rete AgrITS e la DG Ministero dell’Istruzione tecnica agraria. Al tavolo porteremo il tema dei Periti agrari laureati: vorremmo che il percorso professionalizzante con il quale oggi partiamo dal diploma e arriviamo alla laurea breve, diventi contestualmente riconosciuto come esame di Stato in percorsi professionalizzanti che prevedono periodi di alternanza scuola-lavoro».
«L’idea di esame di Stato deve essere cambiata – aggiunge il neopresidente del Collegio – e lo faremo andando a verificare la qualità di alcuni percorsi di praticantato che oggi vengono svolti durante il percorso scolastico di 2 o 3 anni e durante il periodo universitario, avviando nuove convenzioni e rinnovando molte di quelle già in essere».
Come vede il rapporto con le altre professioni tecniche?
«Riteniamo che debbano essere rafforzati i rapporti, cercando di affermare l’unicità di tutela del lavoro intellettuale non disgiunto dalle specificità professionali di ogni singola categoria. Proporremo di istituire Ita.Agri., un organismo tra noi, l’Ordine degli Agronomi e le sigle sindacali e degli agromeccanici, che porti al riconoscimento giuridico dei professionisti per la stesura dei contratti in deroga previsti dalla legge 203/82. Solleveremo con forza a tutti i tavoli con le amministrazioni la necessità della presenza dei Collegi e degli ordini professionali. Cercheremo di recuperare una costruttiva collaborazione con Assoenologi anche al fine di raggiungere obiettivi comuni, quali l’iscrizione al Collegio e alla Cassa Periti oltre che al riconoscimento reciproco dei crediti formativi. Piena apertura poi nei confronti dei Tecnologi alimentari per i quali è già arrivato l’ok della fondazione Enpaia all’iscrizione alla Cassa Periti».
Sempre nell’ottica di collaborazione tra Ordini e Collegi il presidente Braga rilancia la proposta di «rifondare il premio alla “Tecnica agroalimentare” coinvolgendo gli Ordini degli Agronomi, Biologi e Tecnologi alimentari.
Il premio potrebbe essere assegnato nell’ambito di Fico (Fabbrica italiana contadina), il più grande parco agroalimentare del mondo che aprirà i battenti a Bologna ad inizio ottobre prossimo, di cui i Periti, con la loro Cassa di previdenza, sono soci del fondo Pai e Soci fondatori della Fondazione».
A livello interno di riorganizzazione delle strutture operative del Collegio prevede cambiamenti?
«Attueremo una riorganizzazione dei Collegi territoriali. Siamo convinti da anni che essi debbano essere i riferimenti per tutte le “azioni di tutela”, promozione e rappresentanza della categoria».
«Nel nostro mandato quindi daremo finalmente corso al riconoscimento dei Consigli regionali, riformeremo il regolamento dell’Assemblea nazionale dei Presidenti e, infine, forniremo un supporto ai Collegi territoriali nell’espletamento degli obblighi legislativi e nella loro azione di tutela professionale» ha concluso il neo presidente Braga.
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Sani augura buon lavoro
Luca Sani, presidente della XIII Commissione agricoltura, in occasione della presentazione alla Camera del nuovo Consiglio, ha augurato «buon lavoro al neo eletto Consiglio nazionale del Collegio dei Periti agrari». «L’agricoltura italiana - ha sottolineato Sani - sta vivendo una fase delicata e abbiamo bisogno di un alto livello di professionalità per affrontare tutte le sfide che abbiamo davanti. Cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico, sono importanti esempi di criticità che stanno interessando il settore, per essere affrontati al meglio richiedono grandi innovazioni di settore. Rinnovo, in questa occasione, la mia responsabilità e disponibilità per le future occasioni di confronto con il Collegio».
Laura Saggio
Edoardo Fanucci, da sempre vicino ai periti agrari
Alla presentazione del Consiglio nazionale alla Camera dei Deputati, Edoardo Fanucci, vicepresidente Commissione bilancio della Camera, ha confermato la propria disponibilità a sostenere il processo di riforma dell’Ordinamento e del Regolamento del Collegio dei Periti agrari e Periti agrari laureati. Evidenziando la stretta collaborazione instaurata da anni con le realtà territoriali affinché abbiano riconosciuto il loro ruolo rappresentativo di categoria con alta professionalità e con i rappresentanti nazionali e il Comitato amministratore di Enpaia, Fanucci ha confermato la convinta disponibilità ad accompagnare il processo di adesione degli iscritti all’Ordine nazionale dei Tecnologi alimentari alla Cassa dei Periti agrari. Richiesta che risolverebbe un’assoluta anomalia del diritto previdenziale delle professioni intellettuali.
«Contate su di me per sostenere il vostro processo di crescita e modernizzazione» ha ribadito Fanucci.
Laura Saggio