«I casi di caporalato emersi in questi giorni ci spingono a ribadire che nell'agricoltura italiana non può esserci posto per l'illegalità e la concorrenza al ribasso sulla pelle dei lavoratori».
Lo afferma il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, che aggiunge: «Torniamo a invocare la realizzazione di quanto previsto nel piano triennale dal tavolo interministeriale, e chiediamo di promuovere l'emersione del lavoro nero valorizzando anche la
regolarizzazione attuale».
Un clima che non giova
Proprio sul provvedimento di regolarizzazione inserito all’interno del Decreto Rilancio il segretario dell’organizzazione sindacale stigmatizza un clima di delegittimazione legato a discussioni «che trasformano un atto di civiltà in un braccio di ferro tra forze politiche che non giova a nessuno, italiano o immigrato che sia, lavoratore o imprenditore».
«Ha ragione la ministra Teresa Bellanova – continua Rota - quando ritiene che restituire dignità e legalità è una conquista a prescindere dalle statistiche».
Due punti da migliorare
«Ovviamente, che il provvedimento fosse migliorabile lo avevamo segnalato fin dall'inizio, avanzando proposte per allargare la platea dei beneficiari, ad esempio estendendo la finestra oltre il 15 luglio e togliendo il vincolo temporale dell'ottobre 2019 per la scadenza dei permessi di soggiorno. Ma non per questo si può parlare di flop».
Nessun ricatto sui contratti
«Stiamo utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione per migliorare il decreto e allinearlo alle esigenze reali dei lavoratori. e siccome non può essere tollerata alcuna forma di business sui contratti, invitiamo ancora di più i lavoratori a segnalare al numero verde sos caporalato qualsiasi ricatto o irregolarità, e a rivolgersi agli sportelli Fai e Anolf per avviare le procedure di emersione»
«Stiamo mettendo in campo in tutti i territori una serie di collaborazioni, anche con i nostri Caf Cisl e patronati Inas, per dare a lavoratori e imprese un'assistenza capillare e il più efficiente possibile».
«Vogliamo che questa sia l'occasione per alzare l'asticella nella lotta allo sfruttamento e all'economia sommersa, non per fare discussioni da campagna elettorale che non interessano nessuno».