Bieticoltura, programmare per competere

Una buona pianificazione permette di ottimizzare il reddito

Siamo verso la fine della campagna bieticola 2021, ma è già ora di iniziare a programmare l’annata agricola 2022.

È necessario infatti mettere in campo una buona capacità imprenditoriale per saper programmare con largo anticipo l’avvicendamento colturale con conseguente difesa preventiva delle malerbe perennanti, la preparazione del terreno (lavorazioni e concimazione di fondo) e anche alcuni accorgimenti tecnici.

Il periodo di fine estate è proprio quello più opportuno per effettuare le operazioni di livellamento e manutenzione o rinnovo dei dreni e delle scoline perché il ristagno di acqua determina fenomeni di asfissia che possono compromettere le colture e favorire l’inerbimento.

Avvicendamento colturale

Per quanto riguarda l’avvicendamento colturale, tra le colture estensive la barbabietola è una delle più sensibili a questo aspetto. La scelta di colture di cereali, quali grano e orzo, in precessione alla bietola, consente di effettuare le lavorazioni principali in un’epoca in cui il suolo si trova più facilmente in tempera, specie se argilloso, così come la sostituzione dei cereali vernini al posto di soia e mais in precessione permette di ridurre il potenziale di marciumi.

L’utilizzo di colture intercalari da sovescio quali rafani e senapi contribuisce poi a limitare il rischio dei nematodi, di diverse malattie fungine quali la rizoctonia nonché a migliorare la struttura e il contenuto di sostanza organica del terreno.

Difesa preventiva

La difesa preventiva delle malerbe perennanti nel periodo intercolturale oltre a ridurre la disseminazione, permette di azzerare le specie perenni (tab. 1) che altrimenti renderebbero difficile la gestione sulla coltura. L’impiego di formulati a base di un erbicida non selettivo almeno una settimana prima dell’inizio delle lavorazioni durante il periodo estivo dell’anno precedente (es. su stoppie) facilita la coltivazione riducendo i costi.

Il terreno deve presentare caratteristiche fisiche che permettano un ottimale sviluppo delle radici. L’aratura profonda rappresenta la soluzione principale, in particolare nei terreni argillosi, da effettuare con terreno in tempera preferibilmente durante il periodo estivo. Valide alternative sono costituite da araripuntatura e dissodatura, che riducono la mineralizzazione della sostanza organica salvaguardando maggiormente la fertilità del suolo. Inoltre un attrezzo ripuntatore dotato di ogiva può favorire il drenaggio delle acque.

Le operazioni di affinamento, in funzione della natura del terreno e delle attrezzature disponibili, insieme all’azione disgregante dell’andamento climatico estivo-autunnale e dell’azione disgregante del gelo durante l’inverno, riducono la zollosità superficiale. Il numero dei passaggi deve essere strettamente limitato a raggiungere questo scopo, evitando calpestamenti, polverizzazione e destrutturazione del suolo.

La nutrizione

Sul fronte della nutrizione Coprob sta promuovendo un “Progetto di incremento della resa quanti-qualitativa” che ha lo scopo di fornire in tempo utile ai coltivatori un consiglio di concimazione personalizzato su fosforo, potassio, sostanza organica e azoto. Per partecipare al progetto è necessario consegnare il campione di terreno al laboratorio analisi entro settembre contattando il proprio tecnico o gli uffici agricoli di Minerbio e Pontelongo per maggiori dettagli.

Nei bacini bieticoli, caratterizzati in buona parte da suolo argilloso, negli ultimi anni la dotazione di fosforo assimilabile (fig. 1) e di sostanza organica si è notevolmente ridotta (fig. 2). Si è anche riscontrato un calo del contenuto di potassio in buona parte dei terreni a tessitura di medio impasto. Durante le lavorazioni principali è quindi opportuno effettuare una concimazione di fondo a base di sostanza organica di buona qualità (letame, prodotti della gamma Energeo, biodigestato, ecc.) preferibilmente in precessione ad altre colture. L’appropriato quantitativo di fosforo (e/o di potassio) è opportuno che sia apportato nel periodo autunno-vernino in modo da garantirne la massima efficacia. Una razionale gestione della fertilizzazione consente inoltre di migliorare l’intero ciclo delle colture in rotazione.

Inoltre è utile disporre di un’analisi del terreno recente anche per la verifica della presenza di nematodi.

I cambiamenti climatici in atto stanno mettendo a dura prova le colture, ma la ricerca sta facendo passi da gigante per cercare di fronteggiarli o quanto meno contenerli.

Per questo motivo Coprob da alcuni anni sta sperimentando la semina autunnale delle barbabietole con un’epoca di semina per le aree Nord Po che va indicativamente dal 15 al 25 ottobre, per l’Emilia-Romagna dal 20 al 31 ottobre e per le Marche dal 25 ottobre al 10 novembre. La semina autunnale di parte degli ettari contrattati consentirebbe di anticipare l’apertura degli stabilimenti e, di conseguenza, la fine della campagna riducendo il rischio di problematiche dovute alle elevate temperature e alla cercospora.

I tecnici di Coprob sono a disposizione per fornire le informazioni necessarie e in particolare le zone dove è possibile seminare per evitare rischi di impollinazione nelle aree di moltiplicazione del seme di barbabietola.

Bieticoltura, programmare per competere - Ultima modifica: 2021-09-12T16:25:28+02:00 da K4

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