Dagli ulivi alle patate ai pomodori, è corsa alla sperimentazione per l'agricoltura nello spazio, mentre gli astronauti della stazione spaziale internazionale hanno già assaggiato dell'insalata cresciuta in assenza di gravità. È quanto afferma la Coldiretti, in relazione alla scoperta del lago di acqua salata sotto i ghiacci del Polo Sud di Marte.
L'orto che simula le condizioni marziane
Adattare le coltivazioni a condizioni estreme extraterrestri richiede una lunga serie di ricerche, ricorda l'associazione presieduta da Roberto Moncalvo, come quella realizzata nel deserto dell'Oman con un vero e proprio orto dove sono state coltivate quattro specie di micro verdure; tra queste ci sono il cavolo rosso e il radicchio perché completano il loro ciclo vitale in circa 15 giorni, garantendo un corretto apporto nutrizionale ai membri di un ipotetico equipaggio marziano, grazie a un sistema di coltivazione idroponica fuori suolo con riciclo dell'acqua.
Ulivi e piante da frutto su Marte grazie all'Enea
Coltivare ulivi e altre piante legnose su Marte potrebbe diventare possibile grazie a un ambiente messo a punto dall'Enea presso il Centro Ricerche di Portici (Napoli); utilizzando la terra simula le condizioni di un campo e permette di coltivare ortaggi come patate, pomodori, lattuga e basilico e per la prima volta in queste condizioni, persino alberi come l'ulivo. La ricerca agricola spaziale, rileva Coldiretti, punta anche a studiare gli equipaggiamenti che potranno essere impiegati in future missioni su Marte, compresi dei rifugi resistenti fino a -80° gradi centigradi e a venti oltre i 100 chilometri orari e serre gonfiabili dotate di una rete di sensori per monitorare tutti i parametri indispensabili alla vita umana e vegetale.