È l’innovazione la forza dell’agricoltura dell’Emilia Romagna. Lo testimonia una indagine condotta su oltre 1.000 aziende emiliano romagnole dalla società di ricerca Agri 2000 in collaborazione con EmilBanca nell’ambito dell’edizione 2018 del progetto AgriManager, l’iniziativa che coinvolge ogni anno circa 35.000 imprese agricole offrendo strumenti per crescita della loro managerialità.
Una propensione all'innovazione
Lo comunica la stessa Agri 2000 sottolineando che dalla ricerca risulta come il 60% delle imprese agricole emiliano romagnole abbia introdotto innovazioni in azienda negli ultimi due anni per aumentare la propria competitività e mantenere quel ruolo leader nell’agricoltura europea che la nostra regione si è conquistata con la qualità dei suoi prodotti.
«La propensione all’innovazione – informa Agri 2000 – per il 54% delle aziende è spinta soprattutto dalla necessità di aumentare la redditività, mentre il 46% ritiene che un fattore rilevante nelle scelte di investimento è migliorare la qualità delle produzioni come fattore competitivo sul mercato. Viceversa, tra i motivi che frenano lo sguardo verso il futuro e di conseguenza gli investimenti prevalgono la carenza di risorse finanziarie (28% degli intervistati) e l’assenza di un successore in azienda (17%)».
Alcune delle innovazioni adottate
A farla da padrone, tra le innovazioni scelte sono l’uso di sonde per la valutazione della soluzione circolante nei terreni e la loro analisi finalizzata a ridurre i consumi idrici e di nutrienti in base all’effettivo bisogno delle piante.
Altre innovazioni introdotte sono le tecnologie per l’agricoltura di precisione a partire dai controlli satellitari dei mezzi meccanici che consentono di sviluppare una agricoltura di precisione per ottimizzare i costi e migliorare la produttività.
«Interessante – commentano i ricercatori – è la piena soddisfazione di chi ha introdotto innovazioni negli ultimi due anni: ben il 92% di coloro che hanno innovato hanno affermato di essere soddisfatti delle novità introdotte».
Serve la capacità di fare rete per affrontare gli investimenti
Lo studio condotto da Agri 2000 evidenzia che c’è ancora una percentuale piuttosto alta di imprese agricole che investono singolarmente (79%) e utilizzano risorse finanziarie proprie (94%). Dalla ricerca emerge anche che i veri motori dello sviluppo sono l'investimento in conoscenza e la capacità di fare rete, necessaria per imprese piccole e grandi per raggiungere una economicità degli investimenti e per affrontare mercati sempre più complessi e lontani.
«Gli agricoltori emiliani – conclude Agri 2000 – sembrano aver compreso che la sfida della competitività del mercato globale non la vince più il pesce grande, ma quello veloce e che sa far squadra».