Le molecole del futuro – sicure, efficaci e sostenibili- sono già tra noi: sviluppate grazie all’holistic product profile, l’approccio olistico della piattaforma di Syngenta per la ricerca e sviluppo delle soluzioni per la difesa delle colture. Intervista a Gerardo Ramos, head of Crop protection product development, Syngenta e a Camilla Corsi, Head of Crop protection Research, Syngenta.
Aumentano le problematiche da affrontare per la difesa delle colture, anche per effetto del cambiamento climatico in atto; diminuiscono le contromisure a disposizione degli agricoltori. Negli ultimi anni l’evoluzione della normativa fitosanitaria europea ha infatti aumentato notevolmente i tempi e i costi di sviluppo delle nuove molecole. Se si guarda a quello che è successo ai prodotti “storici” per la difesa, ogni 4 molecole registrate, solo una è sopravvissuta agli effetti della revisione europea, ma per quanto riguarda il portafoglio Syngenta, tutte le molecole registrate sono rimaste a disposizione degli agricoltori. Qual è il segreto? Lo abbiamo chiesto ai due ricercatori che sono al vertice della ricerca mondiale del setore Crop protection di Syngenta, Camilla Corsi e Gerardo Ramos, in occasione di una recente visita nel nostro Paese.
«Il problema delle resistenze – spiega Gerardo Ramos - e l’esigenza di ridurre l’impatto ambientale della produzione agricola: sono questi i maggiori driver che oggi guidano la ricerca e lo sviluppo delle nuove soluzioni per la difesa delle colture». Nuove decisive sfide che si affiancano a quella storica dell’efficacia contro le avversità.
«L’obiettivo – testimonia Camilla Corsi - di aumentare l’efficienza produttiva delle colture in maniera compatibile con l’ambiente non è mai stato così a portata di mano. C’è infatti una convergenza in corso tra le diverse tecnologie applicate all’agricoltura: le scienze predittive consentono di stimare per tempo non solo l’efficacia delle soluzioni che si stanno studiando, ma anche il loro impatto». È quello che Syngenta chiama Holistic product profile, che sta consentendo di velocizzare i tempi di introduzione delle nuove molecole, con un migliore profilo ecotossicologico. Lo spettro d’azione, il potenziale d’efficacia e quindi il dosaggio, sono solo alcuni degli aspetti che la nuova piattaforma di ricerca di Syngenta consente di valutare in tempo reale, assieme ai costi per ettaro, al rischio di resistenza e alla conformità ai criteri di registrabilità, sia in Europa che negli Usa. E la sicurezza per gli operatori e per l’ambiente sono i criteri che vengono applicati con maggiore assiduità nella selezione delle molecole più promettenti.
Il nostro Paese ha un ruolo centrale nelle strategie di Syngenta: molte soluzioni in sviluppo sono infatti pensate per filiere chiave della nostra agricoltura. «Syngenta investe ogni anno – spiega Ramos- 1,5 miliardi di euro in ricerca e sviluppo. L’innovazione è per noi la migliore strategia per crescere: se consente ai produttori di vincere e di difendere il loro reddito, allora anche Syngenta vince».