La società agricola Il Poggio, a Cella di Noceto (Pr), con 110 capi in lattazione, ha installato un robot che sostituisce il carro unifeed con una serie di operazioni completamente automatizzate. La macchina è infatti in grado di tagliare i foraggi, miscelarli con i concentrati e somministrarli fino ad un massimo di 40 gruppi diversi con altrettante razioni, svincolando così l’operatore addetto al carro unifeed da orari fissi. Prodotto dall’austriaca Wasserbauer, questo sistema robotizzato, denominato MixMeister 3000, è presente anche in altri due allevamenti: si trovano in provincia di Bolzano e contano tra i 20 e i 25 capi bovini.
Stefano Ori, titolare insieme al cugino Sauro e allo zio Mario dell’azienda Il Poggio, commenta: «Siamo un’azienda che guarda al futuro. E la tecnologia, anche in stalla, è il futuro». Prosegue Ori: «Mi sono confrontato con il mio alimentarista, Ernesto Rizzolli e, dopo aver analizzato insieme le problematiche che solitamente emergono con l’utilizzo del carro unifeed, ho deciso di investire in questa innovazione tecnologica. Dal 20 luglio la macchina è operativa».
L’azienda Il Poggio produce latte che conferisce ad un caseificio privato di Noceto per la produzione di Parmigiano Reggiano. «Fino a quest’estate utilizzavo il carro unifeed per la somministrazione del pasto alle bovine, ovviamente senza utilizzare insilati, come vuole il disciplinare del Parmigiano Reggiano. Le mie vacche in lattazione vengono alimentate infatti con maggengo, paglia ed erba medica, mentre per le bovine da rimonta e in asciutta preparo paglia e mangime».
In stalla niente polvere
e niente gas di scarico
Ori da tempo utilizza la paglia al posto del fieno nella preparazione del pasto, osservandone vantaggi in termini di costi, uniformità di crescita, anticipo di entrata in produzione delle manze e riduzione dei problemi relativi all’asciutta.
Prosegue l’allevatore: «Con il robot ho risolto il problema della polvere prodotta dalla trinciatura dei foraggi. La macchina è dotata infatti di un sistema di aspirazione, che consente l’abbattimento della terra presente nella miscelata, con vantaggi sulla salute degli animali e sulla qualità del latte. Le polveri vengono infatti aspirate e trattenute in due filtri a sacco che ho fatto collocare a fianco del reparto di approvvigionamento, dai quali a loro volta viene espulsa l’aria. Ho potuto constatare l’elevato quantitativo di terra che le vacche solitamente ingeriscono e che in questo modo invece può essere eliminato dal pasto». Inoltre, continua, «ho eliminato i gas di scarico e lo sporco che portavo in stalla col trattore ogni volta che distribuivo gli alimenti alle vacche».
Come funziona
Ma come funziona esattamente il robot MixMeister 3000? Ce lo spiega Giovanni Izzo, alimentarista e amministratore di Kuh Service, azienda che in Italia distribuisce i prodotti Wasserbauer: «L’impianto si compone di due elementi essenziali: il reparto di approvvigionamento e, appunto, il MixMeister. Nel reparto di approvvigionamento o “cucina” la quantità di foraggio precedentemente programmata dall’allevatore ad orari da lui prestabiliti viene trinciata da una fresa e trasportata al MixMeister tramite un nastro, dove un sistema di pesatura garantisce la precisione necessaria. Per una maggiore certezza il sistema prevede una seconda pesa all’interno del miscelatore. Quindi, è la volta dei mangimi (o farine o integratori), che vengono trasportati nel MixMeister dai silos attraverso le coclee. A questa miscela viene infine aggiunta dell’acqua per amalgamare la razione».
Precisa Izzo: «In base al tipo di foraggio è possibile regolare la velocità delle frese in modo da ottenere per ogni singolo foraggio la lunghezza di taglio desiderata. Questo permette dunque anche di tagliare il foraggio ad una lunghezza maggiore rispetto a quanto non avvenga col carro unifeed. Il taglio più lungo stimola infatti la ruminazione evitando così alle vacche di incorrere nell’acidosi».
Spinge l’alimento
Una volta che la macchina ha miscelato il pastone, essa si sposta lungo la greppia, grazie ad una guida parallela alla rastrelliera, e distribuisce il piatto ai singoli gruppi. Quando il contenitore è vuoto, torna al punto di partenza o “punto zero”.
Ripercorrendo il tragitto a ritroso, esegue la propria funzione di “butler”, ovvero spinge l’alimento verso le rastrelliere in modo che i bovini riescano a mangiare tutto.
L’allevatore programma e controlla il funzionamento della macchina dal touch screen di controllo posto sul davanti del MixMeister. Ci spiega Ori: «Sullo schermo appaiono tutti i dati relativi alle operazioni eseguite dalla macchina in tempo reale. Ad esempio, viene indicata la miscela preparata, il numero del viaggio che il MixMeister sta compiendo (ad esempio il 5° su 10 giornalieri totali), il tipo di operazione (ad es. riempimento), il n. del magazzino da cui ha caricato il foraggio, il peso del mangime. In ogni momento posso comunque intervenire manualmente sulla movimentazione della macchina, per azionarla, spostarla, fermarla o metterla in pausa».
Monitoraggio dall’Austria
Il robot ed il suo funzionamento vengono monitorati 24 ore su 24 dal customer service dell’azienda, in Austria. Come avviene questo monitoraggio?
In caso di stallo, malfunzionamento o guasto, la macchina invia un messaggio di guasto al service dell’azienda in Austria. Se il problema può essere risolto con l’accesso remoto, l’operazione viene svolta direttamente dal quartier generale austriaco. Altrimenti, se ciò non è possibile, il messaggio viene a sua volta inoltrato al centro di assistenza sul territorio, che nel caso dell’azienda Il Poggio è Agricenter di Parma. Un sms di avvertimento viene spedito contemporaneamente anche all’allevatore.
Continua Ori: «E’ in corso di installazione una webcam che sarà collegata direttamente con il centro di assistenza dell’azienda in Austria. Se dovesse verificarsi un problema, in base al giorno e all’orario indicati dal messaggio di guasto inviato dal nostro robot, i tecnici di Wasserbauer possono controllare l’accaduto anche da video. Ho intenzione di approfittare di questa occasione per collegare poi la webcam anche al mio cellulare per tenere monitorata la stalla nei momenti di assenza».
Bene le bovine
A un paio di mesi di distanza dall’entrata in azione della macchina nel suo allevamento, Ori racconta: «Gli animali si sono abituati rapidamente ad un pasto che non viene più somministrato in grandi quantità due volte al giorno, come prima, bensì in razioni minori per un totale di dieci volte per le vacche da latte e di cinque volte per le manze e le vacche in asciutta. Nel complesso, nell’arco delle 24 ore vengono preparati e somministrati quindici minicarri».
Aggiunge Ori: «Quando passa il MixMeister tutte le bovine raggiungono ordinatamente la greppia e si alimentano. Questa multi-somministrazione ha permesso di evitare un calo del latte dovuto all’inappetenza da caldo. Anzi, nel nostro caso, abbiamo dovuto aumentare il numero di razioni rispetto ai capi grazie al fatto di distribuire più volte al giorno un piatto sempre fresco. Tanto più che la minore permanenza in greppia del pastone ne evita i rischi di fermentazione e/o ossidazione. La multi-somministrazione evita anche all’animale la grande abbuffata con conseguente rischio di indigestione».
I circa sessanta giorni che sono trascorsi dall’entrata in attività della macchina sono ancora pochi per valutare bene i benefici, ma per i prossimi mesi Ori si attende un aumento della produzione e di grasso e caseina nel latte.
Prosegue l’allevatore: «Ho programmato la macchina affinché somministri al gruppo delle bovine in lattazione un pasto con determinati ingredienti (maggengo, paglia, erba medica), che invece cambiano per il gruppo delle bovine in asciutta e delle manze (paglia e mangime). Una volta programmata, la macchina somministra al primo gruppo il pasto corrispondente, quindi torna indietro e prepara il secondo pasto per l’altro gruppo portandolo alla sua greppia».
E ancora: «Il riempimento dei foraggi nei box può avvenire in qualsiasi momento della giornata o anche con uno o due giorni di anticipo. Questo mi permette di svincolarmi dagli orari fissi dettati invece dal tradizionale carro unifeed».
I costi
Come si traduce questa sostituzione uomo-macchina in termini dei costi di alimentazione di bovine da latte, manze e vacche in asciutta? Almeno nell’allevamento di Ori? Risponde lo stesso allevatore: «A fronte di una spesa di circa 50 euro per ogni carro fatto, per due volte al giorno, risultava una spesa mensile di circa 3000 euro, tra manodopera e gasolio. Oggi invece posso calcolare in modo approssimativo che il robot mi viene a costare 18 euro/giorno ovvero 550 euro/mese tra manodopera ed energia elettrica, laddove la manodopera, con il quarto d’ora circa che serve per caricare il foraggio, costa 5 euro/giorno cioè 150 euro/mese, mentre l’energia elettrica pesa per 13,3 euro/giorno cioè 400 euro/mese».
E conclude: «E’ ovvio che poi in entrambi i casi si possono avere costi aggiuntivi relativi al deperimento del carro e della macchine e ad eventuali guasti. Al momento non sono in grado di calcolare l’ammortamento».