Ciliegie, guerra a Drosophila suzukii e cracking con reti innovative

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Quattro ettari di ceraseti coperti nell'area di Vignola (Mo), nell'ambito di un progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna

Guerra al moscerino Drosophila suzukii e al cracking grazie a reti in grado di proteggere le ciliegie da parassiti e avversità climatiche. A dichiararla sono Regione Emilia-Romagna, Servizio Fitosanitario regionale, Consorzio della ciliegia di Vignola, Consorzio fitosanitario di Modena e l’Università di Modena e Reggio Emilia che proprio negli impianti della cittadina modenese hanno avviato un progetto sperimentale che prevede la copertura delle piante con reti di nuova concezione a tecnologia israeliana. Quattro gli ettari di ceraseti coinvolti e un centinaio le varietà di ciliegie testate.

Il progetto, partito quest'anno, durerà fino al 2024. L'installazione di sistemi monoblocco e monofila ha l’obiettivo di raccogliere dati sull’adattabilità e l’efficienza dei sistemi stessi per poterli poi replicare ed estendere. Le opportunità offerte da questa nuova sperimentazione sono molteplici. Dalla verifica del controllo di parassiti – moscerino asiatico, mosca del ciliegio, oltre ai danni da uccelli – al controllo dei danni da cracking, all’analisi dei principali parametri microclimatici – temperatura, umidità relativa, precipitazioni – alla verifica dell’adattabilità delle nuove varietà in prova a questi sistemi di protezione con analisi qualitative, calibri, ecc.

Primi risultati "promettenti"

"I primi risultati sono già molto promettenti" afferma la Regione in una nota. Oltre il 50% di riduzione dell’uso di fitofarmaci e un netto calo delle spaccature dei frutti, nonostante le abbondanti piogge registrate nelle scorse settimane.

Le coperture sono realizzate con rete antidrosofila, rinforzata nella parte superiore con una doppia rete impermeabile alle precipitazioni, in grado quindi di proteggere i frutti dalle piogge e allo stesso tempo di permettere lo scambio di aria per mantenere condizioni ambientali ottimali nell’ambiente protetto. A tal fine gli impianti sono stati dotati di una rete di raccolta di dati che consente il raffronto con le condizioni esterne.

Nei prossimi anni si prevede l’ampliamento dell’area sperimentale-dimostrativa attraverso la realizzazione di altri impianti coperti con materiali innovativi e la valutazione di queste strutture sia in appezzamenti condotti secondo i disciplinari di produzione integrata che in agricoltura biologica.

Ricerca fondamentale per aumentare la competitività

«Ricerca e innovazione sono due parole chiavi fondamentali per la nostra agricoltura – ha detto l'assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi – perché solo attraverso la sperimentazione e l’uso intelligente delle nuove tecnologie possiamo aumentare la competitività delle nostre imprese, garantire produzioni sempre più sostenibili e vincere la sfida imposta dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. Sostenibilità ambientale e produttività devono infatti tenersi insieme e il progetto finanziato e sostenuto con tempestività dalla Regione, gli impianti che inauguriamo oggi, ne sono una dimostrazione».


Leggi l'approfondimento:
"Luci e ombre sui nuovi sistemi di copertura del ceraseto" pubblicato anche su rivista di Frutticoltura n. 4/2021

e
"Copertura del ceraseto d'obbligo contro il craking" pubblicato su Terra è Vita n. 5/2021 

Ciliegie, guerra a Drosophila suzukii e cracking con reti innovative - Ultima modifica: 2021-06-21T16:40:54+02:00 da Simone Martarello

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