Basf Italia per lo sviluppo del digitale in agricoltura

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Presentata in Toscana e Puglia la campagna “L’agricoltore, il lavoro più grande sulla terra”, realizzata in collaborazione con l’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, per sensibilizzare gli agricoltori sul tema della digitalizzazione dell'agricoltura

Informare, sensibilizzare e rendere più consapevoli gli agricoltori italiani del ruolo chiave della digitalizzazione in agricoltura, per la sua capacità di produrre innovazioni tecnologiche, come sistemi di supporto alle decisioni, analisi dei dati, machine learning e blockchain, capaci di rendere i campi più efficienti e i business più remunerativi. È questo l’obiettivo che Basf Italia si è proposto di raggiungere con la campagna “The biggest Job on Earth is getting bigger” - L’Agricoltore, il più grande lavoro sulla terra”, dedicata all’agricoltura 4.0 e alla gestione sostenibile delle colture e organizzata in collaborazione con l’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano.

Primi atti di questa campagna sono stati due appuntamenti realizzati in Toscana, presso Casa Ruffino a Poggio Casciano (Fi), e in Puglia, al Vivaio Digitale di Gravina in Puglia (Ba), per discutere delle nuove frontiere della tecnologia e dell’innovazione in agricoltura con esperti, agricoltori e rappresentanti delle filiere di territori diversi, ma centrali per l’agricoltura italiana in quanto fortemente vocati per colture intensive e moderne dal punto di vista tecnologico come vite, pomodoro da industria e grano duro.

Innovazione e digitalizzazione essenziali per l’agricoltura

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Simone Cerutti

«Lavorando con agricoltori, contoterzisti, ricercatori e altri attori della filiera agricola, Basf vuole garantire a essi un’agricoltura sostenibile, efficiente e resiliente di fronte a sfide come l’aumento della popolazione mondiale, e quindi dei consumi di prodotti agricoli e agroalimentari, e gli effetti dei cambiamenti climatici – ha introdotto Simone Cerutti, Global business manager di Basf, all’incontro a Gravina in Puglia –. Innovazione e digitalizzazione sono essenziali per portare l’agricoltura, che noi definiamo “il più grande lavoro sulla terra”, verso il futuro e puntare a una pratica agricola sostenibile, efficiente e di qualità.

La digitalizzazione sta trasformando rapidamente il settore agricolo e Basf si impegna in questa trasformazione. La nostra ambizione è fornire agli agricoltori gli strumenti e le conoscenze necessarie per adottare le nuove tecnologie e rendere il proprio lavoro più professionale, produttivo e sostenibile, utilizzando meglio le risorse e riducendo i costi. Perciò Basf investe quotidianamente in ricerca e sviluppo in ambito digitale, anche grazie alle competenze di Hort@, una società integrata dal 2022 nella divisione Agricultural Solutions, eccellenza agrotecnologica dedicata allo sviluppo di sistemi di supporto alle decisioni agronomiche (Dss) ad alto contenuto di innovazione».

Diversi ostacoli rallentano l'impiego delle tecnologie

Basf, ha aggiunto Cerutti, non nasconde i numerosi ostacoli che stanno rallentando l’impiego delle tecnologie digitali in agricoltura. «Vediamo estrema difficoltà nel riuscire a portare tali conoscenze fra gli agricoltori e a far percepire i benefici di queste tecnologie rispetto ai costi di investimento, in termini sia economici sia di impegno di tempo per impararne il corretto ed efficace utilizzo. Ma siamo convinti che questo sia l’orizzonte tecnologico a cui tendere. Ecco la ragione dell’evento di oggi per condividere con voi la nostra esperienza».

Partendo dalle difficoltà riferite da Cerutti, durante i due appuntamenti non si è parlato solo del potenziale dell’agricoltura digitale nel promuovere la sostenibilità e l’efficienza nelle produzioni alimentari. Sono stati presentati anche i risultati dello studio sullo stato attuale dell’agricoltura 4.0 in Italia, realizzato dall’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano in collaborazione con Basf Italia. Uno studio che ha permesso di evidenziare non solo gli strumenti tecnologici più interessanti, ma anche gli elementi che ne possono rallentare l’adozione.

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Maria Pavesi

«L’utilizzo di strumenti digitali in agricoltura può essere influenzato anche da fattori strutturali e di know-how – ha affermato Maria Pavesi, ricercatrice senior dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano, a Gravina in Puglia –. Alcuni agricoltori potrebbero essere scettici nell’abbracciare il digitale a causa di una mancanza di familiarità con queste tecnologie. È importante sensibilizzare e informare gli agricoltori sui vantaggi e sulle opportunità che la digitalizzazione può offrire, evidenziando casi di successo e fornendo esempi concreti. Affinché gli agricoltori si avvicinino con fiducia al digitale sono fondamentali la formazione continua e l’assistenza tecnica. Infin

e è importante creare partnership e collaborazioni tra agricoltori, istituzioni di ricerca, aziende e associazioni di settore per condividere conoscenze ed esperienze».

L’offerta digitale di Basf Agricultural Solutions: Hort@

Malgrado l’attuale approccio scettico di alcuni agricoltori, la convinzione che l’agricoltura digitale sia la prospettiva cui tendere si è espressa, in entrambi gli incontri, con la presentazione dell’offerta digitale di Basf Agricultural Solutions, Hort@, pensata per consegnare ai produttori agricoli strumenti avanzati per la gestione delle colture.

Vittorio Rossi

«L’agricoltura digitale – ha spiegato Vittorio Rossi, docente di Patologia vegetale dell’Università Cattolica di Piacenza e cofondatore di Hort@ – permette di utilizzare tecnologie avanzate per monitorare le colture in tempo reale con appositi sensori e ottenere dati che confluiscono in banche dati e poi vengono analizzati e interpretati. Consente all’agricoltore e/o al tecnico agricolo di prendere decisioni basate su informazioni accurate e ottimizzare le pratiche agricole. Aiuta, in sostanza, a ridurre l’utilizzo di risorse come acqua e fertilizzanti, a prevenire malattie delle piante e a massimizzare la resa».

 

Hort@, in particolare, secondo il principio “dalla ricerca al campo” al quale si è ispirata sin dalla sua nascita, ha puntualizzato Pierluigi Meriggi, che ne è stato ugualmente cofondatore, contribuisce allo sviluppo delle filiere agroalimentari creando Dss calibrati su misura per ciascuna di esse.

«I nostri sistemi di supporto alle decisioni agronomiche si sono interfacciati con le esigenze delle filiere agroalimentari. Diverse sono le loro finalità operative: il miglioramento quanti-qualitativo delle materie prime di origine agricola, la riduzione degli impatti ambientali nella fase di coltivazione, la gestione dei produttori e la tracciabilità dell’intera filiera, la valorizzazione di processi di sostenibilità e crediti di carbonio.

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Pierluigi Meriggi

Aspetto importante dei nostri Dss è che, per quanto riguarda il risparmio delle risorse primarie, la riduzione degli impatti e quindi il miglioramento della sostenibilità complessiva della produzione, noi non facciamo analisi a posteriori, alla fine del processo produttivo, ma interveniamo al suo interno per modificarlo e renderlo davvero più sostenibile. Questo è stato un approccio vincente, che ci ha permesso di lavorare con numerose e importanti filiere agroalimentari, contribuendo al loro successo.

I benefici ottenuti su pomodoro, vite e mais

Ad esempio sul pomodoro da industria siamo riusciti ad aumentare non solo le rese ma anche del 10% il grado Brix e del 32% il contenuto in sostanza secca prodotta con un metro cubo di acqua irrigua, sul grano abbiamo ridotto del 16% l’impronta di carbonio, cioè le emissioni di gas a effetto serra espresse in tonnellate di CO2 equivalente, e del 12% l’utilizzo di fertilizzanti, sulla vite abbiamo diminuito del 35% l’impiego dei prodotti fitosanitari e del 41% l’impronta di carbonio, sul mais del 28% il contenuto in micotossine.

I nostri modelli operativi aiutano l’agricoltore a intervenire per dare maggiore qualità al prodotto finale. Il riconoscimento non solo da parte degli agricoltori ma anche dalla comunità scientifica della bontà di tali modelli è una ulteriore testimonianza del loro valore».

Basf Italia per lo sviluppo del digitale in agricoltura - Ultima modifica: 2023-11-06T11:18:30+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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