Disseminare contenuti di alto valore agronomico, economico e ambientale dando voce ai dipendenti di Syngenta e agli agricoltori innovatori più intraprendenti, che lavorano per un’agricoltura che sia moderna, redditizia e sostenibile. Questo, in estrema sintesi, lo scopo della campagna “Agcelerators” lanciata da Syngenta. L’iniziativa racconterà, infatti, le persone che stanno trasformando l’agricoltura e coinvolgerà inizialmente Europa, Africa e Medio Oriente per contribuire ad accelerare la creazione e l’adozione di pratiche agricole sempre più sostenibili puntando sull'innovazione.
«Sarà una campagna multimediale, interattiva, per avere una pervasività molto ampia – spiega il responsabile della comunicazione di Syngenta Italia Vincenzo Merante –. È stata scelta una modalità innovativa come il messaggio che vogliamo veicolare: una serie di videointerviste da diffondere principalmente attraverso una pagina web dedicata e Linkedin».
Le motivazioni
Con una popolazione mondiale che si prevede raggiungerà quasi i dieci miliardi entro il 2050, il sistema alimentare globale ha bisogno di un cambiamento urgente per garantire cibo adeguato a tutti senza distruggere le risorse naturali del pianeta. Il Rapporto sulle risorse mondiali 2019 del World Resources Institute intitolato: Creating a Sustainable Food Future ha sottolineato come per vincere questa sfida sarà necessario colmare tre lacune:
- un “gap alimentare” del 56% tra quanto prodotto nel 2010 e il cibo che sarà necessario nel 2050;
- un “gap di suolo” di quasi 600 milioni di ettari (un’area grande quasi due volte l’India) tra la superficie agricola globale del 2010 e l’espansione agricola prevista per il 2050;
- un “gap di mitigazione dei gas serra” di 11 gigatoni tra le emissioni agricole previste nel 2050 e il livello necessario per rispettare l’Accordo di Parigi.
Del resto, la sfida dell’agricoltura sostenibile consiste nel bilanciare l’esigenza di aumentare la produzione alimentare con la necessità di proteggere l’ambiente, conservare le risorse naturali e garantire la sostenibilità a lungo termine dei sistemi agricoli. È qui che intervengono gli “agcelerators”, con il contributo che danno per accelerare la trasformazione dell’agricoltura.
«Siamo consapevoli che l’agricoltura sia una grande utilizzatrice di risorse – aggiunge Merante – ma invertire la tendenza è possibile, ad esempio con l’agricoltura rigenerativa, che non solo riduce l’impatto ambientale ma addirittura restituisce risorse con il sequestro di carbonio che va ad aumentare la fertilità dei suoli».
«Scopo della campagna è dare un contributo per rendere il settore primario più sicuro e più redditizio – continua Merante – oltre a sfatare il luogo comune che vuole gli agricoltori interessati solo al profitto. Non è così: la terra dà da mangiare all’agricoltore, come si può pensare che non se ne prenda cura o addirittura che la danneggi deliberatamente?».
I contenuti
«Siamo in una situazione che va “agcelerata perché il Green deal ci costringe a spingere sull’acceleratore dell’innovazione in agricoltura – sottolinea il responsabile marketing di Syngenta Italia e agronomo con 30 anni di esperienza Francesco Scrano –. La vision con cui nasce Agcelerators, anche in Italia, è creare un movimento che metta insieme tutti gli attori coinvolti, amplifichi l’impatto di ogni azione e promuova l’adozione di pratiche agricole sempre più sostenibili, grazie anche all’utilizzo di biostimolanti, biofertilizzanti, prodotti per il biocontrollo e sistemi di supporto alle decisioni come la nostra piattaforma digitale Cropwise ».
«Ad esempio, e-MAT è un software di Syngenta che contiene tutto il data base del comportamento residuale delle sostanze attive utilizzate sulla vite per permettere ai produttori vitivinicoli di sapere in anticipo qual è il contenuto di residui che si possono aspettare sul vino in base al loro programma di trattamenti – specifica Scrano –. Questo serve per sapere in quali Paesi potranno esportare i loro vini in base alle regole dei vari Stati. È operativo da oltre dieci anni con 30mila ettari di vigneti e 200 aziende agricole che lo utilizzano».
Nel racconto saranno coinvolti anche gli agricoltori che durante la campagna 2023 hanno iniziato a utilizzare prodotti a base di Azotobacter (Vixeran e Nutribio N), che permettono di ridurre la concimazione azotata tradizionale con urea o nitrato ammonico.
«Ad esempio, per concimare un ettaro di grano servono mediamente 80 kg di urea o 100 kg di nitrato ammonico – racconta Scrano –. Mentre 50 grammi di Azotobacter che funge da azotofissatore di quello contenuto nell’atmosfera, permette di dare alla pianta la stessa quantità di nutriente presente in 80 kg di urea. Quando siamo andati per la prima volta a proporre questa soluzione ad alcuni agricoltori, erano scettici – ricorda l’agronomo –. Quest’anno abbiamo gestito decine di migliaia di ettari di grano duro e tenero con questi prodotti, che permettono di risparmiare rispetto ai prodotti tradizionali, ma soprattutto sono molto più pratici da movimentare e distribuire».
Dal 2024 l’utilizzo sarà esteso all’impiego su mais, barbabietola e girasole, anche se i cereali sono le colture più indicate. Una soluzione, questa, che di certo contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’utilizzo di agrofarmaci voluta dall’Unione europea con il Green Deal e la strategia From farm to fork.
«Questo può aiutare gli agricoltori a essere riconosciuti ancora di più come i custodi del territorio – specifica Merante – racconteremo anche queste storie, le esperienze di imprenditori agricoli che utilizzano i nostri programmi integrati e mettono insieme al difesa chimica tradizionale con i biostimolanti».
Ma i biostimolanti possono aiutare anche a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. «La scorsa primavera abbiamo dato un alert ai nostri clienti in merito a un ritorno di freddo per la prima decade di aprile – racconta Scrano – consigliando di eseguire trattamenti con biostimolanti per consentire alle piante di affrontare meglio le basse temperature. Si sono fidati e hanno fatto qualcosa prima che l’evento si verificasse. Questo è un grande segnale di maturità imprenditoriale e apertura all’innovazione – conclude – ma del resto Syngenta guarda l’agricoltura con gli occhi degli agricoltori, quindi gli agricoltori si fidano dei nostri suggerimenti».