Presentato il manifesto sulla sostenibilità dei florovivaisti europei

Presentato a Bruxelles il 9 aprile scorso il Manifesto dei coltivatori europei di fiori e piante sostiene l’Agenda verde europea

Manifesto
Nelle otto pagine del Manifesto si sottolinea come fiore e piante contribuiscano attivamente a raggiungere gli obiettivi del Green deal europeo

Un manifesto per supportare e valorizzare il florovivaismo europeo. Fiori e piante non sono, infatti, solo belli da vedere, ma svolgono anche un ruolo importante per l'ambiente visto che contribuiscono attivamente a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità indicati nel Green Deal europeo.

Questo il messaggio che ha voluto lanciare il Gruppo di lavoro Fiori e Piante del Copa-Cogeca che ha promosso la nascita del Manifesto dei coltivatori europei di fiori e piante per rafforzare l'agenda verde europea presentato ufficialmente, con lo slogan la “Sostenibilità in fiore “, lo scorso 9 aprile a Bruxelles.

In queto documento di otto pagine sono indicate le priorità e  la politica europea viene chiamata a sosternere il comparto, non solo in termini di normative, ma anche di opportunità e nella promozione di innovazione, qualità e commercio dei prodotti.

Tecniche genomiche, digitalizzazione e innovazione per rendere più sostenibile il settore

L’obiettivo del manifesto sulla sostenibilità nel settore florovivaistico è stato anche quello di sensibilizzare cittadini e politici sulla costruzione di un'Europa più verde e sana, come ha sottolineato il padrone di casa e membro dei Cristiano-Democratici e Fiamminghi, Tom Vandenkendelaere che, assieme assieme a Jean Aerts, presidente del Gruppo di lavoro Fiori e piante del Copa-Cogeca, ha indicato  «nell’impiego delle nuove tecniche genomiche e nell'innalzamento del livello di innovazione e digitalizzazione del settore, compresa l’intelligenza artificiale, i fattori chiave che renderanno, nei prossimi anni, il comparto ancora più efficiente e in grado di affrontare le nuove sfide della sostenibilità».

Necessaria la reciprocità degli standard di produzione nel florovivaismo tra Ue e Paesi terzi

Per Nada Forbici, coordinatrice del Consiglio nazionale florovivaismo di Coldiretti e presidente di Assofloro, sarebbe necessario introdurre e far rispettare il principio di reciprocità degli standard di produzione tra l’Ue e i Paesi terzi, per fare in modo che piante e fiori importati rispettino gli stessi criteri dal punto di vista ambientale, sanitario e di norme sul lavoro to in modo da evitare non solo una concorrenza sleale, ma anche  la presenza di piante e fiori contenenti sostanze vietate da decenni in Europa proprio per la loro pericolosità. Importante a tal fine anche l’introduzione  di un’etichettatura chiara con l’origine del prodotto.

Sempre Forbici ha ricordato come il florovivaismo non abbia la Pac come altri settori, il problema delle  vendite sottocosto e l’esiguità dei margini. «Mancano i messaggi promozionali per il verde – ha aggiunto – e non abbiamo le strutture per ricevere le piante e anche le aree, ossia i terreni per coltivare. Mancano, inoltre, gli spazi per collocare le piante anche in ambienti chiusi. È necessario, quindi, progettare non solo gli edific, ma anche le città in modo da creare spazi di accoglienza per il verde, ad esempio i viali alberati».

Serve una progettualità per il settore

Aldo Alberto, vicepresidente del Gruppo Copa-Cogeca e presidente  dei Florovivaisti italiani della Cia, ha sottolineato come il verde sia strategico per il benessere della popolazione e sia necessario rimarcarne la centralità  sollecitando il varo di «una nuova progettualità con obiettivi chiari e certi per indirizzare al meglio il lavoro dei produttori. Solo questo approccio farà la differenza sul risultato».

«Nel momento della pandemia – ha aggiunto Alberto – il settore si è fatto conoscere non solo in Italia, ma anche in Europa. Successivamente c’è stata una nuova involuzione di settore. Il nostro dovere è ora quello di riportare al centro il comparto».

Alberto ha ricordato gli sforzi sostenuti dalle aziende del settore che oggi stanno lavorando sull'obiettivo del risparmio idrico, sulla riduzione dell' impatto ambientale a 360 gradi, ma ha ribadito la necessità di un sostegno, ad esempio, per disporre di vere coperture assicurative.

Importante il ruolo dell’Ue a livello mondiale nel settore florovivaistico

Sylvie Mamias, segretaria generale dell'Union Fleurs, (Unione internazionale dei floricoltori che raggruppa agricoltori commercianti e dettaglianti all’ingrosso nel mondo) ha sottolineato il ruolo dell’Uenel settore dei fiori e delle piante visto che è «un grande produttore, consumatore e commerciante di prodotti florovivaistici e rappresenta il 40% del totale mondiale».

La produzione dell’Ue vale, infatti, 25 miliardi mentre il commercio e vendita all’ingrosso è stimato in 38 miliardi di euro e la distribuzione al dettaglio arriva a quasi 60 miliardi di euro di fatturato.

Per i fiori recisi la filiera è globalizzata perché dal 1990, come ha ricordato sempre Mamias:  «L’Africa e il Sudamerica hanno un ruolo chiave e sono diventati player importanti e oggi  riforniscono parte del mercato europeo per tutto l’anno. In Europa sono, invece, protagonisti  i Paesi bassi che valgono il 45% della produzione e hanno promosso il commercio con il sistema delle aste nel 2015».

Il verde aiuta la sostenibilità

Josep M. Pagès, segretario generale dell’Ena (Associazione europea del vivaismo), ha fatto notare come la definizione di piante ornamentali sia ormai obsoleta e dovrebbe essere sostituita da “piante per spazi urbani” ricordando anche che i vivai europei esportano verso i paesi terzi cinque volte di più di quanto importino. Da sottolineare, secondo Pagès, anche i risultati positivi ottenuti dal passaporto per le piante e dal progetto Piante made in Europe.

Robbert Snep ricercatore dell’Università di Wageningen verde ha ribadito, durante la tavola rotonda: "Il ruolo dei fiori e delle piante nella costruzione di un'Europa sostenibile", come il verde possa aiutare la sostenibilità, endendo le città più sane e sostenendo la biodiversità, mentre la giovane Kayleigh Ammerlaan di The Green Innovator, produttrice di piante verdi tropicali ha, invece, fatto notare come al momento non ci sia disponibilità a pagare di più i prodotti sostenibili.

 

Presentato il manifesto sulla sostenibilità dei florovivaisti europei - Ultima modifica: 2024-04-15T19:18:33+02:00 da Francesca Baccino

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