Per potersi misurare sul mercato globale occorre una filiera integrata che riconosca ai contoterzisti il loro ruolo di artigiani al servizio dell’agricoltura e del Made in Italy. È quanto è emerso al convegno Contoterzisti digitali che si è tenuto nell’ambito della Fazi, la Fiera Agricola Zootecnica Italiana.
Oltre a presentare alcune nuove soluzioni tecnologiche (i sensori Sentinel di Cobo e il programma Agrogest in grado di elaborare i dati raccolti dai sensori e automatizzare la burocrazia italiana), il convegno ha dibattuto il tema della competitività dell’agricoltura italiana con Aproniano Tassinari (presidente di Uncai e rappresentante di Confagricoltura in Enama), Ettore Prandini (Presidente Coldiretti Lombardia), Giuliano Noci (prorettore del Politecnico di Milano), Mauro Parolini (assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia), Gino Mainardi (Ceo Cobo Usa), Rossano Remagni Buoli (contoterzista Uncai), Giuseppe Talarico (responsabile tecnico Cobo) e Leandro Zanni (Agrogest, Progetto Software).
«Gli strumenti digitali dell’agricoltura 4.0 permetteranno in un futuro ormai molto prossimo di valorizzare il Made in Italy nel mondo. Il mercato globale non chiede all’agricoltura italiana di misurarsi con gli altri paesi su costi di prodizione e quantità, ma di distinguersi con la qualità delle produzioni che deve essere certificata. La tracciabilità in campo e bar code che raccontino la storia di ogni prodotto a partire dalla semina servono a questo, e la centralità dei contoterzisti nel processo di valorizzazione del giacimento Italia sarà sempre più evidente», ha detto il presidente di Uncai Aproniano Tassinari che, in conclusione del convegno, ha ringraziato l’assessore Parolini per l’impegno assunto dalla Regione in favore dei contoterzisti: «In quanto artigiani, i contoterzisti saranno tra i destinatari della legge Manifattura diffusa 4.0 e del progetto Lombardia 5.0. In particolare, l’assessore ha affermato che, per favorire un’integrazione totale della filiera, i contoterzisti potranno beneficiare del bando “Al Via” da 300 milioni che prevede per le aziende artigiane un contributo dal 8 al 15% a fondo perduto per l’acquisto di macchinari e la digitalizzazione dei processi».