L’obbligo di rotazione parte dal 2024

Nel 2024 si potrà riseminare la stessa coltura del 2023

reddito agricolo
Buone pratiche agricole e condizionalità rafforzata della nuova Pac. Uno dei quesiti più richiesti dai lettori riguarda la tempistica dell'obbligo di rotazione dopo la concessione della deroga per fare fronte alla crisi geopolitica in corso

Sono tra le novità più impattanti della nuova Pac 2023-2027. La rotazione delle colture diventa parte integrante della condizionalità rafforzata, che è requisito fondamentale per beneficiare del pagamento di base (Bcaa, Buone condizioni agronomiche e ambientali numero 7, si legga "Tutto quello che c’è da sapere su rotazioni e aree ecologiche"). Molti dei quesiti inviati alla redazione di Terra e Vita riguardo alla Nuova Pac riguardano questo punto.

La concessione della deroga

Angelo Frascarelli, Università di Perugia e membro del Comitato scientifico di Terra e Vita

La rotazione (Bcaa 7) doveva infatti iniziare nella campagna 2023 e quindi la verifica della rotazione sarebbe stata effettuata con le prime semine del 2024, verificando quindi la coltura 2024 con quella 2023. Considerando la deroga alla rotazione per il 2023, la Bcaa 7 entrerà realmente in vigore con le semine 2024, ma la prima verifica sarà effettuata con le prime semine 2025, confrontando il 2025 con il 2024?
Sì, l’anno zero è il 2024; quindi il 2023 non viene preso in considerazione. Pertanto, la Bcaa 7 entrerà realmente in vigore con il 2024 e la prima verifica sarà effettuata con il 2025, confrontando il 2025 con il 2024.

La deroga si applica alla misura della produzione integrata del Psr e alla misura del biologico?
No, l’agricoltore che ha aderito alle misure agro-climatico-ambientali del Psr (es. produzione integrata) deve rispettare i relativi impegni, in quanto il Reg. 2022/1317 non prevede deroghe per l’agroambiente.
Per gli agricoltori biologici il problema non si pone, in quanto le aziende certificate in conformità al Reg. (Ue) n. 848/2018, relativo alla produzione biologica, sono esentate dalla Bcaa 7.

Cambio di coltura

Dal 2024 entrerà in vigore la Bcaa 7. Sarà possibile una rotazione grano-orzo?
Sì, perché grano e orzo implicano un cambio di coltura. Per coltura di intende una coltura appartenente a uno qualsiasi dei differenti generi della classificazione botanica delle colture.
Ad esempio:
il grano duro e il grano tenero non sono colture diverse, in quanto appartengono entrambi al genere Triticum; idem per la veccia, il favino e la fava, in quanto appartengono tutti al genere Vicia;
il grano (genere Triticum) e l’orzo (genere Hordeum) sono colture diverse in quanto appartengono a generi diversi.

In molte aziende zootecniche, si semina loietto a novembre, che viene raccolto ad aprile; a seguire si semina mais da insilato o da granella. Se ogni anno si ripete “loietto-mais”, viene rispettata la Bcaa 7?
Sì, la Bcaa 7 è rispettata, perché il cambio di coltura interessa anche le colture secondarie.

Un’azienda tabacchicola semina favino o rafano da sovescio in autunno-inverno, poi trapianta il tabacco. Se ogni anno si ripete favino-tabacco nello stesso anno, viene rispettata la Bcaa 7?
No, la Bcaa 7 non è rispettata, perché il cambio di coltura interessa le eventuali colture secondarie, adeguatamente gestite, completandone cioè il ciclo produttivo. Una coltura da sovescio non completa il ciclo produttivo.

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L’obbligo di rotazione parte dal 2024 - Ultima modifica: 2022-09-26T13:37:35+02:00 da Lorenzo Tosi

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