Riforma della Pac in dirittura d’arrivo.
Consiglio, Parlamento e Commissione Ue si apprestano all’ultimo stadio della procedura legislativa ordinaria attraverso i cosiddetti triloghi.
Ovvero il confronto a tre in cui si troverà la quadra rispetto alle diverse posizioni espresse dalle tre istituzioni dopo la fase di dibattito. Proprio al termine del lungo ciclo di negoziati all’interno del Consiglio Agrifish, che riunisce i 28 ministri dell’agricoltura europei, il Commissario ha preso la parola nel corso della conferenza stampa conclusiva.
48 ore di aspre discussioni al Consiglio
«Abbiamo avuto – ha detto - un lungo ciclo di negoziati per 48 ore con molte discussioni separate. Ho partecipato alla maggior parte di esse, ma parallelamente ho partecipato anche al dibattito che si è tenuto al Parlamento europeo».
«Siamo riusciti a elaborare un compromesso in uno spirito di cooperazione costruttiva. Sono grato agli Stati membri per la loro collaborazione. Ovviamente questo compromesso del Consiglio è ben lontano dalla bozza di Pac elaborata dalla Commissione: siamo contenti di alcune parti e meno di altre, ma questo è un buon punto di partenza per i triloghi e per l'adozione di solide misure in favore dell’agricoltura per i prossimi sette anni».
Tempi brevi per i testi definitivi
Secondo Wojciechowski ci sono buone notizie per gli agricoltori del vecchio continente. «Adotteremo al più presto i testi giuridici definitivi per consentire agli agricoltori di contare sulla certezza del diritto per i prossimi sette anni di politica agricola comune». «L'opinione pubblica è interessata al contributo che la PAC può dare al buono stato dell'ambiente, del clima e del benessere degli animali: tutti questi aspetti sono presenti nelle proposte che andremo a discutere».
«L'architettura verde ha un posto preminente nella nostra PAC e nelle bozze questo aspetto ha una base molto solida».
La posizione dell’Europarlamento: ecoschemi dentro al primo pilastro
Wojciechowski ha anche partecipato al lungo dibattito (da martedì sera a tutto giovedì) che si è tenuta presso l’Europarlamento. « È stata una discussione vivace e ben 85 deputati hanno preso la parola».
«Il Parlamento ha adottato un compromesso su questioni fondamentali che sono a cuore sia al Consiglio in questo semestre di presidenza tedesca che alla Commissione».
«Tra le questioni chiave ci sono gli ecoschemi: la proposta che è passata è quella di mantenerli ben delimitati all'interno del primo pilastro».
«Si tratta di un cambiamento importante nella PAC. Il primo pilastro sostiene la ridistribuzione dei pagamenti diretti. Ora sarà ampliato con una precisa impronta sostenibile in linea con i dettami della strategia From Farm to fork». «Se il Parlamento europeo e il Consiglio si troveranno d’accordo nell’adottare una soluzione del genere, l'unica cosa da determinare sarà l'importo: 20% o 30%». Secondo il Commissario l’adozione degli eco-schemi sarà positivo per l’agricoltura, per il clima, per l'ambiente: «Si tratta di un cambiamento positivo e ben accolto dai nostri cittadini che si aspettano tale riforma».
«In entrambe le posizioni del PE e del Consiglio vediamo un accordo equilibrato che mette d’accordo sostenibilitù ambientale, reddito degli agricoltori e sicurezza alimentare».
L’attenzione per le piccole realtà
Non tutto è in linea con i desiderata della Commissione. «Entreremo nella fase del trilogo. Penso che questa sia un'ottima base per raggiungere un accordo tra i colegislatori. Vorrei ringraziare i ministri per il loro approccio costruttivo. Solo poche ore prima c’erano opinioni molto divergenti, ma siamo riusciti a concordare un approccio comune».
Una dei principali nodi da sciogliere era quello relativo alle aziende di piccole e medie dimensioni. «Il contributo della Commissione è consistito nel convincere gli Stati membri che tutti questi sistemi ecologici, l'architettura verde, tutto ciò che accade nel secondo pilastro porterà de vantaggi concreti per queste realtà. Si trattarà di una riforma della PAC molto inclusiva, di modo che anche queste piccole realtà non ne rimangano ai margini ma possano davvero contribuire e partecipare».
Le piccole aziende agricole hanno per Wojciechowski bisogno di essere sostenute: «Troppe stanno scomparendo, assorbite dall'agricoltura intensiva ma grazie alle soluzioni adottate saremo in grado di sostenerle dentro al sistema agricolo europeo».