Un network per favorire lo sviluppo rurale sostenibile

rete rurale
Il ruolo della Rete Rurale Nazionale istituita dal Mipaaf per formare le nuove generazioni di agricoltori e gestire al meglio i fondi europei

La nuova Pac per il periodo 2023-2027 appena varata dalle istituzioni europee prevede che ogni Stato membro rediga un Piano strategico nazionale, basato sull’analisi delle proprie condizioni e che contenga sia le misure del primo che del secondo pilastro. Il piano dovrà specificare come ciascuno Stato intenda raggiungere i nove obiettivi chiave identificati per la futura Pac. Garantire un reddito equo agli agricoltori. Aumentare la competitività. Riequilibrare la distribuzione del potere nella filiera alimentare. Agire per contrastare i cambiamenti climatici. Tutelare l'ambiente salvaguardare il paesaggio e la biodiversità. Sostenere il ricambio generazionale. Sviluppare aree rurali dinamiche proteggere la qualità dell'alimentazione e della salute.

Scopi che sembrano quasi specchiarsi in quelli della Rete Rurale Nazionale (RRN), istituita nel 2008 dal Mipaaf. Un network che riunisce imprenditori agricoli, tecnici, istituzioni e associazioni, strumento con cui l'Italia partecipa al più ampio progetto europeo (Rete Rurale Europea - RRE), che accompagna e integra tutte le attività legate allo sviluppo delle aree rurali. La RRN fornisce un supporto per gestire i fondi europei, armonizzare gli strumenti dello sviluppo rurale per migliorare la qualità dell’attuazione dei Psr, favorire lo scambio di esperienze e conoscenze, diffondere i risultati, promuovere l’innovazione e le opportunità per i giovani. Ma anche contribuire alla tutela dell’ambiente e della biodiversità del territorio agricolo italiano e stimolare la crescita economica e sociale.

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Giovani nel mirino

Esperienze e conoscenze, innovazione e opportunità, per creare una concertazione tra i 21 Psr italiani che generi valore. In questi anni la Rete Rurale Nazionale ha intrecciato una rete viva e dinamica, generatrice di relazioni, intesa come aggregazione tra singoli, associazioni, istituzioni regionali, nazionali e sovranazionali ma anche come integrazione, scambio e partecipazione collettiva e inclusiva. Un modello che sostiene e promuove le buone pratiche agricole per farle diventare volano di crescita sostenibile. Al centro di tutte le attività ci sono i giovani, in quanto driver principali del cambiamento e protagonisti di un’agricoltura moderna, innovativa, competitiva, multifunzionale, rispettosa dell’ambiente. Non a caso gli under 41 sono destinatari di molte misure di sostegno agli investimenti in agricoltura.

Ad esempio, il progetto “Rural4school” ha coinvolto 18 Regioni, 33 istituti agrari, 80 classi e 1.600 studenti. “Rural4università” ha raggiunto 10 Regioni, 25 atenei, 25 aziende agricole biologiche e 914 studenti nella prima edizione, 11 Regioni, 17 università e oltre cinquanta aziende nella seconda.

La RRN ha elaborato un modello di formazione delle giovani generazioni fatto di contenuti digitali ed esperienze sul campo. Ma anche di storie imprenditoriali e ricerca in team per elaborare soluzioni innovative ai problemi degli agricoltori. Un lavoro che si incastra alla perfezione con i due progetti su cui l’Unione europea ha scommesso tutto per costruire il proprio futuro: il Next Generation Eu e l’European Green Deal.

Pensa globale, agisci locale

Il ruolo più importante della RRN è sicuramente quello di raccordo tra le diverse realtà rurali e i governi locali (Regioni in testa), con le istituzioni nazionali. Un concetto di estrema importanza in un Paese caratterizzato da tante agricolture diverse e altrettante peculiarità territoriali come l’Italia. Armonizzare e gestire meglio significa anche velocizzare i pagamenti e i controlli. La burocrazia è da sempre l’ostacolo più alto indicato dagli agricoltori come freno allo sviluppo delle loro aziende. La RRN lavora anche per creare nuovi e più fluidi rapporti tra Mipaaf, Regioni e organismi di controllo.

Oltre a tutti quelli elencati finora, c’è un altro non meno importante scopo della RRN. Far comprendere alla società civile il valore aggiunto delle politiche europee per lo sviluppo rurale. Come? Migliorando l’accesso alle informazioni e la comunicazione, oltre al coinvolgimento di nuovi soggetti nelle politiche portate avanti dai programmi.

Un network per favorire lo sviluppo rurale sostenibile - Ultima modifica: 2021-07-01T20:19:06+02:00 da Simone Martarello

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