Bene carne suina e grana, stabili gli avicunicoli

Nella terza settimana di agosto prosegue il recupero delle quotazioni delle due grandi Dop casearie italiane. Segno più anche per la carne bovina, mentre flettono gli animali vivi

Caseari, i grana guadagnano ancora terreno

La penultima settimana del mese di agosto ha visto ancora incrementi per i prezzi medi all’origine dei due formaggi grana a denominazione. L’andamento del mercato nel corso del periodo estivo appare più dinamico e gli scambi vengono definiti buoni, stimolando la spinta inflattiva dei prezzi sia per il Parmigiano Reggiano che per il Grana Padano.

Per ciò che concerne il mercato all’origine, di quest’ultimo, si sono palesati ampliamenti nei listini sul centro di scambio di Mantova dove, sia la stagionatura 4-12 e la 16-24 mesi hanno acquistato 3 centesimi al chilo sulla precedente di calendario. Totale stabilità su tutte le altre piazze. Gli ultimi dati diffusi da Consorzio per la tutela del formaggio Grana Padano indicano per il periodo gennaio-luglio, con 3.358.696 forme totali, un aumento produttivo rispetto allo stesso periodo del 2019 del +6,39%.

Per l’altra Dop, il Parmigiano Reggiano, le quotazioni hanno mostrato incrementi sulle piazze di Modena, Parma e Mantova dai 5 ai 15 centesimi per lo stagionato di due anni e 5 centesimi per quello di uno. Confermano i valori sia Reggio Emilia che Milano. Ancora nessun segnale di movimento per le materie grasse. Lo zangolato si mantiene stabile a 1 euro al chilo sulle piazze emiliane, a 1,35 euro a Mantova e 1,40 euro al chilo a Milano. Alla stessa stregua, anche per gli altri prodotti caseari i prezzi sono rimasti invariati sui precedenti valori.

Avicunicoli, salgono le galline

Durante le prime tre settimane del mese di agosto la domanda di pollo ha mostrato un discreto andamento, con una maggiore dinamicità degli scambi nelle zone di villeggiatura, rispetto alle aree interne del Paese. Confrontando la situazione dei prezzi all’inizio del mese con quelli della trentaquattresima settimana, vediamo come i polli vivi scambiati all’origine evidenzino un -0,34%, il leggero e una sostanziale stabilità il pesante.

Per le galline sebbene il mercato sia scarsamente trainato dalla domanda domestica ed estera, le cospicue dismissioni messe in atto dagli allevatori di ovaiole hanno permesso in alcune piazze una ripresa dei corsi. Nello specifico la piazza di Treviso le galline di taglia media recuperano nel corso delle tre settimane 5 centesimi, portandosi a 0,21 centesimi al chilo. Listini stabili sugli altri mercati monitorati.

Per quanto riguarda il tacchino gli scambi si sono mantenuti in linea rispetto al mese precedente mantenendo di fatto i prezzi ancorati sui precedenti livelli. Gli altri prodotti del comparto come conigli, faraone e uova restano in attesa che la riduzione delle temperature favorisca la ripresa dei consumi con conseguenti e auspicati recuperi dei listini.

Bovini, giù i vivi, si apprezza la carne

Durante le prime tre settimane di agosto prosegue la contrazione dei prezzi negli animali da ristallo, con particolare enfasi nei baliotti (-5,19% su base media di piazze e razze), seguono i vitelli da ristallo che perdono complessivamente il -1,86%, mentre le vitelle da ristallo restano complessivamente stabili. Riguardo ai bovini da macello il mercato appare sostanzialmente in tenuta, con listini stabili sulla maggior parte dei mercati e per tutte le categorie di prodotto monitorate.

Sul fronte delle carni nonostante l’andamento dei consumi non sia entusiasmante date le alte temperature che non favoriscono gli acquisti di carne rossa, si rilevano apprezzamenti nei corsi delle carni di vitello (+0,72%) e vitellone (+0,25%), mentre risultano stabili i bovini adulti e la scottona.

Suini, listini in recupero

Proseguono anche nel corso delle ultime settimane i recuperi nei listini del mercato dei suini da macello, con aumenti prezzi in tutte le categorie, più significativi per le categorie di peso minore rispetto a quelle di peso maggiore, determinati sostanzialmente da un aumento delle richieste di questo tipo di prodotto. Relativamente ai suinetti da allevamento l’offerta di prodotto risulta ridotta e non riesce a soddisfare la domanda, comportando una lievitazione dei listini pari a 5 centesimi al chilo per la categoria 100 chili e intorno ai 3 centesimi le altre.

Alla stessa stregua anche le scrofe incrementano i listini sulla maggior parte delle piazze dai 3 ai 5 centesimi al chilo. Sul fronte delle carni spiccano i recuperi dei tagli di carne suina per l’industria con le cosce per crudo 12-15 chili sia destinate alle produzioni tipiche che non, in recupero di 4 centesimi al chilo. Congiuntura positiva anche per la pancetta, pancettone, la coppa e la spalla con osso. Si contrappone invece il mercato delle carni destinate alla macelleria con entrambe le varietà di lombi in flessione dai 2 ai 3 centesimi rispetto alla precedente ottava di rilevazione.

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Bene carne suina e grana, stabili gli avicunicoli - Ultima modifica: 2020-08-26T14:51:20+02:00 da Redazione Terra e Vita

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