Crollano i prezzi dei polli, resistono i suinetti

prezzi dei prodotti agricoli del 25 novembre 2019
Il commento di Ismea alle quotazioni del 25 novembre. Prezzi in calo per i polli, stabili i suini e ancora in aumento i suinetti di pezzatura piccola e media. Segnali poco incoraggianti per i formaggi grana

Avicunicoli

La settimana in oggetto è segnata su scala più ampia dal crollo dei prezzi del pollame segnalata in precedenza. Infatti nello specifico i polli, su base media nazionale e nel complesso delle categorie cedono terreno in ragione del -8,58%, con variazioni sulle singole piazze che vanno dal -4,93 % al -11,11%. Le faraone mostrano questa settimana un inizio di recupero (+0,36%) che potrebbe preludere alla tradizionale ascesa dei prezzi di questa categoria merceologica all’approssimarsi delle festività natalizie. I piccioni manifestano una buona ascesa andando da 7 euro a 7,5 euro al chilo a peso vivo, che costituisce un recupero del 7,14%. Tale recupero è rilevato in egual misura sulle due piazze in considerazione, quelle di Forlì e di Arezzo.

Suini

La tendenza dei suini pronti per la macellazione sembra stabilizzarsi del tutto, dopo la frenata della scorsa settimana, così come l’andamento delle scrofe. Pare invece senza sosta il rialzo dei suinetti di pezzatura piccola e media e di quelli di categoria pesante; le richieste sono maggiori della produzione ed il settore soffre ancora delle conseguenze della febbre africana, che ha sconvolto le mandrie dei suini cinesi e che costringe gli altri paesi produttori a rifornirsi in altri mercati. Per quanto riguarda i tagli di carne suina sono due quelli destinati al consumo in crescita il lombo bologna e la coppa fresca mentre gli altri sono stabili. Relativamente a quelli destinati all’industria, invece, in rialzo sono le cosce smarchiate, la coppa, la spalla, la pancetta ed il pancettone.

Caseari

La quarantasettesima di calendario è stata contraddistinta ancora da segnali poco incoraggianti per i formaggi grana a denominazione. In particolare il Parmigiano Reggiano Dop ha lasciato al mercato diversi centesimi su tutte piazze di quotazione. Ad inizio settimana sul centro di scambio di Modena si è palesata un’importante diminuzione dei listini per il prodotto più giovane pari a 30 centesimi al chilo (-2,8% variazione congiunturale) e pari a 20 centesimi per il 18 e il 24 mesi. A seguire tutti gli altri centri di scambio sia emiliani che lombardi hanno ridimensionato i propri listini dai 10 ai 20 centesimi al chilo per tutte le varietà commercializzate, limita le perdite intorno ai 5 centesimi Parma coinvolgendo comunque tutte le stagionature. Più calmo l’andamento del Grana Padano con scambi più rallentati per la varietà 4-12 e conseguenti erosioni nei corsi su tutte le piazze, mentre rimangono stabili i listini delle stagionature più elevate. Sempre per quest’ultimo, i prezzi medi all’origine, nonostante le flessioni della settimana, mostrano ancora a livello tendenziale variazioni positive. Dopo un lungo periodo di scambi calmi hanno mostrato un’inversione di tendenza i listini del burro che hanno recuperato qualche centesimo su tutte le piazze ad eccezione di Modena; nel dettaglio avanzano di 5 centesimi il pastorizzato a Cremona e Milano, migliorano i prezzi dello zangolato di 5 centesimi al chilo su tutte le piazze ad eccezione di Modena che cede al mercato ulteriori 5 centesimi portandosi a quota 1,10 euro al chilo.

Bovini

Questa settimana la maggior parte delle categorie merceologiche bovine manifestano lievi variazioni di segno positivo. Infatti vediamo le manze da macello recuperare il +0,13%, i vitelli il +0,08%, i vitelloni il +0,15%. Ci sono segnali di una buona domanda per quest’ultima categoria. Nel comparto delle carni bovine vediamo l’aumento di prezzo più significativo nelle carni di vitello, se osservate ne complesso delle loro piazze e categorie merceologiche, manifestando esse un recupero del +0,7%. I busti nella piazza di Modena segnano l’incremento maggiore della categoria con un +4,47%. Le carni di vitellone recuperano un +0,36%, principalmente grazie a recuperi registrati sulle piazze di Milano e Modena.

Olio

La penultima settimana del mese di novembre ha evidenziato un mercato che riporta ancora il lento e costante calo delle quotazioni. A mancare sembra proprio la domanda che continua ad essere debole a fronte di una buona produzione dal punto di vista quali-quantitativo. L’extravergine nazionale si è fermato a 3,59 euro al chilo rispetto ai 4,08 di sette giorni fa (-12%), le piazze capofila di questo ulteriore calo sono quelle calabresi e pugliesi. In calo anche le Dop del tavoliere. La denominazione Dauno perde circa il 7%, mentre la Terre di Bari fa registrare un sensibile -15%. In discesa anche i listini medi dell’olio vergine che si attestano a 2,40 euro al chilo rispetto ai 2,56 della scorsa rilevazione. Anche in questo caso a calare cono le piazze pugliesi a cui fa seguito la calabrese Gioia Tauro. In controtendenza il lampante che spunta un aumento di due centesimi di euro al chilo ma esclusivamente sul prodotto pugliese. Buona anche la performance dell’indicazione geografica tipica Toscano che guadagna circa il 2%. Stabili le quotazioni medie degli oli raffinati di oliva e sansa. In lieve aumento il rettificato di mais mentre non subiscono variazioni gli olii di arachide e girasole.

Vino

Settimana interlocutoria nel mercato nazionale del vino. I vini bianchi comuni risultano stabili a 3,14 euro l’ettogrado, mentre i vini rossi guadagnano un 2% attestandosi a 4,62 euro l’ettogrado rispetto alla passata rilevazione grazie alle piazze del nord della Puglia. Nel segmento delle indicazioni geografiche non si rilevano novità nel segmento dei bianchi mentre si evidenzia un calo sul Barbera Provincia di Pavia che si ferma a 4,40 euro l’ettogrado rispetto ai 4,55 di sette giorni fa e il Sangiovese Toscana che si porta a 7,30 euro l’ettogrado perdendo il 3%.

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Crollano i prezzi dei polli, resistono i suinetti - Ultima modifica: 2019-11-26T15:25:56+01:00 da Redazione Terra e Vita

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