FRUMENTO TENERO
ITALIA
Scenario commerciale che vede limitati, ma costanti, scambi per i grani di forza che si mantengono competitivi rispetto alle alternative comunitarie ed estere, mentre per i “bianchi” ed i “misti” si comincia a registrare una riduzione di offerta di prodotto locale, con la più parte già commercializzata. La domanda è presente e le quotazioni valorizzano la qualità del raccolto locale 2017 con i “misti” che si scambiano a 185-187 €/t reso, i “bianchi” a premio di un 10 €/t ed i grani “di forza” che spuntano sui 230 €/t arrivo, di poco inferiori alle alternative comunitarie (sui 235 €/t), mentre gli “spring” tornano oltre quota 275 €/t (+10).
EUROPA
La situazione commerciale resta vulnerabile ai cambiamenti (rialzisti) dell’Euro debole e alla pressione di un’ampia offerta (ribassista) con il risultato di un mercato in continua evoluzione tra una domanda che non preme e perduranti segnali di ritenzione dell’offerta. L’esportazione comunitaria segna il passo e questo calo (sul 2016) influisce sui prezzi che restano volatili. Francia: si registrano limitati scambi verso il settore molitorio e qualche maggiore sostegno dalla domanda dai porti e dal settore mangimistico. Nel resto d’Europa si mantiene viva l’attività grazie alla domanda per i grani di forza e per la richiesta dai porti del Baltico e di Costanza. Il “milling” Euronext di dicembre a 166 €/t (+2) con il marzo a 171 €/t (+2); invariato il “76-11-220” a 179 €/t reso camion Italia con i grani di forza EU sui 235 €/t.
MERCATO MONDIALE
Raccolti ormai confermati in Nordamerica e regione del Mar Nero con maggiore tono del mercato per incertezza sull’aggiornamento dei dati USDA; la Russia produce un 82 mio/t (record) mentre si registrano lievi ritardi nelle semine autunnali in USA e Ucraina. In Canada le ultime notizie al 76% della raccolta sono per un tenore proteico medio inferiore alle attese; in Australia la siccità resta il problema, con stima del raccolto a 20 mio/t. Prezzi Fob: l’Argentino a 180 $/t (inv), il DNS Pacifico 291 $/t (+11), l’Aussie Soft White 223 $/t (+8) e il Russo 191 $/t (+3).
FRUMENTO DURO
ITALIA
Si stabilizza il mercato sulle principali piazze, ma l’equilibrio tra domanda (ribassista) ed offerta resta instabile con l’interferenza del contestuale inizio dei negoziati dei contrati di coltivazione 2018. Una certa pesantezza si registra sia per i grani di alta qualità (le coperture sono lunghe) che per i “mercantili” che sono richiesti ma a prezzi che non convincono i detentori. In crescita la pressione dalla Francia. Milano, Bologna e Foggia confermano i prezzi della corsa settimana con il Fino proteico offerto 230-235 €/t arrivo, il buono mercantili 12% proteina a sconto di 10 €/t ed il mercantile 11% proteina ad ulteriore sconto di 10 €/t.
EUROPA
La pubblicazione dei dati semi-finali della Francia parlano di una produzione oltre i 2 mio/t con tenore proteico (oltre il 14%) e qualità merceologica (peso, vitrei e bassi “GMF”) buone e che soddisfano i requisiti dei semolieri. La produzione EU sarebbe sui 8,9-9,1 mio/t, ma è la bassa esportazione sull’extra-EU a preoccupare gli operatori. Francia: la domanda dei molini torna lentamente con l’offerta ben presente; ancora scarso l’export intra-EU e sull’estero. Spagna: molini coperti e commercianti che cercano sbocco sull’esportazione, ma i prezzi all’origine restano elevati (240 €/t per il tipo Fino). Il CIF Italia dalla Francia sui 245 €/t (-5).
MERCATO MONDIALE
Torna a farsi sentire l’offerta del Nordamerica dopo che anche il Canada è vicino alla completa raccolta. La qualità scambiata è migliore sul 2016 per salubrità, mentre sul tenore proteico si parla di un non esaltante 14-14,5% sulla sost. secca. In USA la situazione è di labile equilibrio tra consumi e disponibilità, ma la pressione dal Canada deprime le quotazioni. Australia: nelle aree produttive del Sud-Est la siccità ha ormai arrecato seri danni al raccolto mentre nelle aree più a Sud la situazione è migliore; l’export si ridurrebbe di un 50% rispetto al 2016. Il grado 3 “qualità EU” resta nominale sui 290 $/t CIF Sud Mediterraneo.
MAIS
ITALIA
Nessun segnale di cambiamento in un contesto di mercato che si ritiene possa avere trovato il suo equilibrio. La domanda ha allungato da mesi le scorte oltre l’anno ed al momento la disponibilità di merce locale fatica a trovare collocazione. L’effetto domino della debolezza dei cereali a paglia e della pressante offerta comunitaria ed estera di fatto consolidano i prezzi che, con Milano (-2 €/t) oggi allineata a Bologna, per il “generico” vale un 176-180 €/t, con il mais “con caratteristiche” a premio di 5 €/t sui 185 €/t; comunitari invariati a 183-185 €/t reso destino e l’origine Ucraina in calo che reso Bologna vale un 180-181 €/t (-5).
EUROPA
Il mercato resta influenzato dal progredire della raccolta che deprime il corso alla pari della poca richiesta dal settore mangimistico (coperto fino a nuovo anno) e della concorrenza mondiale; produzione 2017 stimata sui 59 mio/t (-1 mio/t sul 2016) ed import a 33 mio/t (più 3 mio/t). Sull’Euronext la posizione novembre a 155 €/t (+1) ed il gennaio a 161 €/t (+2) tornano ai livelli di due settimane fa. Francia: sul pronto le quotazioni sono depresse, mentre si ritiene che nel 2018 la maggiore domanda locale potrebbe ridare tono. La raccolta è al 5-7% con l’80% dei campi in ottime condizioni. Resto EU: si prevede ampia offerta dall’Est Europa anche per l’attesa di una minore esportazione sui paesi extra-EU. Il reso Italia N-E per prodotto “con caratteristiche” stabile sui 183 €/t.
MERCATO MONDIALE
il panorama produttivo 2017 si completa con il progredire della raccolta in USA; fattori di incertezza restano il clima in Sud America ove alla siccità brasiliana si contrappone l’eccesiva umidità in Argentina. Il CBOT recupera quel 1% recentemente perso, nonostante l’export USA ristagni. In Cina continuano le aste di vendita governative e l’import cala del 35% sul 2016/17. Quotazioni in ripresa con l’Argentino a 149 $/t (+2), il 3 YC americano a 157 $/t (+2), il brasiliano a 157 $/t (+1) e l’Ucraino a 160 $/t (-1).
CEREALI FORAGGERI E OLEAGINOSE
ITALIA
Cereali foraggeri: continua la tendenza rialzista per l’orzo locale, nonostante il livello di scambi resti limitato, che sfiora i 170 €/ (+2-3) con i teneri che si avvicinano ai prezzi del “uso alimentare umano” e salgono a 183-185 €/t (+5) reso destino; il sorgo congelato a 170-172 €/t reso. Oleaginose: si quota la soia nazionale che apre appena sotto ai 380 €/t arrivo con i riflessi del mercato mondiale e del cambio €/$ che portano le alternative estere attorno ai 365-366 €/t (+7).
EUROPA
Cereali foraggeri: la domanda internazionale ed intra-EU per gli orzi si riflette su tutte le piazze sostenendo i prezzi; l’orzo Fob Rouen a 159 €/t (+1). Sul fronte del tenero, quotazioni in rialzo per effetto “riflesso” valutario sull’export EU; il “feed” UK a 166 €/t (+2). Oleaginose: si sono registrati rialzi in parziale rientro sul fine settimana anche per la debolezza della soia mondiale. La colza in Francia vale un 359 €/t (+2) con l’Euronext a Novembre a 368 €/t (inv) e il febbraio a 370 €/t (+1); il girasole oleico in Francia sui 345-350 €/t (-5) reso Bordeaux.
MERCATO MONDIALE
Cereali foraggeri: orzi sempre sostenuti dalla domanda mondiale sul pronto che più che compensa l’anticipo della trebbiatura in Canada (già al 70%) e la sensazione di semine 2018 in aumento in Ucraina; l’orzo Fob Mar Nero a 185 $/t (+2) con l’Australiano a 217 $/t (+7). Teneri leggermente più sostenuti per i dubbi su rese e produzioni nell’emisfero Sud; il Soft Red Winter Fob USA a 196 $/t (+4). Soia: continua l’altalena della soia tra la tensione della forte domanda e l’arrivo del nuovo raccolto USA con rese/ha oltre le stime di Settembre; resta l’incertezza per il ritardo delle semine in Argentina. Prezzi FOB: la USA a 374 $/t (-5), l’Argentina a 379 $/t (+1) e la Brasiliana a 383 $/t (-2); la colza Canadese cede a 425 $/t (-4).
NOLI
Oceanici: quarta consecutiva settimana di rincari, con l’esclusione delle panamax, con l’indice Baltic che sale del 4%. Le capesize monetizzano un aumento della domanda da ogni origine verso l’Asia mentre le panamax perdono terreno per minore domanda dal Mar nero anche se la richiesta dal Pacifico e dall’Australia “tengono”. Per le supramax e le handysize trovano sostegno dalla domanda su tutte le rotte ed anche in ambito Mediterraneo. Quotazioni: la tratta panamax dal Golfo sul Nord Europa a 29 $/t (+1); le handysize dai laghi Canadesi verso il Mediterraneo a 39 $/t (inv) e la rotta Mar Nero-Nord Africa a 25 $/t (-1); il nolo dei part cargo dal Sud America sull’Europa in aumento a 26 $/t (+1).
FLASH
EU: l’European Biodiesel Board (EBB) potrebbe a breve formulare formale protesta contro la decisione della Commissione di facilitare l’importazione di bio-diesel dall’Argentina. Egitto: fonte ministeriale conferma la decisione del tribunale del ricorso di concedere la setacciatura come soluzione al recente rifiuto all’importazione (tracce di semi di papavero) di un carico di grano dalla Romania; un’altra nave in rada beneficerebbe di questa soluzione. Ucraina: fonte privata stima che le condizioni agronomiche pre-semine invernali siano nella media e comunque migliori rispetto alla passata campagna; si sottolinea inoltre il “boom” della produzione di olio di girasole a oltre 6 mio/t, il doppio del 2016. Canada: fonte Oil World aggiorna le previsioni del raccolto di colza in Canada, con una produzione 2017 prossima ai 20 mio/t, in linea (nonostante la siccità occorsa) con il 2016. Cina: fonte privata asserisce i primi progressi a livello dei governi locali verso l’utilizzo di mais in campo bio-energetico industriale per la produzione di: carburante, alcool per cosmesi e materiali bio-degradabili. Il consumo annuale è oggi di 1 mio/t di mais, ma la capacità di trasformazione è già sui 10 mio/t (fonte Cofco).