Materie prime zootecniche in rialzo per colpa della siccità

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La "sete" in Sudamerica e Mar Nero spinge in alto le quotazioni delle materie prime zootecniche sulle borse merci nazionali. Ne risente soprattutto la soia

Le tensioni presenti sui mercati esteri continuano a mantenere in rialzo i prezzi delle materie prime zootecniche rilevate dalle Borse Merci e dalle Camere di Commercio nazionali. Lo scenario mondiale resta infatti segnato da prezzi sostenuti per le commodity cerealicole e per i semi oleosi, a causa principalmente delle condizioni di deficit idrico che si registrano nel continente sudamericano e nell’Area del Mar Nero. Una situazione che continua a ripercuotersi sul mercato comunitario e nazionale delle materie prime, in particolare per la soia, ancora in aumento sulle piazze di scambio italiane.

Soia, altro balzo in avanti

Nuovi aumenti nella settimana 5-9 ottobre per i semi di soia sia di origine nazionale che di provenienza estera. Alla Borsa merci di Bologna il rialzo rispetto alla settimana precedente è stato del 2,1% per la soia nazionale, attestata sui 383-387 €/t (franco partenza), e dell’1,6% per la soia in arrivo dall’estero, salita sui 390-392 €/t (franco arrivo). Entrambe le origini restano in netto aumento rispetto alla scorsa annata, con un +14,8% per i semi di provenienza nazionale e un +11,1% per i semi esteri.

Come detto, il mercato italiano resta condizionato dai rialzi che si stanno verificando sui mercati esteri. Alla Borsa di Chicago la settimana si è chiusa con le quotazioni dei future della soia che hanno raggiunto i 1.065 centesimi di dollaro per bushel (+4,4% rispetto a sette giorni prima), pari a circa 331 €/t, ai massimi da marzo 2018. A sostenere le quotazioni i dati del report Usda diffuso venerdì 9 ottobre, che ha rivisto al ribasso le stime sugli stock di fine campagna 2020/21 sia negli Stati Uniti, passati dai 12,5 milioni di tonnellate previsti a settembre agli attuali 9,5 milioni di tonnellate, che a livello globale (da 93,5 a 88,7 milioni di tonnellate).

Tagliata di 1,2 milioni di tonnellate la previsione sulla produzione mondiale, attesa ora sui 368,4 milioni. Un livello comunque ai massimi delle ultime annate. Da evidenziare, invece, l’ulteriore incremento che ci si attende per le importazioni della Cina. La stima è aumentata di un milione di tonnellate rispetto a settembre e si attesta ora su 100 milioni di t.

Farine proteiche, aumenti a doppia cifra

Tornando all’analisi dei listini nazionali delle materie prime zootecniche, gli aumenti rilevati per la soia e per gli oli vegetali sui mercati esteri hanno impresso diffusi rialzi anche ai prezzi all’ingrosso delle farine proteiche. Oltre alla farina di soia (+3,6% su base settimanale per la farina proteica nazionale). Segno “più” si è registrato per la farina di girasole proteica, attestata alla Granaria di Milano sui 283-286 €/t (franco arrivo) ed in rialzo di 10 €/t rispetto a sette giorni prima. L’aumento rispetto ad un anno fa è nell’ordine dei 20 punti percentuali sia per la farina di soia che di girasole.

A completare uno scenario di mercato che per le oleaginose si contraddistingue per i diffusi aumenti, le prime rilevazioni di ottobre hanno messo in evidenza un incremento anche per i prezzi all’ingrosso della farina di colza. Alla Borsa merci di Torino l’aumento su base settimanale è stato di 7 €/t e i valori sono saliti sui 278-280 €/t (franco arrivo), in crescita del 10,7% su base annua.

Segno più anche per orzo e frumento foraggeri

In rialzo anche i listini dei cereali foraggeri. Proseguono gli aumenti per l’orzo, in crescita nei listini delle Borse merci nazionali per la sesta settimana consecutiva e ancora in scia agli incrementi osservati sui mercati esteri. Sulla piazza Bologna l’orzo nazionale si è portato sui 173-176 €/t (franco partenza), 3 €/t in più rispetto alla settimana precedente. Resta positiva anche la variazione rispetto alla scorsa annata 8+2,9%).

In aumento anche l’orzo di provenienza francese, che alla Borsa merci di Torino ha raggiunto i 195-197 €/t (franco arrivo, orzo comune, ps 62-65), guadagnando 2 €/t rispetto a sette giorni prima. Ed un ulteriore incremento settimanale si è rilevato per il frumento a uso zootecnico, pari a 5 €/t, che alla Borsa merci di Bologna raggiunge così i 200-215 €/t (franco arrivo).

I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 5 al 9 ottobre 2020

Materie prime zootecniche in rialzo per colpa della siccità - Ultima modifica: 2020-10-12T15:27:37+02:00 da Redazione Terra e Vita

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