Gli effetti della guerra sostengono ai massimi livelli le quotazioni dell’orzo foraggero sia sul pronto che in prospettiva di medio termine. Nonostante la pausa delle festività che ha ridotto le giornate di scambio, il tenore del mercato si è ulteriormente rafforzato toccando i 400 €/t reso porto Nord Europa, con le quotazioni del nuovo raccolto viste in calo, rispetto a oggi, di un 35-40 €/t ma che restano pur sempre elevate.
A dettare il tono sulle principali piazze comunitarie è l’incertezza sulle sorti del raccolto ucraino, sia vecchio, difficile da movimentare, che soprattutto del nuovo “primaverile”, stante le superfici tradizionalmente seminate nella parte est del Paese.
Con queste premesse e con un raccolto ucraino più sui 4-6 mln/t che sugli attesi (pre-conflitto) 9 mln/t lo scenario globale resta molto incerto, con Paesi esportatori come il Canada attesi produrre, dopo la carestia 2021, una messe “normale”, ma non prima della nostra estate inoltrata. In sintesi, fino a tutto agosto, il mondo, l’Europa e di riflesso l’Italia, dovranno fare i conti con una limitata disponibilità di orzi e con la usuale spada di Damocle dell’evoluzione climatica fino al completamento della trebbiatura.
Alimentazione zootecnica, listini verso un sostanziale assestamento
Tuti gli utilizzatori zootecnici da mesi centellinano gli acquisti, con la speranza di un rasserenamento del panorama commerciale cerealicolo, al momento non imminente, e questo ha portato inevitabilmente, anche per mediare i prezzi del mangime, a erodere gradualmente le scorte, che a fine campagna saranno per tutti gli attori della filiera molto inferiori alla media.
Se per la zootecnia la criticità del momento è attesa estendersi ancora per mesi, anche per gli orzi da malto e i nostri “pesanti” le prospettive sono delicate, in quanto alla luce della qualità degli stock che si riporteranno “globalmente” a nuovo raccolto, un altro incidente climatico sarebbe pressoché letale.
Comunque, a oggi lo stato delle colture in Europa e in Italia è più che positivo con uguale positività a livello dei prezzi stimati sul breve-medio termine. Ma a causa dell’incertezza geopolitica, i valori potrebbero non registrare grossi salti di campagna.
