Il Parmigiano Reggiano Dop cede al mercato diversi centesimi

prezzi dei prodotti agricoli del 16 settembre 2019
Le quotazioni rilevate da Ismea dal 9 al 15 settembre confermano, oltre all'andamento della Dop, anche il trend positivo per il mercato degli avicunicoli evidenziato la scorsa settimana

Caseari

La settimana rilevata evidenzia andamenti differenti per ciò che concerne i due formaggi grana a denominazione. Nello specifico il Parmigiano Reggiano Dop che, nella scorsa settimana, aveva già mostrato un primo segnale di cedimento, nel corso dell’ultima ottava ha lasciato al mercato diversi centesimi. Già nella giornata di lunedì sia Milano che Modena chiudevano le contrattazioni con cedimenti dai 5 e 10 centesimi su tutte le varietà, trascinando al ribasso nei giorni successivi anche Reggio Emilia e Mantova. Unica piazza dove i listini riescono a mantenersi stabili è Parma. Diversamente, il Grana Padano Dop mantiene saldi i propri valori su tutti i maggiori centri di contrattazione mantenendo gli scambi nella norma in un contesto mercantile di totale stabilità. Per tutte materie grasse le dinamiche mercantili mostrano una sostanziale tenuta dei prezzi su tutte le borse merci dopo un lungo periodo di costanti flessioni. Infatti i livelli di prezzo raggiunti si collocano su valori nettamente inferiori rispetto a quelli dello scorso anno.

Avicunicoli

Prosegue durante la settimana in oggetto il rincaro dei conigli vivi all’origine. Vediamo come gli animali di categoria leggera salgono del +5,61% e quelli di categoria pesante del +5,45%. Le carni cunicole all’ingrosso salgono in misura più commisurata alla materia prima rispetto alla scorsa settimana: si registrava allora un incremento delle carni del +12,02% a fronte di un incremento dei conigli vivi del +7,57%. Nella settimana in oggetto invece, si riscontra un incremento del prezzo delle carni cunicole del +4,15%. Per quanto riguarda i volatili domestici vivi le variazioni congiunturali sono più contenute e solo relative ai polli (+0,44%), e alle anatre (+0,43%). Rispecchiano tale congiuntura i prezzi delle carni avicole presentando stabilità dei prezzi. Molto limitata è la variazione positiva delle uova di gallina, che prendono terreno in ragione del +0,08%.

Bovini

I prezzi di mercato del comparto bovino, nella seconda settimana di settembre, presentano variazioni più marcate nelle carni all’ingrosso: infatti le carni di vitello presentano una congiuntura favorevole collocandosi al +0,47% rispetto alla scorsa settimana; i tagli di vitellone presentano tendenza contraria, cedendo terreno in ragione del -0,37%. Restano invece invariate le categorie del bovino adulto e della scottona. Per quanto riguarda invece i mercati all’origine, si notano variazioni congiunturali limitate come ad esempio i vitelloni da macello che guadagnano il +0,07% e le vacche da macello che perdono il -0,05%. I vitelli da macello presentano sulla piazza di Reggio Emilia un calo del -2,78%, sebbene su base nazionale la variazione è limitata al -0,03%.

Suini

Ancora sostanzialmente stabili i listini dei suini da macello con la tendenza in lievissimo movimento. Le due tipologie di pezzature sia quelle destinate al circuito tutelato che quelle non destinate risultano pressoché stabili. In rialzo i prezzi delle scrofe da macello che si attestano a 0,75 euro al kg. Per quanto riguarda i suinetti da allevamento sono ancora in calo i pesi più piccoli, mentre quelli più pesanti insistono nella loro fase di crescita e questo a causa della movimentazione dei mercati dovuta al problema sanitario internazionale. Relativamente ai tagli di carne suina destinata al consumo la coppa con osso risulta in calo, mentre il lombo bologna risulta in aumento. Riguardo ai tagli destinati all’industria la maggior parte dei tagli pregiati risulta in crescita come le cosce sia quelle destinate al crudo senza marchio che quelle destinate alle produzioni tipiche. L’unica eccezione risulta essere la coppa fresca in calo.

Olio

La seconda settimana di settembre ha evidenziato un calo medio del 1,5% per i listini medi dell’olio extravergine nazionale. La flessione si è registrata sulle piazze pugliesi calabresi e laziali. In calo anche i listini del vergine, mentre resta stabile il valore medio del lampante.

Senza particolari variazioni le quotazioni degli oli raffinati di oliva e sansa. Lievi cali si sono registrati per l’olio di semi di mais.

Vino

Nella settimana appena trascorsa sul mercato dei vini comuni si è evidenziato un sensibile aumento, +5%, per il prodotto rosso. Sono le piazze del nord della Puglia e della Romagna ad aver iniziato questa tendenza rialzista. Stabile il prezzo medio del prodotto bianco. Situazione opposta nelle produzioni ad indicazione geografica dove sono le produzioni bianche a spuntare un aumento medio dei listini, in particolare quelli romagnoli e veneti. Senza particolari variazioni i vini rossi Igp.

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Il Parmigiano Reggiano Dop cede al mercato diversi centesimi - Ultima modifica: 2019-09-17T16:24:13+02:00 da Redazione Terra e Vita

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