Alimentazione zootecnica: soia estera in picchiata, foraggeri stabili

alimentazione zootecnica
Secondo le rilevazioni della Borsa merci telematica italiana, è calma piatta anche tra le farine proteiche

Il mercato delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica continua a registrare una sostanziale stabilità per i cereali foraggeri, complice anche una domanda zootecnica tutt’altro che vivace. Tra i proteici, in attesa della quotazione della soia nazionale, perde ancora terreno la soia di provenienza estera. Segno “meno” anche per i semi di girasole. Sostanziale tenuta si è osservata nella seconda parte della settimana per le farine proteiche, ad eccezione dell’ulteriore flessione che ha interessato la farina di girasole.

Scambi ridotti per i cereali foraggeri

Il mercato dei cereali foraggeri si presenta, anche questa settimana, piuttosto statico, caratterizzato da un numero ridotto di scambi. Il mercato è influenzato in larga parte dall’ottimo raccolto del mais in Europa ed oltre oceano. In particolare, le quotazioni del mais sono in discesa spinte da un’offerta prevalente sulla domanda zootecnica. Il sorgo cede a Bologna ulteriori -3 €/t rispetto alla settimana precedente attestandosi sui 200-205 €/t. La variazione tendenziale, rispetto al 2022, raggiunge il livello del -42%. Ancora fermo, per la seconda settimana consecutiva, il frumento ad uso zootecnico, stabile sui 210-230 €/t a Bologna (-42% rispetto al 2022). Stessa situazione per l’orzo nazionale, dove il ridotto numero di scambi mantiene ancorato il prezzo delle varietà pesanti a Bologna sui 203-208 €/t, con la variazione rispetto all’anno precedente su livelli inferiori al -37%.

Soia estera, oltre -20€/t nel giro di una settimana

In attesa dell’avvio delle quotazioni della soia nazionale, prezzi in forte calo per la soia di provenienza estera quotata nelle principali borse merci nazionali, in linea con i ribassi che si sono osservati sulle piazze di scambio estere. Nonostante una leggera revisione al ribasso rispetto alla stima di agosto, le prospettive sulla produzione mondiale restano a livelli record, pari a 396 milioni di tonnellate (fonte International Grains Council), l’8% in più rispetto all’annata 2022/2023. A Bologna e Milano la flessione rispetto alla settimana precedente è stata rispettivamente di 22,50 €/t e di 20 €/t, con i valori scesi sui 435-500 €/t (franco arrivo) e sui 450-500 €/t (franco arrivo). Si accentua così il calo rispetto alla scorsa annata, giunto a sfiorare il -30%.

Semi di girasole, -42% rispetto a un anno fa

Settimana segnata da un nuovo ribasso per i semi di girasole, scesi a Bologna sotto un valore medio di 370 €/t (367-372 €/t, franco arrivo). I prezzi attuali sono più basi del 42% rispetto a dodici mesi fa.

Stabilità per le farine di soia e di colza, cede terreno quella di girasole

Nel comparto delle farine proteiche, ulteriore stabilità per la farina di soia quotata a Bologna: la farina proteica estera è rimasta ferma sui 507-509 €/t (franco arrivo). Si amplia la flessione rispetto allo scorso anno, giunta a toccare il -18%. Invariati anche i prezzi della farina di colza, stabili alla Borsa emiliana sui 330-335 €/t (franco arrivo). Come per la farina di soia, sfiora il -20% la contrazione delle quotazioni su base annua. Perde ancora terreno la farina di girasole, in discesa sia a Bologna (-3 €/t) che a Milano (-2,50 €/t). Il calo rispetto allo scorso anno rimane comunque contenuto, inferiore al -10%.

Leggi i prezzi dei cereali foraggeri e delle materie prime zootecniche nella settimana dal 18 al 23 settembre 2023

Alimentazione zootecnica: soia estera in picchiata, foraggeri stabili - Ultima modifica: 2023-09-25T19:34:15+02:00 da Redazione Terra e Vita

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