Frumento tenero, tiene solo la qualità |
Italia Nello scenario che si va delineando la tendenza è a “tenere” per i grani di forza e un ridimensionamento dei prezzi per i panificabili. |
Duro, soprattutto estero |
ItaliaOsservando la situazione si nota che l’industria molitoria oggi macina soprattutto grano estero, costretta più da limiti di logistica (mancanza di adeguato stoccaggio) che di qualità (le consegne di canadese sono ben oltre le caratteristiche minime dei contratti). L’offerta italiana fatica a trovare riscontro da una domanda che compra alla giornata e attende il progressivo appesantimento del mercato, fiduciosa di pagare da novembre prezzi inferiori. Le origini europee quotano ben oltre il mercato nazionale e sono in prospettiva sempre meno appetibili. |
Mais, quotazioni ridimensionate |
ItaliaIl calo dei foraggeri a paglia e notizie di riduzione dei capi negli allevamenti (come reazione al “caro mangimi”) impongono al mercato un’ulteriore ridimensionamento. L’offerta deve convincere la domanda e la forza contrattuale viene meno: le quotazioni su Milano e Bologna cedono da 8 a 10 €/t con tendenza al ribasso. |
Cereali foraggeri e oleaginose |
ItaliaCereali foraggeri: come già accaduto il comparto della mangimistica vive in simbiosi con l’andamento dei cereali per alimentazione umana: ergo, in regime di ribassi anche l’orzo e il tenero foraggero si indeboliscono di un paio di euro/t, con prospettive di ulteriori ribassi. Il sorgo fa segnare una decisa flessione sia sull’Ager (10€/t) che sulla Granaria (8€/t). Oleaginose: le ottime stime produttive 2010/11, impongono cali sia su Bologna (15 €/t) che su Milano (10 €/t); il nazionale “apre” a 350 €/t partenza. |
Il commento completo sui prezzi europei e mondiali su Terra e Vita. |
Cereali. Prezzi nazionali e mondiali a confronto (dal 1 al 7 ottobre 2010)
Frumento tenero, tiene solo la qualità. Duro, soprattutto estero. Mais, quotazione ridimensionati. Cereali foraggeri e oleaginose