Grano duro, prezzo sostenuto dai danni climatici

grano duro
I possibili cali produttivi dovuti ad abbondanti piogge al Nord e siccità al Sud mantengono il prezzo del frumento su valori impensabili fino a qualche settimana fa. Continua a salire il mais, soia a ridosso dei 500 €/t

Grano duro, il prezzo si consolida

Italia grano duro

Lo scenario che si delinea per il grano duro con l’arrivo delle piogge al Nord ed elevate temperature al Sud è di un’Italia spaccata in due come prospettive di raccolto 2024: un Centro-Nord in buone condizioni e prospettive di resa, un Sud/Isole che vede seri problemi causati dalla siccità. Il mercato si consolida sui livelli della scora settimana in attesa di maggiori evidenze dai primi tagli in Sicilia e verifiche in campo in Puglia. Le coperture dei molini sono adeguate e questo contribuisce a limitare pressioni su un mercato che vede poco prodotto nazionale ancora disponibile e crescente offerta dalle origini europee: Spagna e Grecia in primis, con ancora prodotto extra Ue nei magazzini.

Le ultime stime delle fonti di ricerca italiane indicano la produzione 2024 sui 3,2-3,4 mln/t con un deficit di campagna di 2,5 mln/t. Il “Fino” Centro reso Nord a 350 €/t, con l’equivalente reso Sud a ridosso dei 360 €/t. Mercantili a sconto di 25-45 €/t al Sud e 25-65 €/t al Centro-Nord.

Europa grano duro

Nessuna variazione nelle prospettive di raccolto, con buono stato delle colture in Spagna (stima si elevate rese/ha, a detrimento del tenore proteico della granella?) e Grecia, con la situazione Francia invariata. Se la produzione Europa si confermerà sui 7,4 mln/t, in deficit dell’annata sui 2 mln/t dovrebbe essere coperto senza particolari affanni, con possibile rientro dei prezzi una volta completata la raccolta in Francia (fine agosto) e con la disponibilità delle origini extra Ue. Le ultime aste Algerine aggiudicate sui 400 $/t Cif, in calo sul recente passato, sostengono queste previsioni di un mercato in tendenziale rientro. Oggi il valore Fob Mediterraneo per origini Ue si colloca sui 320-325 €/t.

Mondo grano duro

Semine in rapido completamento in Nordamerica dove l’unica nota negativa resta una carenza idrica nella regione (vocata) del Nord-Est del Montana. Nord Dakota (Usa) e regioni canadesi hanno recentemente ricevuto piogge che, assieme a temperature nella media stagionale, di fatto traslano un potenziale rischio siccità al mese di giugno. L’aumento delle superfici a livello globale (includendo anche Turchia e Russia) e la stima di rese/ha medie, portano il raccolto 2024 oltre i 34 mln/t, un livello considerato di relativa tranquillità anche se il risveglio della domanda nordafricana ed europea avrà un ruolo supportivo. Prezzi senza variazioni di rilievo, con offerta cauta nel garantire sul nuovo raccolto le ottime specifiche rilevabili sugli stock di fine campagna di Usa e Canada; il Cif Nordafrica resta sui i 395 ed i 405 $/t.

Grano tenero, panificabili e di forza sempre più vicini

grano duroItalia Terra e Vita

Non si attenua la riduzione del differenziale tra grani di forza e panificabili. I riflessi dell’andamento dei raccolti in Europa e dello scenario climatico/geopolitico restano essenzialmente gli stessi con le nostre piazze che vedono ridursi la disponibilità di grani “classe 1 e 2”, ma le coperture dei trasformatori restano adeguate fino a nuova campagna. Da monitorare l’andamento climatico che alterna forti piogge a giornate di tregua, ma che potrebbe arrecare danni alle colture che, a oggi, restano in buono stato. Il grano di forza “tipo Bologna 14 proteina” si conferma sui 338 €/t arrivo, con i “superiori” (classe 2) a 275 €/t e i panificabili “misti” (classe 3) sui 237 €/t; le voci 4 e 5 si riposizionano a ridosso dei 220-225 €/t. Comunitari generici arrivo a 225/230 €/t, i grani di forza a 340 €/t con gli “spring” canadesi sui 360-365 €/t.

Europa Terra e Vita

Sulle principali piazze si verifica la concomitante presenza di fattori rialzisti, come la domanda dai porti (contratti in essere in esecuzione) e l’andamento climatico ancora incerto, e fattori ribassisti come l’ampia copertura dei molini e la difficoltà ad esportare stante la forte concorrenza russo-ucraina. A livello intra Ue resta presente la domanda spagnola (il loro raccolto 2024 ha danni da siccità). Mercato fisico in agitazione e mercato a termine di Parigi molto volatile con tendenza ancora incerta. Da inizio marzo ha preso 50 €/t ma resta la possibilità di un progressivo rientro con il chiarirsi dell’incognita “weather market” globale. Prezzi sul fisico tenuti e sul termine in lieve (ultimo?) rialzo con la piazza di Parigi che quota il settembre (nuovo raccolto) 248 €/t (+3); il “panificabile” reso porto di Rouen a 245 €/t.

Mondo grano duro

Le notizie dei un peggioramento delle prospettive di raccolta in Russia in aggiunta ai dubbi sull’andamento colturale in Europe e Usa, hanno sostenuto gli scambi sul breve termine con evidenti riflessi anche sulle quotazioni al rialzo. Recenti piogge nella regione di Krasnodar (Russia) e una situazione igrometrica deficitaria negli Stati Uniti (ma a oggi non drammatica), sono segnali contrastanti che hanno portato molti operatori (anche speculatori) a chiudere molte posizioni di vendita con inevitabile riflesso rialzista sui prezzi. Situazione che potrebbe terminare a breve con possibilità di un rientro dei prezzi su valori “pre bolla” di maggio. Senza variazioni di rilievo la politica aggressiva di prezzo russo-ucraina sul mercato del fisico per consegne giugno-luglio. Prezzi: l’argentino a 282 $/t, l’australiano Soft White a 269 $/t, il Dns a 314 $/t, e il “milling” russo a 232 $/t.

Mais, ancora un balzo in avanti

Italia Terra e Vita

Non si arresta la salita del mais che trova sostegno sia dal mercato allargato all’Europa e resto del mondo che dall’evoluzione climatica in Italia con rischio di risemina nelle aree più colpite dalle recenti precipitazioni. Si registrano anche riflessi rialzisti dall’andamento dei mercati d’oltreoceano e dalla volatilità del cambio valutario, fattori che dovrebbero stabilizzarsi a breve. Domanda locale senza acuti e disponibilità adeguata completano un quadro locale che comunque si rafforza anche per l’effetto trainante dei cereali a paglia. Il mais “con caratteristiche” reso destino Nord quota a ridosso dei 235 €/t (+4 €/t), con il “generico” a sconto di 4-5 €/t. Comunitari ed esteri più tenuti con livello di prezzo arrivo sui 235-240 €/t (+4-5 €/t), sempre a premio sul nazionale “con caratteristiche”.

Europa Terra e Vita

Nelle ultime settimane le quotazioni si sono rafforzate del 5% a causa delle notizie globali e della possibilità di minore offerta sul prodotto (non Ogm), mentre le semine hanno fatto registrare progressi verso la conferma di un raccolto comunitario 2024 atteso sui 63 mln/t che, a fronte di consumi a ridosso degli 80 mln/t e di un export di 4 mln/t, lascerebbe spazio per un’importazione di poco più di 20 mln/t (valore in linea con le previsioni di aprile). Scambi che vedono parte attiva la penisola Iberica e consumi zootecnici nella media nel resto d’Europa. Le quotazioni si rafforzano sia sul fisico sia sulla piazza a futuro di Parigi. Su Euronext la posizione giugno quota 215 €/t (+12) e il nuovo raccolto a 221 €/t (+6). Il mais con caratteristiche reso franco porto di Bordeaux sale a 214 €/t (+6).

Mondo grano duro

Le ultime previsioni Usda hanno di fatto confermato un buon raccolto sudamericano e prospettive di semina Usa che in prospettiva 2024/25 manterrebbero più che adeguata la disponibilità globale (la migliore degli ultimi sette anni. Il rapporto stock/utilizzi è previsto al 14% che per i Paesi esportatori si conferma oltre il 10%, entrambi livelli considerati come “adeguati” dagli operatori. In tale contesto anche se in regime di volatilità i prezzi non dovrebbero subire ulteriori rialzi con tendenza al rientro non appena si avranno maggiori conferme (positive) dalla trebbiatura in Argentina e dal Brasile (secondo raccolto). In Ucraina prezzi più tenuti per forte richiesta e rapido calo di disponibilità residua: il Fob Mar Nero vale 194 $/t (+7). Prezzi Fob: l’Usa a 2031 $/t, l’ucraino 194 $/t, l’argentino 200 $/t e il brasiliano a 212 $/t.

Oleaginose e cereali foraggeri, su sorgo e grano

Italia Terra e Vita

Cereali Foraggieri: con l’avvicinarsi del nuovo raccolto di orzo e adeguata copertura dei fabbisogni da parte degli utilizzatori, sulle piazze non si registrano particolari variazioni fatta eccezione per il sorgo e il grano che continuano a salire. L’orzo pesante vale arrivo 206-215 €/t (inv.) con i teneri sui 235 €/t e il sorgo attorno ai 215 €/t.

Oleaginose: la soia nostrana si rafforza di 5-10 €/t portandosi su valori reso destino a ridosso dei 500 €/t. L’origine estera sconta le buone prospettive e un favorevole cambio dell’euro cedendo un 5-6 €/t per un valore arrivo tra i 477 e i 485 €/t.

Europa Terra e Vita

Cereali foraggieri: l’andamento rialzista del grano (effetto domino dalla siccità in Russia) sostengono anche gli orzi che però si apprezzano meno in Francia a causa della scarsa domanda degli esportatori a favore delle origini Est-Europa e Mar Nero. Mercato interno comunque vivace per la costante domanda dal Nord Europa e dalla Spagna.

Oleaginose: le notizie dal Brasile e l’andamento a termine della soia hanno rafforzato il corso sia della colza che del girasole. Scambi poco attivi con gli agricoltori che danno preferenza alla vendita dei cereali. La colza su Euronext quota agosto 479 €/t (+4) con il Fob Rouen sui 471 €/t. Girasole “oleico” reso S. Nazaire al rialzo a 450 €/t.

Mondo

Cereali Foraggeri: i fattori ribassisti e rialzisti si compensano in una sorta di equilibrio che vede da un lato una potenziale (da verificare) minore offerta 2024/25 dal Mar Nero a fronte di una maggiore disponibilità dalle Americhe (in graduale rientro il rischio siccità in Usa). L’aggressività commerciale Russa è confermata dal risultato delle ultime aste di acquisto Asiatiche e dal Sud Mediterraneo sul giugno-luglio. Orzo Fob Mar Nero a 195 $/t, l’australiano a 248 $/t; il grano Srw Fob Golfo a 262 $/t e l’ucraino 206 $/t.

Oleaginose: l’ultimo report della Usda dona uno scenario molto rassicurante per la soia che si riflette in parte anche sulle altre oleaginose. Salgono le produzioni ma sale anche il consumo di oli e bioenergetico per un quadro mondiale in recupero di stock (soia) e con ancora l’Asia poco attiva sul mercato Usa (indiscrezione che limiterà al massimo ogni acquisto dagli Stati Uniti a favore del Sudamerica). Soia Usa e canola (colza) canadese perdono terreno. Prezzi Fob: la soia Usa a 466 $/t, la brasiliana a 454 $/t e l’argentina a 448; la colza canadese Fob a 516 $/t.

Grano duro, prezzo sostenuto dai danni climatici - Ultima modifica: 2024-05-17T16:52:31+02:00 da Simone Martarello

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