Frumento duro, i consigli varietali per le semine 2022

    Antalis, Rgt Natur e Marco Aurelio hanno ottenuto indici di resa uguali o superiori a 100 in tutti i 6 areali. Produzioni superiori o uguali alle medie in 5 areali su 6 sono state registrate per la novità Federico II, caratterizzata anche da buon peso ettolitrico e tenore proteico, e per Claudio

    Nella stagione 2021-22, nell’ambito della 49a Rete nazionale di confronto tra varietà di frumento duro, coordinata dal Crea - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari – Sede di Roma (ex Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura), sono stati realizzati 30 campi di prova, dislocati in 13 regioni, aggregate in 6 areali: Sicilia (4 campi), Sardegna (4), Sud peninsulare (6), versante adriatico dell’Italia centrale- Marche (4), versante tirrenico dell’Italia centrale (7) e Nord (5).

    Articolo tratto dallo speciale Frumento in campo di Terra e Vita 27

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    I responsabili delle singole prove e le relative istituzioni di appartenenza sono riportati nel riquadro in fondo all'articolo.

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    In totale quest’anno sono state saggiate 41 varietà, di cui 20 provate in tutti i campi; delle rimanenti 21 cultivar, 10 erano comuni nei tre areali del Centro-Nord (versante tirrenico e adriatico dell’Italia centrale e Nord), 6 presenti solo nei tre areali del Sud-Isole (Sud peninsulare, Sicilia e Sardegna), 4 nel Sud e Sicilia, e 1 specifica per la Sardegna (tabella 1).

    Le varietà testate per il primo anno sono state 10: Diogene, Federico II, LG Fructis, Maciste e SY Prodigio, provate in tutti i campi della Rete; Amarcord, LG Indianapolis e RGT Argodur nei 16 campi del Centro-Nord; RGT Jasdur e Telemaco nei 14 campi del Sud-Isole.

    Nel 2021, e per il terzo anno consecutivo, il quantitativo di semente certificata dal Centro di ricerca Difesa e Certificazione del Crea ha evidenziato un incremento passando dalle 172mila alle 179mila tonnellate, valore ancora lontano da quello raggiunto nel 2015 ma che consolida una tendenza positiva.

    Seppur in lieve contrazione, Antalis si mantiene al primo posto tra le cultivar per la maggiore quantità di semente certificata con l’11,1% del totale (figura 1). Anche Iride, al secondo posto, continua a essere in lieve diminuzione dopo essere stata per lunghi anni tra le varietà più coltivate in Italia.

    Seguono ai vertici della graduatoria Marco Aurelio e Odisseo, con lievi variazioni rispetto agli scorsi anni. Da segnalare l’ingresso fra le prime dieci di Platone, che ha raggiunto la storica varietà di successo Simeto, in commercio da 34 anni.

    L’andamento meteorologico

    L’andamento meteorologico dell’annata agraria 2021-22 è risultato abbastanza uniforme nei diversi areali.

    Al Nord si è riusciti a preparare i terreni dopo le poche piogge di ottobre e le semine sono state effettuate in tempi normali, prima delle abbondanti precipitazioni di novembre e dicembre che hanno caratterizzato anche il resto della Penisola e le Isole. Infatti, negli altri areali le operazioni di semina sono risultate posticipate quasi sempre dopo la metà di dicembre. Gennaio e febbraio sono poi stati poveri di piogge che sono riprese in epoche diverse nei vari areali di coltivazione:

    - nel Centro-Nord precipitazioni abbastanza consistenti sono state registrate alla fine di marzo, nella prima e nella terza decade di aprile;

    - nel versante adriatico nelle ultime decadi di febbraio e di aprile;

    - nel Sud a cavallo tra la fine di marzo e l’inizio di aprile e nelle prime decadi di maggio e di giugno;

    - in Sicilia si è dovuto aspettare l’inizio di maggio;

    - in alcune località della Sardegna è piovuto tra la fine di marzo e l’inizio di aprile e poi ancora all’inizio di maggio mentre, in altre, solo nella prima decade di maggio.

    In sintesi, il totale delle precipitazioni è risultato generalmente inferiore alla norma un po’ ovunque, anche di 250 mm in alcune località di prova. A questo bisogna aggiungere che la maggior parte delle piogge si sono verificate praticamente prima delle semine.

    Le temperature si sono mantenute al di sotto delle medie poliennali per un lungo periodo, di fatto dalle semine a metà primavera, con l’eccezione di febbraio, particolarmente mite, per poi rialzarsi bruscamente dalla metà di maggio in poi anche di 4-6 °C oltre la norma.

    Risultati

    Nella figura 2 vengono riportati i valori medi di produzione, tenore proteico, peso ettolitrico e peso 1000 cariossidi ottenuti quest’anno nei 6 areali a confronto con le medie del quinquennio 2017-2021.

    La produzione ha mostrato aumenti delle rese in Sicilia (+29%, 6,13 t/ha) e nel Nord (+10%, 7,72 t/ha); nella norma sono risultate nel Centro tirrenico (4,52 t/ha), mentre decrementi delle rese sono stati registrati in Sardegna (-25%, 4,09 t/ha) e nelle Marche (-19%, 5,40 t/ha), meno marcati nel Sud (-4%, 4,33 t/ha).

    Il peso ettolitrico ha mostrato medie superiori agli 80 kg/hl in tutti gli areali; i valori medi più elevati sono stati rilevati in Sicilia (84,1 kg/hl, con un incremento di circa 4 punti rispetto alla norma); aumenti, tra 0,8 e 1,7 kg/hl sono stati registrati anche nel Nord (80,8 kg/hl), nelle Marche (83,4 kg/hl) e in Sardegna (83,6 kg/hl). Di poco inferiore al valore poliennale il dato del Centro tirrenico (80,5 kg/hl, -0,5%), più marcata la diminuzione al Sud (-1,5%), comunque con un valore medio di 80,6 kg/hl).

    Il peso medio dei 1.000 semi è aumentato solo in Sicilia (42,5 g, +2,4%) e nel Sud (46,8 g, valore maggiore della stagione, +3,5%); in tutti gli altri areali invece le dimensioni dei semi sono diminuite, di poco in Sardegna (44,7 g, -1,6%), in misura maggiore nel Nord (43,9 g, -8%), nelle Marche (42,0 g, -9%) e soprattutto nel Centro tirrenico (39,4 g, -15%).

    Per il contenuto proteico sono stati registrati aumenti un po’ ovunque: in Sicilia (14,3%, +0,4 punti percentuali rispetto al poliennio di riferimento), nelle Marche (14,4%, +0,6), nel Nord (14,8%, +1), nel Sud (14,6%, +1,3) e nel Centro tirrenico (15,2%, +1,4). Nella sola Sardegna si è avuta una lieve diminuzione (12,3%, -0,4, con il valore più basso dell’anno).

    Ciclo alla spigatura

    L’andamento climatico della stagione 2021-22 ha determinato un posticipo generalizzato delle spigature rispetto alla norma.

    In media le colture sono spigate prima in Sicilia (25 aprile, ma 14 giorni in ritardo sul dato poliennale), il 30 in Sardegna (+14 giorni), il 3 maggio nel Centro tirrenico (+5 giorni), il 7 maggio nel Sud (+10 giorni) e il 9 maggio nel Nord e nelle Marche (+5 e +10 giorni, rispettivamente).

    Tra le varietà comuni, quella più precoce è risultata la nuova costituzione Federico II, seguita da Iride, Antalis e Marakas, le più tardive Diogene (in prova per il primo anno), Panoramix e Bering; tra le altre novità specifiche nel macroareale Centro-Nord, Amarcord ha mostrato il ciclo più lungo, in quello Sud-Isole RGT Jasdur e Telemaco sono risultate medio-precoci.

    Il grano è il miglior paesaggio identitario italiano… ma alla prima filiera agroalimentare nazionale ne manca ormai quasi il 70%, mentre le superstiti campagne fertili si vanno riempiendo di lugubri pannelli funebri fotovoltaici. (Fabrizio Quaranta)
    (foto M. Fornara)

    Produzione, caratteri merceologici e qualitativi

    Risultati del Sud-Isole. Nella tabella 2 sono riportati i principali risultati di tutte le varietà provate nei tre areali del Sud-Isole (Sicilia, Sardegna e Sud peninsulare): 20 comuni a tutti i campi, 4 saggiate nel Sud peninsulare e in Sicilia e 1 sola in Sardegna.

    In Sicilia la produzione media è stata di 6,13 t/ha, notevolmente superiore (+29%) a quella del poliennio 2017-2021 (4,75 t/ha). Ben 10 varietà hanno superato la media campo in tutte le 4 prove. La più produttiva è stata Antalis (6,73 t/ha, indice di resa medio di 110, che mostra di ben adattarsi in questi ambienti), seguita da Marakas (indice di 109), RGT Aventadur (108), Incanto, Fuego (la più produttiva dello scorso anno), Brigante e Nuraghe (tutte con indice di 106).

    Il tenore proteico della granella (14,3%) è risultato maggiore rispetto al valore poliennale (13,9%). Aureo ha ottenuto il contenuto in proteine più elevato (15,9%), seguito dalle novità Maciste e Federico II (15,1 e 15,0%), ma tutte con rese inferiori alla media. Solo Marco Aurelio e Furio Camillo hanno associato produzioni e contenuto proteico uguale o superiore alle medie dell’areale; tra le varietà più produttive RGT Voltadur, Antalis, Fuego e Incanto si sono distinte per tenore proteico di poco inferiore alla media.

    Il peso ettolitrico medio è stato di 84,1 kg/hl, decisamente superiore al dato di lungo periodo (80,5 kg/hl), con tutte le varietà caratterizzate da pesi specifici superiori a 81,3 kg/hl. La cultivar specifica Brigante ha ottenuto il valore più elevato (86,2 kg/hl, associato ad un indice di resa di 106), precedendo di poco Claudio (86,0 kg/hl), Furio Camillo e Antalis (entrambe con 85,9 kg/hl, che si confermano per questa caratteristica), tutte varietà caratterizzate da rese superiori alla media di areale.

    Il peso delle 1.000 cariossidi è risultato di poco superiore al valore poliennale (42,5 g contro 41,5 g); la graduatoria è stata guidata dalla novità Federico II (48,8 g), che ha preceduto Beltorax (48,2 g), Antalis (47,8 g, indice di resa di 110) e l’altra nuova costituzione LG Fructis (46,3 g).

    In Sardegna la resa media (4,09 t/ha) è risultata considerevolmente inferiore rispetto al dato pluriennale (5,46 t/ha). Anche in questo areale la varietà più produttiva è stata Antalis (4,84 t/ha, indice di resa medio di 118), che ha preceduto le novità Federico II e SY Prodigio (entrambe con indice di 111), tutte con media campo superata nelle 4 prove. Con minore stabilità segue RGT Natur (indice 108), mentre con rese superiori alle medie in tutti i campi si sono distinte Bering (108, che conferma il buon adattamento in questo areale), Iride (106) e Shardana (104).

    Il contenuto proteico è risultato inferiore alla norma (12,3% contro 12,7%) nonostante il forte decremento delle rese. Le nuove costituzioni Maciste (indice di resa 87) e Federico II (111) hanno mostrato i valori più elevati (13,1% e 13,0%, rispettivamente), seguite da Marco Aurelio (102), Mameli e dalla specifica Shardana (104). Tra le altre varietà con rese e tenore proteico superiori alle medie di areale da segnalare Bering e le novità SY Prodigio e Telemaco, quest’ultima specifica per la regione.

    Il peso ettolitrico medio è risultato superiore a quello di lungo periodo (83,6 kg/hl contro 81,9 kg/hl) e anche in questo areale tutte le varietà hanno ottenuto pesi specifici superiori a 81,3 kg/hl. Federico II ha mostrato il valore più elevato (86,1 kg/hl), seguita da Furio Camillo (85,6) e Antalis (85,5). Pesi volumetrici apparenti compresi tra 85,2 e 84,4 kg/hl sono stati rilevati per Incanto, le novità Telemaco e Diogene (unica in questo gruppo con indice di resa inferiore a 100), Claudio, Nuraghe e Shardana.

    Leggermente inferiore alla norma è risultato il peso delle 1.000 cariossidi (44,7 g contro 45,5 g). La novità Federico II ha mostrato le maggiori dimensioni della granella (50.9 g), seguito da Bering, Beltorax, Shardana e Antalis, con valori compresi tra 49,8 g e 47,8 g, tutte cultivar che si confermano per questa caratteristica.

    Nel Sud peninsulare la resa media è risultata di poco inferiore al dato poliennale (4,33 t/ha contro 4,50 t/ha) e nessuna varietà ha superato la media campo in tutte le 6 prove. Anche qui Antalis è stata la cultivar più produttiva (4,90 t/ha, indice medio di 113, media superata in 5 prove); ha preceduto RGT Natur (109, 4 prove su 6), RGT Aventadur e Marakas (indici di 107 e 106, rispettivamente, media campo superata in 3 prove per entrambe).

    Il contenuto proteico ha risentito positivamente delle rese non elevate ed è aumentato attestandosi al 14,6%, contro una media poliennale del 13,4%. I valori più elevati (15,7% e 15,6%) sono stati rilevati per le nuove costituzioni Telemaco e Federico II (indice di resa di 103), che hanno preceduto in graduatoria Aureo (15,5%), Verace (15,4% e indice di 103), Mameli, Tancredi (104), la novità SY Prodigio oltre ad Incanto, queste ultime tutte con valore medio di 15,1%. Tra le varietà più produttive, Marakas, Claudio e la novità Diogene si caratterizzano per un contenuto proteico uguale alla media di areale.

    Il peso ettolitrico medio (80,6 kg/hl) è risultato inferiore al dato poliennale (81,8 kg/hl), con il valore più elevato mostrato da Claudio (83,0 kg/hl e indice di resa di 102). Valori compresi tra 82,3 e 81,8 kg/hl sono stati ottenuti da Antalis (113), Incanto (proteina 15,1%), RGT Voltadur e Furio Camillo (indice di 101 e proteina 14,7%). Da segnalare il buon risultato rilevato per le varietà al primo anno di prova Federico II, LG Fructis, Diogene, Telemaco e Maciste, tutte con valori superiori alla media di areale.

    Il peso dei 1.000 semi (46,8 g) è risultato più elevato della norma (45,3 g). La novità LG Fructis ha ottenuto il valore più alto (52,1 g) e ha preceduto SY Leonardo e Beltorax (51,8 g e 51,6 g, rispettivamente), che confermano i risultati per questo carattere nell’areale considerato. Pesi attorno ai 50-51 g sono stati mostrati dalla nuova costituzione Federico II oltre che da Tito Flavio, Tancredi, Verace, Bering e Antalis, che si confermano per questa loro caratteristica.

    Risultati del Centro-Nord. Nella tabella 3 sono riportati i principali risultati delle 30 varietà provate nei tre areali del Centro-Nord.

    Nel versante tirrenico dell’Italia centrale la produzione media, pari a 4,52 t/ha, è risultata in linea col dato di lungo periodo (4,46 t/ha). La varietà più produttiva è stata la novità Federico II (5,05 t/ha, indice di 112 e unica a superare la media campo in tutte le 7 prove). Indice di 110 è stato mostrato da Antalis, di 107 da Claudio e Furio Camillo, tutte con media campo superata in 6 prove su 7; Bering, con indice 106 e medie superate in 5 campi conferma i buoni risultati del 2021.

    Il tenore proteico è risultato nettamente superiore al dato poliennale (15,2%, contro 13,8%) con Mameli che ha mostrato la media più alta (16,0%). Valori compresi tra 15,8% e 15,6% sono stati mostrati da Verace, SY Alfiere e dalle novitàSY Prodi gio, Diogene, LG Indianapolis e Maciste: tutte le varietà elencate hanno però associato rese inferiori alla media. Da segnalare tra le cultivar più produttive i contenuti in proteine superiori alla media di areale di Bering, Idefix, Marco Aurelio e RGT Voltadur.

    Lievemente inferiore alla norma è stato il peso ettolitrico (80,5 kg/hl contro 80,9 kg/hl), con le prime 4 varietà della graduatoria produttiva che hanno mostrato anche i pesi specifici più alti: la nuova costituzione Federico II (84,0 kg/hl), Furio Camillo e Claudio (83,7 kh/hl) oltre ad Antalis (82,8 kg/hl). Tra le altre varietà con pesi volumetrici apparenti compresi tra 82,8 e 81,1 sono da segnalare le novità Amarcord, Diogene, Maciste e LG Fructis oltre a Platone, Fuego (entrambe con indice di resa di 104) e RGT Voltadur, che si confermano per questa loro caratteristica.

    Il peso 1.000 cariossidi è diminuito di oltre 7 g rispetto alla norma (39,4 g contro 46,5 g). Anche per questo carattere Federico II ha mostrato il valore più elevato dell’areale (45,8 g), seguita dall’altra novità LG Fructis e quindi Bering, Antalis, Furio Camillo, Verace e da Claudio, tutte varietà caratterizzate da grandi dimensioni della granella.

    Nel versante adriatico dell’Italia centrale, rappresentato dalla sola Regione Marche, la produzione è risultata inferiore a quella di lungo periodo di circa 1,3 t/ha (5,40 t/ha contro 6,67 t/ha). La resa media maggiore è stata ottenuta dalla cultivar specifica al primo anno Amarcord, con 5.96 t/ha, indice medio di 110 e superiore a 100 in tutte le 4 prove. Indici di 108 sono sati rilevati per Bering (media superata nei 4 campi e che conferma i buoni risultati del 2021) e per Marco Aurelio, ma con minore stabilità. Di poco inferiori le performance di RGT Voilur (varietà specifica che ben si adatta in questi ambienti con resa superiore alla media nelle 4 prove) e Monastir. Indici tra 106 e 105 sono stati raggiunti da Platone, Claudio e Verace.

    La diminuzione delle rese ha comportato un leggero incremento del contenuto proteico rispetto alla norma (14,4% contro 13,8%). 4 cultivar al primo anno hanno mostrato i valori più alti per questo carattere: 3 con rese inferiori alla media, Maciste (15,9%; indice di resa 91), SY Prodigio e Diogene (entrambe 15,0% e indice 97), oltre a Federico II (15,3%) ma con resa pari a 100. Tra le varietà più produttive si segnalano Verace, SY Alfiere, Marco Aurelio e Marakas per aver ottenuto anche proteine superiori alla media di areale, Claudio e Platone di poco inferiore.

    Anche il peso ettolitrico (83,4 kg/hl) ha mostrato un aumento rispetto al valore poliennale (82,4 kg/hl). Come lo scorso anno Furio Camillo ha ottenuto il peso più elevato (87,0 kg/hl, associato a un contenuto proteico di 14,4%), seguito dalla novità Federico II (86,4, con 15,3% di proteina), Antalis (86,0 kg/hl) e dalla nuova costituzione Amarcord (85,9 kg/hl, la varietà più produttiva dall’areale). Pesi specifici compresi tra 85,8 e 85,0 kg/hl, associati a indici di resa tra 106 e 103 e buon contenuto proteico, sono stati rilevati per Claudio, Platone e Fuego.

    Come lo scorso anno il peso 1000 cariossidi ha subito una forte contrazione rispetto alla norma (42,0 g contro 46,2 g). Federico II e Verace hanno mostrato i semi di maggiori dimensioni (50,8 e 50,6 g, rispettivamente), precedendo la novità LG Fructis, Antalis, Bering (indice 108) e Claudio (105) con pesi compresi tra 47,5 e 44,1 g.

    Nell’areale Nord la resa media (7,72 t/ha) è stata di poco inferiore a quella del 2021 ma comunque più elevata rispetto a quella poliennale (6.99 t/ha). La cultivar al primo anno LG Fructis ha mostrato la produzione maggiore (8,32 t/ha, indice di 108, superiore alla media in 4 prove su 5); indici di 106 sono stati ottenuti dalla specifica RGT Voilur e da Antalis (media campo superata in tutte le 5 prove) e Platone, anch’essa specifica ma con minore stabilità. Indici tra 104 e 103 sono stati mostrati dalla novità Federico II, Tito Flavio e dalle specifiche LG Indianapolis (al primo anno), Anvergur, Casteldoux e da Amarcord (queste ultime 3 con media campo superata in tutte le prove).

    Il tenore proteico della granella ha avuto un incremento di un punto percentuale rispetto alla norma attestandosi al 14,8%. Le novità SY Prodigio e Maciste hanno mostrato i valori più elevati (16,2% e 16,1%, rispettivamente), associati però a indici di resa di 96; proteine tra 15,6% e 15,2% sono state ottenute da SY Alfiere e Fuego oltre a Verace, Marco Aurelio e alla novità Federico II, queste ultime tre caratterizzate anche da indici di resa tra 104 e 102. Per contenuto proteico e rese uguali o superiori alle medie di areale si segnalano anche RGT Natur, Panoramix e le varietà al primo anno Diogene e LG Indianapolis.

    Il peso ettolitrico ha mostrato un discreto incremento rispetto al dato poliennale (80,8 kg/hl contro 80,0 kg/hl). Il valore più elevato, 83,4 kg/hl, è stato rilevato per Furio Camillo e Diogene (indice di resa di 101 e 14.9% di proteine), seguiti con 83,2 kg/hl da Federico II (indice di resa di 104, proteine 15,2%) e da Platone (106). Pesi specifici tra 82,9 e 82,5 kg/hl sono stati rilevati per Claudio, RGT Voltadur e dalle novità Maciste e Amarcord (indice di 102 e 14,7% di contenuto proteico).

    Per il peso 1.000 cariossidi è invece stato riscontrato un decremento di 4 g sul valore di lungo periodo (43,9 g contro 47,9 g). Anche in questo areale la novità Federico II ha mostrato le maggiori dimensioni dei semi (51.8 g), seguita da Verace, Antalis e Furio Camillo (che si confermano per questa caratteristica) oltre alle nuove costituzioni Maciste e LG Fructis, con pesi compresi tra 48,8 g e 47,4 g.

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    Le varietà migliori

    Stagione colturale 2021-22. Nella tabella 4 vengono riportati i risultati medi dei 30 campi di prova relativi alle 20 varietà comuni, evidenziando in verde le caratteristiche positive riscontrate nella stagione: indici maggiori o uguali a 105 e con almeno il 70% dei campi con indice maggiore o uguale a 100; proteina e peso ettolitrico superiori alle medie.

    Antalis ha mostrato la resa mediamente più elevata; la cultivar, di ciclo medio, ha ottenuto un indice di 109, superiore a 100 in 26 prove su 30 (87% dei campi), caratterizzata da un buon peso ettolitrico (83,8 kg/hl) e un tenore proteico di poco inferiore alla media dell’anno (14,1%).

    Molto buone sono state le performance della novità Federico II, varietà precoce con un indice medio di 105, superiore alla media in 21 campi su 30 (70%), ottimo peso ettolitrico (84,3 kg/hl) e proteine superiori alla media (14,9%).

    Resa superiore alla media in 20 prove su 30 (67%) è stata mostrata dalle cultivar di ciclo medio Rgt Natur al terzo anno di sperimentazione (indice medio di 104), con contenuto proteico e peso ettolitrico prossimi alle medie, e Marco Aurelio (103) caratterizzata anche da un buon tenore in proteine (14,7%) ma basso peso ettolitrico.

    Indice medio di 102 è stato ottenuto da Claudio (proteina 14,3%, peso ettolitrico 84,2 kg/hl), da molti anni tra le migliori varietà in prova, e da Bering (14,6%, 80,7 kg/hl).

    Poliennio 2019-2022. Per una valutazione poliennale delle cultivar in prova nella Rete nazionale, nella tabella 5 (per i tre areali del Sud-Isole) e nella tabella 6 (per i tre del Centro-Nord) vengono riportati gli indici di resa medi delle varietà in prova da almeno un biennio dal 2019 al 2022.

    Nel macro-areale Sud-Isole (tabella 5), Beltorax, nei 4 anni considerati, è stata la cultivar mediamente più produttiva (5,11 t/ha, 73% dei campi con indice superiore a 100), con maggiore adattamento in Sardegna e nel Sud. Segue Antalis (5,09 t/ha, media campo superata nel 68% delle prove), con indici sempre superiori a a100 in Sicilia e nel Sud. Produzione media di 4,98 t/ha (67% di campi con indici maggiori o uguali a 100) è stata mostrata da Tito Flavio (ben adattata in Sicilia) e da Claudio, l’unica cultivar ad aver ottenuto sempre indici uguali o superiori a 100 nei 3 areali. Da segnalare inoltre Furio Camillo e Marakas, più stabili al Sud, Monastir e Marco Aurelio in Sicilia.

    Nel triennio 2020-2022, le migliori performance sono state ottenute da RGT Natur (indici medi sempre uguali o superiori a 100 in tutti gli areali), con una resa di 5,12 t/ha e media campo superata nell’80% delle prove.

    Nel biennio 2021-2022, sono da segnalare: Fuego e RGT Voltadur in Sicilia; Bering in Sardegna e nel Sud; Verace nel Sud.

    Nel macro-areale Centro-Nord (tabella 6) le cultivar più produttive nel quadriennio 2019-2022 sono state Anvergur (6,46 t/ha, 79% dei campi con indici maggiori o uguali a 100) e Casteldoux (6,44 t/ha e 72% dei campi), con maggiore adattamento nel Nord e nelle Marche. Platone (6,34 t/ha, media superata nel 64% dei campi) ha mostrato più stabilità nel Centro tirrenico, mentre Tito Flavio si è distinta sempre nel Centro tirrenico e nel Nord (6,33 t/ha e 73% delle prove).

    Anche in questo macro-areale, nel triennio 2020-2022, la produzione media più elevata è stata ottenuta da Rgt Natur che, però, ha mostrato indici sempre uguali o superiori a 100 solo nel Nord e nelle Marche (6,26 t/ha e 58% di campi).

    Nel biennio 2021-2022, sono da segnalare: RGT Voilur nelle Marche e nel Nord; Bering e Fuego nel Centro tirrenico e nelle Marche; SY Alfiere nelle Marche; Verace e RGT Voltadur nel Nord.


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    Autori ed enti di appartenenza che hanno partecipato alla sperimentazione della Rete nazionale frumento duro 2021-2022
    Enti Campo Autori
    CREA-IT Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria - Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari, sede di Roma coordinamento F. Quaranta
    CREA-IT Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari, sede di Roma analisi qualitative A. Arcangeli,
    R. Mortaro
    Limagrain Italia, Fidenza (PR) Voghera (PV) M. Zefelippo
    Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, Legnaro (PD) Ceregnano (RO) R. Converso
    CREA-GB Centro di ricerca Genomica e Bioinformatica, Fiorenzuola D'Arda (PC) Fiorenzuola D'Arda (PC) A. Gianinetti,
    F. Reggiani
    Co.Na.Se., Conselice (RA) Conselice (RA) A. De Montis,
    R. Rosta
    Società Produttori Sementi, Bologna Argelato (BO) A. Massi,
    P. Mantovani
    Ente Terre Regionali Toscane Barbaruta (GR), Marciano della Chiana (AR) A. Mariotti,
    L. Fabbrini
    Apsov, Voghera (PV) Roccastrada (GR) P. Viola
    Università della Tuscia - D.A.F.N.E., Viterbo Viterbo R. Ruggeri,
    F. Rossini
    ARSIAL (Az. sper. dim. Tarquinia) in coll. con I.I.S." V. Cardarelli", Tarquinia (VT) Tarquinia (VT) R. Mariotti,
    O. Basili
    CREA-IT Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari, sede di Roma Roma, Tarquinia (VT) F. Quaranta,
    V. Mazzon,
    A. Belocchi,
    A. Sestili,
    M. Fornara
    Università di Perugia, Centro appenninico del Terminillo C. Jucci Rieti V. Vecchiarelli
    MARCHE AGRICOLTURA PESCA, Agenzia per l'innovazione nel settore agroalimentare e della pesca, Ancona S. Maria Nuova (AN), Jesi (AN) C. Governatori
    CERMIS, Tolentino (MC) Tolentino (MC) A. Petrini,
    D. Fuselli
    Università Politecnica delle Marche D3A, Ancona Agugliano (AN) R. Santilocchi,
    M. Bianchelli
    Università di Napoli - Dip. Agraria S.Angelo dei Lombardi (AV) M. Mori,
    I. Di Mola,
    L. Ottaiano
    CREA-CI Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, Foggia Larino (CB), Foggia P. De Vita,
    S. Paone,
    I. Pecorella,
    N. Pecchioni
    CREA-IT Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari, sede di Roma e ARSARP Molise Matrice (CB) M. Colonna,
    D.D. Rosati,
    M. Fornara
    Università di Bari, Di.S.A.A.T Policoro (MT) L. Tedone,
    D. Schiavone,
    G. De Mastro
    Università Mediterranea di Reggio Calabria e ARSAC Calabria S. Marco Argentano (CS) G. Preiti,
    G. Badagliacca, S. Filippelli
    Università di Sassari, Dip. Agraria Ottava (SS), S. Lucia (OR) F. Giunta,
    R. Motzo,
    V. Balmas
    AGRIS Sardegna, Cagliari Ussana (CA), Benatzu (CA) G. Carboni,
    M. Dettori,
    L. Mameli
    Università di Palermo, Dip. SAAF S. Stefano Quisquina (AG) A. S. Frenda,
    R. Ingraffia,
    A. Lo Porto
    AS.A.R.S.S. Agricola Randazzo, Ciminna (PA) Ciminna (PA) B. Randazzo
    Società Italiana Sementi (S.I.S.) Caltagirone (CT) L. Salafia
    CREA-CI Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, Acireale (CT) Libertinia (CT) N. Virzì,
    A. Leonardi,
    E. Li Puma

    Frumento duro, i consigli varietali per le semine 2022 - Ultima modifica: 2022-09-22T11:47:10+02:00 da K4

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