Rabboni (Oi pomodoro): «Inserire un eco-schema ad hoc nel Psn»

ecoschemi
In una lettera inviata a ministro, assessori regionali e presidenti nazionali delle organizzazioni professionali agricole si chiede di rivedere il Psn e i valori del sostegno accoppiato

Creare un eco-schema specifico per i produttori di pomodoro da industria o modificare uno degli esistenti per permettere anche agli imprenditori agricoli che coltivano la solanacea, oggi esclusi dalla cinquina prevista nel Psn, di aderire. Ma anche un adeguamento della scaletta temporale dei valori a ettaro dei pagamenti accoppiati, per adeguarla a quella di alcuni tra i principali Paesi produttori concorrenti dell'Italia, come Spagna, Portogallo, Grecia e Francia.

Queste le principali richieste che il presidente dell’Interprofessione del pomodoro da Industria del Nord Italia Tiberio Rabboni ha inviato attraverso una lettera indirizzata al ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, agli assessori all’Agricoltura delle regioni del Nord Italia e ai presidenti nazionali delle organizzazioni professionali agricole ed imprenditoriali a nome degli associati di parte agricola e industriale, per evidenziare l’impatto oltremodo negativo del Piano strategico nazionale sui produttori di pomodoro da industria e sull'intera filiera produttiva e sollecitare, pertanto, un'attenuazione del danno attraverso limitate e ragionevoli modifiche.

La richiesta arriva proprio nelle settimane "calde" per la definizione del contratto di coltivazione per la campagna 2022, con le parti (agricola e industriale), ancora distanti.

Taglio del 60% degli aiuti per chi fa pomodoro da industria

«Il sommarsi delle conseguenze della cosiddetta convergenza interna sui produttori storici di pomodoro, dell'eliminazione del pagamento greening e dell’impossibilità di accedere ai pagamenti previsti per gli aderenti agli eco-schemi a cui viene riservato il 25% delle risorse dei pagamenti a superficie - scrive Rabboni - produrrà, nell’arco temporale che va dal 2023 al 2027, una riduzione di oltre il 60% degli aiuti del primo pilastro Pac per chi ha fatto e continua a fare pomodoro».

Un taglio di risorse che a parere di Rabboni non potranno essere assolutamente recuperate sul mercato dal momento che i prossimi anni continueranno ad essere stressati «dai rincari dell’energia, dei mezzi tecnici e dalle gravi tensioni internazionali. Dunque una perdita secca di entrate che indebolirà, anziché rafforzare, la capacità competitiva della filiera sui mercati internazionali e la redditività agricola. E ciò nonostante la conferma del premio accoppiato ad ettaro per il pomodoro che resta ancorato a valori economici ad ettaro preesistenti, inferiori a quelli riconosciuti ai propri produttori da alcuni paesi europei competitori, segnatamente Spagna, Portogallo, Grecia e Francia».

«Sono quindi a chiedervi - conclude il presidente dell’Oi - una riflessione sulla situazione ed una iniziativa per attenuare l’impatto del Psn su di una filiera che fattura oltre 3,5 miliardi di euro, dei quali il 58% sui mercati internazionali, e che fanno dell’Italia il primo produttore europeo, il secondo nel mondo e il primo per valore dell’export. Il Psn verrà approvato entro il mese di giugno del corrente anno. Vi sono dunque le condizioni temporali e procedurali per apportare modifiche senza snaturare l’impianto strategico del Piano. In particolare per adeguare la scaletta temporale dei valori ettaro dei pagamenti accoppiati e modificare uno o più ecoschemi per consentire l’adesione dei produttori di pomodoro o aggiungerne uno specifico per le situazioni assimilabili al pomodoro».

Rabboni (Oi pomodoro): «Inserire un eco-schema ad hoc nel Psn» - Ultima modifica: 2022-03-04T11:34:46+01:00 da Simone Martarello

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