«Il riso deve essere esentato dalla eco-condizionalità»

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    Il testo approvato dalla Ue contiene uno specifico emendamento richiesto dalla ministra Bellanova. Soddisfatto il presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà

    Mentre la raccolta del riso si avvia al termine (siamo ormai ben oltre il 90% della superficie), il presidente dell’Ente Nazionale Nazionale Risi Paolo Carrà ringrazia la ministra Teresa Bellanova per il sostegno a questa importante coltura.

    «Mi rincuora che il testo sulla Pac appena approvato dal Consiglio Ue contenga l’emendamento richiesto dalla Ministra che consente all’Italia, così come agli altri stati membri, di poter esentare il riso dall’obbligo della rotazione e della diversificazione colturale» ha detto Carrà.

    Senza questo emendamento la risicoltura italiana avrebbe rischiato di subire una forte limitazione, mentre si sarebbero aperte le porte all’importazione a causa della riduzione delle produzione. Si  dimostrata  così l’importanza di una risicoltura in espansione in grado di intercettare l’aumento dei consumi nell’Ue.

    Valenza ambientale riconosciuta

    «Considerato che il riso è una coltura con grande valenza ambientale e con una produzione sostenibile – continua Carrà -, era doveroso il riconoscimento di queste peculiarità nell’ambito della futura Pac, e sono certo che la risicoltura italiana contribuirà alla crescita del Paese».

    Secondo Carra l’esclusione del riso e delle colture sommerse dalla regole della eco-condizionalità sostenuta dalla Bellanova è corretta e pienamente condivisibile e «chi oggi contesta questa posizione lo fa solo perché ha dei pregiudizi sulla questione. Senza considerare che già la risicoltura italiana si avvicina sempre più al tema della biodiversità attraverso le misure agroambientali dei Psr. Non dimentichiamo poi che la biodiversità è importante, ma necessità di un approccio concreto, meno filosofico ed emotivo».

    Annata 2020 da dimenticare

    La raccolta 2020, tempo permettendo, al massimo entro la prossima settimana dovrebbe concludersi. «Le denunce di produzione stanno cominciando ad arrivare ma ci vorrà ancora una decina di giorni per avere qualche dato su cui comiciare a fare qualche ragionamento concreto – ci informa Carrà -. Il mal tempo durante la raccolta, il freddo di giugno e poi le temperature molto alte non ci spingono però ad essere troppo ottimisti sulle rese e sulla qualità del prodotto…».

    «Il riso deve essere esentato dalla eco-condizionalità» - Ultima modifica: 2020-10-22T16:15:15+02:00 da Alessandro Maresca

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