Misurare con precisione quanti inquinanti e gas a effetto serra i boschi sono in grado di assorbire ma anche valutare la combinazione di verde più adatta in città, zona per zona. Sono le nuove tecnologie sviluppate dal Crea nell'ambito del "progetto Urbanfor3", presentato in un convegno, che si concluderà il 22 settembre a Roma, dal titolo ''Nuove tecnologie per il monitoraggio dei servizi ecosistemici delle foreste''.
La ricerca si è basata su un lavoro di misurazioni ottenuto con tecniche micro meteorologiche che stimano in tempo reale la capacità delle foreste urbane di sequestrare gas a effetto serra e inquinanti. Il lavoro di telerilevamento, invece, è effettuato da satelliti e da droni che hanno restituito dati inerenti all'impronta digitale lasciata dalla vegetazione, al loro stato di salute, al loro accrescimento e alla composizione specifica all'interno di un ecosistema forestale. Tutto questo è stato possibile grazie al drone del Crea, prototipo unico nel suo genere perché, diversamente dagli altri, concentra in un unico strumento sia i sensori tipici del telerilevamento sia quelli impiegati per la misurazione di inquinanti.
Nel corso dei lavori è stato presentato uno strumento per aiutare la pianificazione del verde urbano. Grazie all'impiego di tale tecnologia, l'utente potrà identificare un'area verde, capire la sua capacità di sottrarre inquinanti ed ozono dall'atmosfera, simulando inoltre la composizione di verde più adatta per quella specifica area di interesse. A breve questo strumento sarà anche in grado anche di quantificare il valore monetario dei servizi che il verde offre al cittadino.
«Droni e satelliti - ha detto il presidente del Consiglio di ricerca, Salvatore Parlato - rendono più semplice affrontare la sfida della sostenibilità ambientale, segnalando eventuali zone affette da malattie o da parassiti o per il monitoraggio e la rilevazione di incendi, consentendo in entrambi i casi un intervento tempestivo».