Peperone
- tipologie
Il peperone dopo la flessione fatta registrare nei bienni precedenti sembra avere raggiunto una situazione di stabilità mentre le modeste variazioni percentuali vanno interpretate come fatti congiunturali. Non è peraltro ipotizzabile una sua ulteriore diffusione perché la specie ha trovato ampia diffusione in aree contermini (Licata) della fascia meridionale dell’isola ove viene prodotto in strutture (tunnel) assai più economiche. Una percentuale intorno al 15 17% o leggermente meno, si deve ritenere strutturale (Tab.1). Questa previsione di stabilità si fonda sia su esigenze di carattere agronomico sia, soprattutto, sul fatto che le tradizionali tipologie a frutto lungo, che mantengono tuttavia ancora una posizione di rilievo, vanno cedendo il passo a quelle a frutti tendenzialmente più corti. I cosiddetti mezzolunghi hanno guadagnato nell’ultimo biennio circa 10 punti percentuali per i rossi (Foto 1) e circa 5 punti per i gialli (Foto 2). Una tendenza alla decisa riconquista della sintonia di mercato che consente alla specie di mantenere una sua posizione di riguardo tra le specie in serra dell’area. Le tipologie minori mantengono una presenza simbolica, con il rosso quadrato che tuttavia pare destinato alla scomparsa, probabilmente perché il suo ruolo è stato assorbito dalle tipologie corte in corso di diffusione ed il friariello che nonostante non compaia in tabella, le osservazioni di campo lo confermano intorno al 2-3% (Tab.2).
- varietà
Nell’ambito varietale (Tab.2) quelle a frutto rosso lungo restano quelle già presenti nel biennio precedente Kaiser, Buster, Camelot e Barocco; le varietà della tipologia a frutti di colore rosso corto che si sono affermate nel biennio sono Wa 2319, Brad ed Edad mentre Duque ha subito una forte contrazione. Per le varietà a frutti di colore giallo lungo Caligola resta ancora in buona posizione, mentre Lux ha subito una forte contrazione; Centonove, Raggio e Baleno fanno registrare una decisa affermazione nell’ambito della tipologia giallo corto.
I calendari di trapianto
Il peperone ha un calendario di trapianto che in parte somiglia a quello del pomodoro poiché concentra circa 1/3 dei trapianti nel bimestre settembre-ottobre ma se ne distingue perché il calendario si prolunga con percentuali di rilievo (40-50%) nei mesi di novembre, dicembre e gennaio. Tale andamento dei trapianti sta ad indicare che la specie viene utilizzata sia come coltura principale che ripetuta in successione al pomodoro e a se stessa (Graf. 1). Le principali varietà non si discostano dallo schema di trapianto della specie: tutte (Graff. 2-3-4-5) registrano frazioni elevate dei trapianti nei mesi autunno-invernali.
Melanzana
- tipologie
A fronte del costante arretramento(Tab.1) della diffusione della specie nell’ultimo quadriennio, si registra anche una rivoluzione all’interno delle tipologie (Tab.4). La tipologia ovale ha ceduto spazio alla tipologia violetta fino a divenire nell’ultimo anno prevalente con il 48,4% contro il 42,4% della ovale. La tipologia lunga invece, dopo qualche tentativo di ripresa non riuscito, sembra attestarsi verso una percentuale di stabilità attorno al 10%.
- varietà
Il panorama varietale (Tab.5) della melanzana, come da tradizione resta limitato. Tra le varietà della tipologia ovale Black bell continua ad essere dominatrice seguita da Black moon che appare in tendenziale crescita. Il panorama della tipologia violetta pare destinato rapidamente ad ampliarsi: a fianco della capostipite Birgah (Foto 3), ancora in sensibile crescita, si è collocata in una posizione di rilievo Bella Vittoria sebbene appannaggio del solo vivaio Fontana. Tra le varietà della tipologia a frutto allungato la Longo, che appariva in crisi nel biennio precedente, pare in recupero e sostanzialmente si colloca allo stesso livello di Brigitte, sua concorrente diretta.
Innesto
L’innesto su Solanum torvum (Foto 4), come già visto nel biennio precedente, ha assunto nella melanzana una larghissima diffusione che tende ad ampliarsi, specie dopo il divieto d’impiego del bromuro di metile. Infatti, dal 2007 al 2008 la sua incidenza è passata dal 48% al 57 %! Si tratta di pratica oramai consolidata che interessa in particolar modo le tipologie ovale e violetta e che incide per c.ca ¼ per ciascuna del totale delle piantine consegnate (Tab. 6). Nell’ambito di ciascuna varietà quelle in cui il ricorso all’innesto (Tab.7) risulta avere maggiore incidenza sono: Birgah con una media nel biennio oltre il 70% cui seguono Black bell, Longo e Brigitte, tutte con valori medi intorno al 50%; l’elenco si chiude con Bella Vittoria in cui il ricorso all’innesto si limita a circa il 14%. Il valore medio di poco inferiore a 100 di Seme proprio in realtà nasconde le stesse varietà dell’elenco solo che essendo il seme fornito direttamente dal richiedente non può esserne precisata la denominazione della varietà.
I calendari di trapianto
I trapianti di melanzana (Graf. 6) sono concentrati quasi totalmente nel mese di settembre, poiché la coltura per essere remunerativa deve puntare sul ciclo lungo che da settembre arriva fino a giugno dell’anno successivo. Le principali varietà (Graff. 7-8-9) seguono lo stesso schema della specie con la limitata eccezione di Birgah che distribuisce i trapianti tra settembre ed ottobre.
Cetriolo
La tipologia presente è esclusivamente quella italiana ed è caratterizzata da varietà partenocarpiche. Nell’arco del biennio le varietà di cetriolo accusano un notevole ricambio con Solverde (Foto 5) che sebbene resti la varietà preferita, tuttavia registra la progressiva riduzione a favore di Chipen e Pontia e marginalmente di Incas; Setman, tra alti e bassi, si attesta nella posizione del biennio precedente (Tab.8).
I calendari di trapianto
I trapianti di questa specie sono tendenzialmente erratici (Graf. 10): le due epoche principali restano quelle di novembre e gennaio con qualche episodico trapianto a luglio ed agosto, come nell’anno 2008. Le varietà più rappresentative tuttavia mostrano qualche differenziazione; così Solverde (Graf. 11) azzera i trapianti a novembre mentre nell’anno 2008 registra una frazione consistente dei trapianti ad agosto; Setman (Graf. 12) invece conferma lo schema di novembre ma non l’epoca di gennaio; nella limitata disponibilità dei dati disponibili Pontia (Graf. 13) concentra i trapianti esclusivamente ad ottobre e Chipen (Graf.14 ) solo per trapianti anticipati a luglio. Nell insieme i trapianti di questa specie confermano che la coltura, per la brevità del ciclo tra il trapianto e l’entrata in produzione (c.ca 40 gg.) si presta ad essere adattata a situazioni contingenti così come a scelte programmate.
Zucchino
Questa specie (Foto 6) nell’ultimo biennio ha visto, sotto il profilo varietale la sostituzione quasi completa della vecchia varietà Diamant con la varietà Renata; dal punto di vista dei calendari di semina fa riferimento prevalentemente al bimestre settembre-ottobre con prevalenza del mese di settembre.
Conclusioni
Nel biennio 2007-08 il peperone, sebbene con una certezza lentezza, pare indirizzato verso quelle tipologie a frutti più corti rispetto a quelli tradizionali ed in grado di sintonizzarsi con le tendenze di mercato. La melanzana con la progressiva diffusione della tipologia violetta, nonostante la leggera perdita di incidenza in termini di superficie, rivela una notevole capacità di rinnovamento, garanzia di prospettive future specie se viste in coincidenza con la forte diffusione dell’innesto. Il cetriolo, nella sua limitata incidenza, registra una notevole capacità di rinnovamento varietale e capace di continuare ad assolvere al ruolo di coltura flessibile nell’ambito degli ordinamenti colturali dell’orticoltura protetta vittoriese. Infine, l’ampliamento della base dei dati a due vivai, operanti però nella medesima zona, conferisce allo studio, rispetto al passato, maggiore aderenza alla realtà del settore.
Ringraziamenti: si ringrazia il P.A. G. Vittoria ed il Sig. S. Cassibba per gli utili chiarimenti forniti nella interpretazione di alcuni dati.
di G. Donzella - E.S.A. –S.O.P.A.T. Vittoria; G. Giurdanella – COOP. RINASCITA Vittoria
S. Argento - Assegnista di ricerca Dipartimento DOFATA Università Catania