Dal Piemonte al Friuli passando dall'Emilia-Romagna e dal Veneto, per scendere in Toscana, ma anche in Puglia e Sicilia. La vendemmia 2020 sarà caratterizzata da grappoli di buona qualità con una quantità in leggero calo. A preoccupare il settore è però il mercato. Sia per quanto riguarda il prezzo delle uve, sia per i consumi, pesantemente condizionati, in Italia e all'estero, dalla pandemia di coronavirus.
Finora gli strumenti messi in campo dal Governo per sostenere il comparto come vendemmia verde e distillazione di crisi non hanno portato agli effetti sperati. Le quotazioni più recenti dei vini parlano di qualche difficoltà per i segmenti di fascia più alta, con riduzioni di circa il 4% rispetto a un anno fa. E al 31 luglio in Italia erano 42 milioni gli ettolitri di vino in giacenza. A fare il punto della situazione è stata la 46esima edizione delle previsioni vendemmiali di Veneto Agricoltura, quest'anno svoltasi su zoom per rispettare le regole sul distanziamento sociale.
1. Vendemmia 2020, ora è tutto nelle mani del meteo
Quest’anno ci sono tutti i presupposti per un’ottima vendemmia hanno detto i tecnici intervenuti in video conferenza, ma il meteo dovrà dare una mano perché da qui in avanti l’uva ha bisogno di giornate di sole, giuste temperature e buone escursioni termiche tra il giorno e la notte. Nei giorni scorsi le piogge abbondanti che hanno interessato un po' tutta Italia non sono affatto servite all’uva che sta maturando sulla pianta. Gli operatori vitivinicoli attendono così la stabilizzazione del meteo e il veloce ritorno delle calde giornate d’agosto.
Va comunque sottolineato che finora i vigneti italiani hanno goduto complessivamente di una stagione climatica ideale, che tradotto significa uve quasi ovunque sane e limitate malattie nelle vigne, ma i viticoltori sanno bene che non è certo questo il momento di abbassare la guardia. Le prossime settimane saranno quindi determinanti per le basi spumante e i prossimi mesi per gli altri vini. I dati ufficiali della vendemmia in Italia saranno resi noti giovedì 3 settembre in una conferenza stampa on line con la ministra Teresa Bellanova, organizzata da Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini.
2. Piemonte flagellato dalla peronospora
«Il Nebbiolo ha fatto registrare un anticipo fenologico record di quasi tre settimane, dovuto sicuramente all'aumento delle temperature in febbraio − ha spiegato Michele Vigasio di Vignaioli Piemontesi − poi questo anticipo è stato quasi del tutto riassorbito dal ritorno di freddo della prima metà di giugno. Un altro evento eccezionale, con temperature medie mai così basse per il periodo». L'apporto idrico è stato abbondante. La fioritura di fine maggio è andata molto bene.
Ci sono i presupposti per una buona vendemmia, che sarà precoce. Le basi spumante sono pronte per essere vendemmiate già prima di Ferragosto, mentre i Nebbioli sono proiettati a prima della fine di settembre. La quantità sarà intorno ai 3,5 milioni di quintali di uve. Volumi nella media, condizionati dalle grandinate nella prima metà di giugno.
«Dal punto di vista fitosanitario la peronospora è esplosa a giugno e poi ha avuto una progressione lenta ma inesorabile e oggi facciamo fatica a contenerla − ha specificato Vigasio − un problema soprattutto per il Nebbiolo che deve arrivare a fine settembre».
C'è stata poi una forte pressione della larvata, con attacchi che hanno colpito il 30% dei filari e in alcuni casi ha distrutto del tutto i raccolti. Oidio presente ma sotto media. C'è stato poi un ritorno importante di escoriosi (o necrosi corticale) che in Piemonte era praticamente assente fino a un paio d'anni fa. Segnalato poi il black rot (marciume nero). In espansione il fronte della popilia japonica che ha determinato defogliazioni anche totali a inizio luglio. «Stiamo mettendo a punto un protocollo di difesa integrata − ha rassicurato Vigasio − per poter intervenire in maniera molto oculata».
3. Lombardia, rese condizionate dalla grandine
«In Lombardia è stata nel complesso una buona annata dal punto di vista climatico − ha spiegato Lorenzo Craveri agrometeorologo dell'Ersaf − un po' secco a marzo e aprile, precipitazioni abbondanti maggio e giugno e luglio. Temperature superiori alla media in parte a marzo ma soprattutto ad aprile, mentre a giugno e luglio sono state nella norma o quasi sotto media. Da segnalare le gelate tardive di fine marzo».
Da un punto di vista della pressione fitopatologica è stata più un'annata più da oidio che da peronospora, con attacchi tra fine giugno e inizio luglio. Segnalata presenza di fillossera nella zona del Pavese. L'anticipo fenologico è compreso tra una e due settimane.
Prospettive di resa condizionate dalle due grandinate dell'11 e del 24 luglio. «Senza questi due eventi si sarebbe potuto dire che l'annata sarebbe stata ottima − ha sottolineato Craveri − così sarà buona o molto buona. Per le basi spumante in Oltrepò e Franciacorta le produzioni saranno medio-alte e superiori al 2019. I distacchi inizieranno tra dieci giorni. In Valtellina abbiamo registrato perdite significative per le grandinate, qui l'uva è Nebbiolo e i distacchi inizieranno a fine settembre».
In Oltrepò Pavese si prevedono rese superiori al 2019 del 5 - 10% con una scalarità di vendemmie accentuata. Primi stacchi delle basi spumanti attorno dal 10 agosto. In Franciacorta produzioni superiori del 10 - 15% al 2019 con prime vendemmie a partire dal 10 - 12 agosto. In Valtellina produzioni inferiori al 2019 a causa della grandine. Valutazione delle perdite ancora non precisa.
4. Veneto, grande variabilità per via del meteo
«In Veneto l'inverno è stato caldo e con poche precipitazioni. La partenza è stata un po' tormentata e caratterizzata da grande variabilità per via dal fattore termico − ha fatto notare Diego Tomasi del Crea viticoltura ed enologia Conegliano − le previsioni di fertilità sono confermate. Al momento della fioritura le varietà sono tornate in linea. I grappoli si allungano verso il basso e tendono allo spargolo. Ancora oggi sulla stessa vite si notano grappoli inviati e altri no. Le piogge abbondanti di maggio e giugno hanno portato a un eccesso di vegetazione. Ora servirebbe un po' di carenza per favorire la maturazione». In generale l'andamento meteo ha creato una grande variabilità sull'andamento fenologico dei vigneti.
Le previsioni produttive sono in calo per le varietà bianche Pinot, Glera e Chardonnay, un po' meno per le rosse. In calo netto solo la produzione di Pinot Grigio: -20%. Sembrava una vendemmia anticipata, invece un giugno con temperature più fresche ha fatto allungare i tempi di qualche giorno. «Questa sembra un'estate di 30 anni fa − ha sottolineato Tomasi − quando non c'era caldo estremo, quando pioveva con regolarità».
La vendemmia comincerà subito dopo Ferragosto per Pinot Grigio e Chardonnay, poi toccherà al Glera in pianura, a seguire Merlot, Corvina (caratterizzata da grande varietà di invaiatura) e Garganega. Sui grappoli ci sono pochi acini, quindi avranno dimensioni più grandi.
Varietà resistenti. «Hanno buon grado zuccherino ma bassa acidità − ha fatto notare Tomasi − quindi forse non sono adatte al Veneto. Anche dal punto di vista sanitario, c'è presenza di fillossera gallecola. Certo, non sono nate per resistere a fillossera, ma forse sono più sensibili».
In generale, dal punto di vista fitosanitario c'è problema di mal dell'esca e flavescenza dorata. Ci sono zone con 30-40% di vigneti colpiti. Forse c'è stata una distrazione sulla flavescenza dorata, magari un trattamento non basta, bisognerà farne due. Vigneto biologico: non è aumentato molto, significa che il vigneto veneto si sta orientando verso altre certificazioni.
«Dal punto di vista tecnico con il cambiamento climatico diventa sempre più difficile gestire il vigneto − ha detto Tomasi − serve quindi una grande preparazione tecnica. Non sottovalutare le nuove malattie. Forse ci siamo un po' adagiati sulla gestione della Glera grazie ai successi di mercato, ma non bisogna mai rilassarsi». In sintesi: c'è grande incertezza per clima e situazione sanitaria, le piogge dell'ultimo periodo devono far tenere alta l'attenzione.
Qualità: bianchi fermi ok, bianchi da spumanti bene, per i c'è rossi cauto ottimismo. Quantità: nella media, forse in leggero aumento sul 2019, il Veneto dovrebbe attestarsi sui 13 milioni di quintali. Per la Glera si prevedono 130-150 q.li ettaro.
5. Friuli-Venezia Giulia, vendemmia in ritardo
La vendemmia 2020 in Friuli-Venezia Giulia inizierà nell’ultima decade di agosto, con un ritardo di circa una settimana rispetto all’anno scorso. «Le stime − riassume il responsabile del comparto vitivinicolo di Coldiretti Fvg Marco Malison − sono di una produzione in quantità ridotta del 5-10% rispetto al 2019 (più accentuata sul Pinot grigio), ma con qualità delle uve mediamente ottima su tutto il territorio regionale». La produzione dovrebbe raggiungere i 2,8 milioni di quintali di uva.
Dalla fine di agosto si dovrebbe dunque partire con la raccolta del Pinot nero, base spumante, la varietà più precoce. Seguiranno il Pinot grigio, lo Chardonnay, quindi Sauvignon, Friulano, Ribolla gialla, Malvasia, Verduzzo e Picolit. Per i rossi verosimilmente si attenderà metà settembre, a iniziare dal Merlot, quindi Cabernet franc, per finire con varietà più tardive come Refosco, Cabernet Sauvignon, Pignolo, fino allo Schioppettino. Un percorso lungo altre tre settimane per chiudere le operazioni attorno alla prima decade di ottobre, in tempo per evitare i primi abbassamenti di temperatura. Quanto al clima sin qui è andata bene, ma sarà ovviamente fondamentale il meteo di agosto e settembre, L’auspicio è per un periodo soleggiato, e soprattutto senza grandinate.
Dal punto di vista sanitario la situazione delle uve è ottimale. A oggi i grappoli si presentano in perfette condizioni. Tuttavia, c’è forte preoccupazione tra i produttori per l’avanzamento di alcune patologie delle vite come flavescenza dorata e mal dell’esca.
6. Emilia-Romagna, produzione in aumento
A fare il quadro del vigneto emiliano-romagnolo è stato Giovanni Nigro del Centro ricerche produzioni vegetali dell'Emilia-Romagna. autunno 2019 e inverno 2020 sono stati caldi e siccitosi con temperature molto sopra la media. Da marzo a luglio piogge scarse e temperature sopra media, a parte le gelate tardive a fine marzo che hanno creato problemi. In collina stress idrico, bene in pianura.
Preoccupa l'oidio, soprattutto in collina. Mal dell'esca e legno nero in tutta la regione, fillossera a macchia di leopardo da Rimini a Piacenza.
Produzione. Per le basi spumante (Pinot, Chardonnay e Sauvignon Blanc) si stima aumento produttivo del 5-10% rispetto a 2019 e anticipo di 10 giorni della raccolta. Ortrugo in aumento 5-10% su 2019. Da Reggio a Bologna Lambrusco Salamino, Grasparossa e Sorbara e Pignoletto +15%, Lancellotta -15%. Vendemmia prevista per seconda decade di settembre. Trebbiano +15-20%, con anticipo di 8-10 giorni inizio raccolta a metà settembre e Sangiovese +10-15%, anticipo 7-8 giorni metà settembre e qualità buona. Positive anche le previsioni per i vini biologici. In generale aumento del 10-15% della produzione, anticipo di 7-8 giorni della vendemmia e qualità più che buona.
7. 6. Toscana, prevista alta qualità
In Toscana non è stata un'annata particolarmente calda e afosa. La primavera è stata asciutta e soleggiata, con piogge sufficienti e ben distriuite. Rare le grandinate. Dal punto di vista sanitario non sono stati registrati attacchi di peronospora, mentre sono stati segnalati alcuni danni localizzati da oidio, anche importanti. Negli ultimi giorni evidenti danni da mal dell'esca, una patologia sempre più attiva in Toscana. Preoccupano anche i focolai di fillossera gallecola, soprattutto sul Sangiovese. A fare il punto sul vigneto toscano è stato Paolo Storchi del Crea Viticoltura di Arezzo.
Nel Chianti Classico si registra un ritardo fenologico di 6 - 7 giorni e una stima produttiva del 5 - 10% in meno rispetto al 2019. Su altre varietà la stima è nella media pluriennale.
In zona Montalcino si prevede una raccolta nella media come quantità ma ci si attende una qualità molto buona soprattutto se le escursioni termiche degli ultimi giorni continueranno anche nelle prossime settimane. Anche qui qualche giorno di ritardo dal punto di vista fenologico. La raccolta partirà a fine agosto con le varietà a bacca bianca per concludersi dopo la metà di ottobre con i sangiovesi base del Brunello.
In Maremma, prevista leggera flessione produttiva per alcune gelate tardive. Qui la maturazione è in leggero anticipo. La vendemmia 2020 potrebbe iniziare già dopo Ferragosto con le varietà più precoci. Nelle aree della costa (Vermentino) leggero aumento di produzione. Nel complesso annata senza problemi, con leggero calo produttivo ma qualità che si presume molto elevata.
8. Puglia, bene Negramaro e Primitivo
Periodo invernale senza problemi, con risveglio abbastanza precoce della vite. A fine marzo c'è stata una gelata convettiva, poi ad aprile (1, 2 e 16) una gelata per irraggiamento, che hanno provocato un po' di danni per le varietà a germogliamento precoce come Sangiovese e Chardonnay e Sauvignon. Grandinata molto distruttiva il 4 luglio un po' in tutto il territorio. Danni molto seri nel Tarantino e nelle zone di Manduria e Avetrana. A maggio, giugno e luglio temperature non elevate a parte alcuni giorni di picco. Precipitazioni nella norma che hanno evitato stress. Grazie a questo clima fresco l'anticipo di inizio primavera è stato assorbito e anzi per Primitivo e Negramaro ci sono 7 - 10 giorni di ritardo rispetto alla media.
Il Primitivo è a un buon livello di invaiatura del grappolo. Nella zona del comprensorio della Doc Primitivo di Manduria siamo al 70%. Nella zona del comprensorio del Gioia del Colle Doc siamo al 40%. Per quanto riguarda il Negramaro (Salento), l'invaiatura è al 30 - 35%. Il Nero di Troia è al 10%.
Produzioni nella norma nella Puglia centro-settentrionale, mentre si stima un 10-20% di calo in Salento e nel centro della regione per via del gelo. Minor produzione si ha soprattutto sugli impianti ad alberello e su quelli dove si esegue la potatura a cordone speronato.
Qualitativamente le uve si presentano di ottima qualità con grappoli più allungati rispetto agli scorsi anni. Questo forse perché nel periodo della fioritura il tempo era nuvoloso, questo comporterà meno problemi nel periodo prevendemmiale soprattutto per le varietà con grappolo molto compatto (Primitivo e Negramaro).
Si è avuta un po' di peronospora larvata nei filari dove i viticoltori hanno fatto passare un po' più tempo tra un trattamento e l'altro. Presenza di mal dell'esca.
Per quanto riguarda l'uva da tavola (35mila ettari coltivati in Puglia), anch'essa ha sofferto per le gelate. A fare il quadro è stato Gian Vito Masi Puglia Crea viticoltura Turi (Ba).
9. Sicilia, clima ideale per una grande annata
«Nella zona occidentale e centrale dell'Isola i primi mesi dell'anno (gennaio e febbraio) sono stati asciutti, mentre le piogge primaverili si sono concentrate tra marzo e aprile. Qualcosa anche a maggio, giugno e luglio. Nella zona etnea piogge più frequenti e distribuite − ha illustrato Antonio Staracio dell'Istituto regionale vini e oli della Sicilia − mentre nella zona sud-orientale ed etnea le piogge sono state più frequenti lungo tutta la primavera».
Aspetti fitosanitari. Nel marsalese le piogge di giugno hanno alimentato peronospora larvata sia su acini sia su foglie, con alcuni vigneti che hanno avuto molti danni nelle varietà più sensibili (Grillo e Nero d'Avola). Quantità nella norma e qualità buona, attività vegetativa regolare. Piante senza stress.
Sicilia centrale e Alto Belice. Produzione nella norma e qualità buona. Nel basso Belice (Menfi, Sciacca), peronospora nella parte aerea dei vigneti poco curati. Si stima aumento del 10-15%. Qualche vigneto di Grillo ha grappoli spargoli. Sicilia Sudorientale. Distribuzione delle piogge un po' più lunga, cosa inusuale per l'area. Si segnala presenza di peronospora e oidio su Moscato e Nero d'Avola. Ma sui vigneti che sono stati curati quindi non ci sono stress particolari, l'attività vegetativa è regolare. Etna. Siamo all'inizio della fase di maturazione. Continua difesa sanitaria da peronospora e oidio. Pantelleria. Piante sane, leggermente spargoli i grappoli di Zibibbo che fanno presagire una buona qualità.
Vendemmia iniziata a fine luglio per Pinot Grigio, Chardonnay sarà il prossimo. Le temperature non elevate di luglio (a parte gli ultimi giorni) e escursioni termiche daranno uve molto buone dal punto di vista aromatico. Non ci sono grappoli con scottature. Produzione prevista nella norma. Circa tremila gli ettari di vigneti interessati da vendemmia verde.
Il mercato dell’asti spumante come è andato? Ci sono giacenze di Asti invenduti?? Quanto sarà la resa ad ettaro la prossima vendemmia, e il prezzo a miriagrammo quanto sarà??
Quanto sarà la resa ad ettaro del moscato D’Asti per la vendemmia 2020?? E quanto sara’ il prezzo sempre del moscato d’Asti vendemmia 2020??