Vino, fuori controllo l’aumento dei costi di produzione

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    Per Confagricoltura Puglia i produttori sono preoccupati non tanto per il calo delle vendite quanto per i forti rincari del packaging e delle bottiglie di vetro

    La Puglia è leader in Italia per la produzione di vino di eccellente qualità, ma i suoi produttori sono molto preoccupati per l’aumento fuori controllo dei costi di produzione. Ed è indicativo che siano in ansia non tanto per il calo delle vendite, che pure è evidente, quanto per l’aumento dei costi di produzione dovuto ai rincari del packaging e delle bottiglie di vetro. L’allarme di Confagricoltura Puglia sulla crisi che sta vivendo uno dei comparti trainanti dell’economia agroalimentare pugliese, la produzione di vini, è il segno degli attuali tempi difficili per tutto il settore agroalimentare.

    Vino, preoccupa aumento dei costi di produzione

    costi bottiglie
    Preoccupano in particolare gli incrementi dei costi delle bottiglie in vetro e del packaging

    Per il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro e il presidente della Federazione regionale pugliese vitivinicola Alessandro Candido «i vini pregiati pugliesi vanno molto bene sul mercato: nonostante la crisi hanno registrato in molti casi un segno positivo fino al 2021.

    Ci preoccupa invece l’aumento dei costi di produzione, con incrementi che vanno dal 15% sul costo delle bottiglie in vetro fino al 30% per il packaging, cioè tutto il materiale legato al confezionamento, dalle etichette alle scatole in cartone».

    L’Italia sconta un forte deficit energetico

    Luca Lazzàro
    Luca Lazzàro

    Sono dati importanti, commenta Lazzàro, tenuto conto che nel 2021 la Puglia con 9.000.087 ettolitri (+1% rispetto al 2020) è stata la seconda regione in Italia per produzione di vini dopo il Veneto con 11.717.223 ettolitri (+7%).

    «L’Italia è il maggior produttore di vino nel mondo: quasi un quinto del vino prodotto a livello globale viene dal nostro Paese, per l’esattezza il 18,5%. Ma l’Italia sconta un forte deficit energetico: importa il 73,4% dell’energia consumata al suo interno, con valori del 93% solo per il gas, mentre le rinnovabili soddisfano solo il 20% del fabbisogno energetico. L’aumento dei prezzi per i prodotti da origine fossile e la necessità di affrontare i cambiamenti climatici e contrastare l’inquinamento spingono con forza verso un’indispensabile transizione energetica, che punti sulle fonti rinnovabili Made in Italy».

    Aumento prezzi e restrizioni nel settore Horeca

    Alessandro Candido
    Alessandro Candido

    In Puglia il comparto vitivinicolo regge, sostiene Candido. «Molte aziende pugliesi nel 2021 hanno registrato un andamento persino positivo perché si sono consolidate negli anni, potendo contare su un prodotto di qualità e sulla capacità degli imprenditori. Sul territorio ci sono tante grandi realtà capaci di affrontare la concorrenza, i mercati internazionali e anche gli imprevisti. Ma, dopo due anni di incertezze, l’aumento dei prezzi e le restrizioni nel settore Horeca legate al contrasto alla pandemia da Covid-19 preoccupano gli imprenditori e tutti gli operatori del comparto. L’aumento dei costi dell’energia, delle materie prime e degli imballaggi frenano l’economia agroalimentare e minacciano la competitività anche dei comparti in crescita, come quello vitivinicolo».

    Vino, fuori controllo l’aumento dei costi di produzione - Ultima modifica: 2022-01-19T12:59:55+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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