Da diversi anni, periodicamente, si segnalano in vari Paesi europei, tra cui l’Italia, recrudescenze di attacchi di fillossera (l’afide Daktulosphaira vitifoliae) su varietà di vite europea dove l’infestazione può facilmente essere riconosciuta per la presenza delle tipiche galle fogliari.
L’innesto su piede americano
L’insetto, originario dell’America, fu introdotto accidentalmente in Europa alla metà dell’ottocento ed è tristemente famoso per aver causato il crollo della viticoltura europea che si salvò solo grazie all’introduzione dell’innesto su piede di vite americana, tollerante all’insetto al contrario della maggior parte delle varietà europee le cui radici sono molto sensibili e finiscono per degenerare.
La fillossera ha un complicato ciclo biologico che sarebbe troppo lungo descrivere in questa rubrica ma, in sintesi, l’abbinamento di piede americano e portinnesto europeo non consente all’insetto di completare il suo ciclo anfigonico e lo relega sulle radici. In teoria, quindi, non dovremmo osservare galle fogliari su viti europee ma sempre più spesso vengono segnalate infestazioni di fillossera anche sulle foglie di varietà sia da tavola che da vino.
Tratto da L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Le possibili cause
Memori della devastazione compiuta dalla fillossera nell’ottocento e consapevoli che il rapporto ospite-patogeno è dinamico e può cambiare, sia per cause ambientali che genetiche, le infestazioni su vite europea sono seguite con preoccupazione dai viticoltori e attenzione dai ricercatori che ne stanno studiando le possibili ragioni.
Attualmente sono tre le principali ipotesi formulate:
- reinfestazioni da viti americane presenti nelle vicinanze dei vigneti colpiti o da ricacci del portinnesto: le femmine gallecole dell’insetto potrebbero migrare con il vento da piante infestate di portainnesto.
- la risalita delle neogallecole-radicicole verso la vegetazione della vite europea, influenzata dalle condizioni climatiche e dalla sensibilità delle piante.
- cause genetiche, ovvero la possibile differenziazione o introduzione di biotipi mutati di fillossera in grado di compiere il ciclo infestando solo le foglie della vite europea.
Il danno degli attacchi di fillossera è direttamente proporzionale alle foglie colpite ed al numero di galle per singola foglia che tende a degenerare e invecchiare precocemente con conseguenze sulla produzione quantitativa e qualitativa dell’uva e, nel tempo, con una diminuzione della vitalità delle piante.
Tratto da L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Azioni di contenimento
Per contenere il fitofago, sono necessarie azioni preventive come la pulizia dei ricacci dei portainnesti e il monitoraggio precoce dei sintomi sulla vegetazione.
Non è un caso che la maggior parte dei disciplinari di produzione integrata regionali prevede l’uso del controllo chimico (acetamiprid, spirotetramat, flupyradifurone) alla prima comparsa delle galle.
Ma sul fronte genetico c’è una buona notizia, da pochi anni il genoma dell’insetto è stato completamente decifrato ed è probabile che l’individuazione di geni direttamente coinvolti nell’interazione tra l’insetto e l’ospite consenta di definire strategie efficaci di controllo e di selezionare in maniera mirata varietà resistenti.