Il suolo agrario è popolato da una vasta diversità di organismi animali che rappresentano, tramite la loro presenza o assenza, un valido indicatore della sua qualità e salute.
Gli animali che popolano il suolo (meso, macro e megafaune comprese tra 20 µm e 20 mm) contribuiscono direttamente alla conservazione della fertilità chimica fisica e biologica del suolo attraverso le proprie attività vitali. Distinguiamo schematicamente due gruppi: gli ingegneri dell’ecosistema e i degradatori della lettiera.
Ingegneri dell’ecosistema
Gli ingegneri dell’ecosistema sono lombrichi, formiche, termiti, crostacei isopodi e miriapodi che tramite il loro movimento e l’attività di scavo negli e tra gli orizzonti del suolo, ne alterano la struttura, ne modificano la permeabilità e l’idrologia, trasportano e rilasciano nutrienti. L’attività di scavo dei lombrichi, tramite la formazione di cunicoli e gallerie, produce un aumento della porosità del 20% rispetto a suoli dove essi sono assenti, determinando una più rapida infiltrazione dell’acqua verso gli strati profondi del suolo e un più rapido sgrondo in caso di eccesso idrico.
L’attività di scavo produce anche un rimescolamento degli strati del suolo con trasporto di sostanza organica e di nutrienti dalla superficie verso gli strati più profondi del suolo, vicino alle radici delle piante, quindi una sorta di aratura naturale.
Inoltre, l’attività di molti animali del suolo porta alla formazione di aggregati. Tramite l’alimentazione, gli organismi detritivori ingeriscono particelle organiche e minerali che sono poi espulse sotto forma di feci ove la componente organica è intimamente legata alla frazione minerale. Questi sono aggregati fisicamente stabili, capaci di favorire una struttura glomerulare del terreno, di per sé ricchi di nutrienti e con un’elevata capacità di adsorbire e scambiare elementi nutritivi (CSC).
Degradatori della lettiera
I degradatori della lettiera sono molluschi, lombrichi e microartropodi come acari e collemboli. Alimentandosi, essi amminutano i residui vegetali, li umidificano, li degradano ed infine li espellono producendo un substrato adatto alla crescita di batteri e funghi del suolo. Inoltre, i funghi cresciuti a carico dei residui rappresentano il cibo per numerosi piccoli animali terricoli come acari, miriapodi e collemboli, che a loro volta ne favoriscono la dispersione in tutto il suolo.
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(*) Disafa - Università di Torino
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